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Cronaca
29.07.2018 - 09:140
Aggiornamento: 30.07.2018 - 08:56

Joël Thiébaut, la promessa della pittura ticinese si racconta: "Mi ispiro a Raffaello Sanzio. In Ticino serve cambiare mentalità"

L'artista nato in Kenya e cresciuto a Locarno parla anche della passione per i cortometraggi: "Vogliamo trasmettere alla popolazione i pensieri del nostro gruppo con un obiettivo civile e politico"

LOCARNO – Cultura, creatività, capacità d’osservazione e una passione smisurata per la pittura. Sono questi gli elementi base su cui il ticinese Joël Thiébaut, studente di architettura alla SUPSI di Trevano, sta costruendo passo dopo passo il suo successo da pittore nel nostro Cantone.

Il giovane nato il 10 settembre 1994 a Mombasa, in Kenya, è già un volto noto sul suolo locarnese, dove – insieme all'amico e collega Marco Renato, può vantare già numerose mostre che vedono come cornice il Castello Visconteo di Locarno, ma non solo. Già, perché i due artisti ticinesi hanno stretto numerosi contratti commerciali con diversi ristoranti e locali del Locarnese. 

"Ho cominciato – dichiara Thiébaut a Liberatv – ad appassionarmi all'arte perché le cose che vedevo non mi piacevano. Notavo una certa dipendenza da prodotti essenzialmente brutti e quindi ho cominciato a domandarmi quale fosse il valore estetico delle cose senza lasciarmi sopraffare dal sentimento di soddisfazione e pienezza che lo stesso può fornirmi".

"Poi – spiega – ha conosciuto Marco e insieme abbiamo deciso di intraprendere questa strada artistica che ci sta dando parecchie soddisfazioni. Artisticamente e professionalmente mi ispiro a Raffaello Sanzio, pittore e architetto tra i più celebri del Rinascimento italiano".

Joël ritiene che, in Ticino, le difficoltà per un artista "sono inerenti alla mentalità. La difficoltà dell'arte è un discorso controverso e difficile da affrontare. In Ticino siamo convinti di vivere ancora in un retaggio legato a un' ideologia posticcia, fortemente anacronistica e che noi vediamo un po’ come ruggine sulla macchina della democrazia".

"Questo – aggiunge - non è un discorso disfattista, anzi. Crediamo molto nel progresso e che sia possibile, soprattutto perché stiamo raggiungendo livelli di tecnologia assurdi. Però dobbiamo renderci conto che un progresso tecnologico fine a se stesso non è progresso. Ci vuole anche una rivoluzione della mentalità".

Sempre in coppia con Marco Renato, Thiébaut ha creato un canale YouTube dove caricano video e cortometraggi "metafisici". "Il nome del canale è "Metadone Produzioni": il nome fà, ovviamente, riferimento al farmaco, ma in realtà deriva dal prefisso 'Meta (dal greco) e dal participio passato done (in inglese". Vorrebbe dire "al di là del fare", una sorta di agire metafisico. Attraverso i nostri video vogliamo trasmettere alla popolazione i pensieri del nostro gruppo ristretto con un obiettivo civile, quindi politico".

Una volta terminati sugli scudi, a giudicare dalla qualità dei dipinti, la strada di Joël sembra già tracciata, anche se per sfondare definitivamente nel mondo della pittura "bisogna che il Ticino e i ticinesi si concentrino sull'arte locale". "È necessario – conclude – incentivare le persone a sostenere gli artisti locali".

Clicca qui per visionare la pagina Facebook di Joël Thiébaut e Marco Renato, dove è possibile ammirare tutti i loro dipinti e rimanere aggiornati sulle loro attività.

 

 

 

 

 

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