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Cronaca
09.09.2017 - 09:380
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"Così quella notte siamo state stuprate dai carabinieri in ascensore e sulle scale". La drammatica testimonianza delle due studentesse americane che accusano due militari di aver abusato di loro sessualmente

Dopo lo stupro di Rimini, un altro caso di violenza sessuale domina sulla stampa italiana. È avvenuto nella notte di giovedì 7 settembre a Firenze. I due rappresentanti dell'Arma avrebbero commesso lo stupro in divisa e in servizio. Ecco il verbale con la ricostruzione della vicenda da parte delle due vittime

FIRENZE - Dopo lo stupro di Rimini, un altro caso di violenza sessuale domina sulla stampa italiana. Un caso altrettanto inquietante e politicamente ultra sensibile, poiché ad essere finiti sul banco degli imputati sono due carabinieri, mentre le vittime sono due studentesse americane.

 

Per ora le autorità italiane si sono limitate a dire che “ci sono riscontri”, rispetto alla denuncia fatta dalle ragazze contro gli uomini dell’arma, che avrebbero compiuto la violenza in servizio e in divisa. E da Washington il Governo americano ha già fatto sentire forte la sua voce: “Prendiamo molto sul serio la vicenda”.

 

Il Corriere della Sera, stamane, ha ricostruito la storia attraverso le dichiarazioni rese alla polizia dalle studentesse. È la notte del 7 settembre, verso le 2.30, quando le due giovani escono dalla discoteca Flo di piazzale Michelangelo, il belvedere di Firenze. Chiamano un taxi per rientrare a casa: “Non stavamo bene, avevamo bevuto troppo”. Una di loro si è fatta una canna.

 

“A un tratto - prosegue il racconto - vediamo lampeggiare qualcosa. È una «gazzella» dei carabinieri. Si avvicinano, sono due militari in divisa. Ci dicono che se vogliamo possono darci un passaggio”. Le ragazze accettano considerato che non stanno bene e che di notte è meglio muoversi accompagnate se si è due giovani donne. Se poi ad offrirsi sono due tutori dell'ordine… 

 

Durante il tragitto, una decina di minuti, “i carabinieri sono gentili, ci accompagnano a casa”. Ed è a questo punto che comincia il dramma: “Arriviamo a casa, i carabinieri parcheggiano l’auto (risulterà poi che i due militari hanno avvisato la centrale che stanno effettuando un controllo, ndr) e si offrono di accompagnarci sino a casa”. Le telecamere di sorveglianza, annota il Corsera, riprendono la scena, l’auto dei carabinieri presumibilmente resta ferma lì per 23 minuti. A questo punto le due ragazze si separano. Quella che ha bevuto di più decide di prendere l’ascensore: “L’uomo in divisa entra con me e quando la porta si chiude mi violenta. Si avvicina, mi mette le mani addosso, è un rapporto completo, che subisco perché non ho la forza di reagire. Non riesco a gridare, non chiedo aiuto. Dura pochi minuti. Terribili”.

 

L’amica, invece, afferma di essere stata stuprata sulle scale. Scale e ascensore dove gli investigatori trovano effettivamente delle tracce biologiche.

 

Gli inquirenti italiani che stanno svolgendo l’inchiesta hanno garantito massima trasparenza e imparzialità alle autorità italiane. I due carabinieri per il momento sono indagati.

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