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Cronaca
11.09.2018 - 09:050
Aggiornamento: 12.09.2018 - 11:57

Islamico che prega a Lugano, la versione di Gianmaria Bianchetti, che l'ha fotografato. E oggi, 11 settembre, il Guastafeste chiede di vietare la preghiera in pubblico

Giorgio Ghiringhelli: "È strategia messa in atto dagli islamisti per conquistare l’Europa: una strategia che consiste nell’islamizzare l’ambiente”

LUGANO - Il 28 agosto l’avvocato Gianmaria Bianchetti, consigliere comunale per la Lega dei ticinesi, ha pubblicato sul suo profilo Facebook una foto che ha fatto discutere. La foto, scattata da Bianchetti dal suo ufficio, tra via Canova e via Marconi, ritrae un uomo di fede islamica che s’inginocchia per pregare. Con lui ci sono tre donne, una riprende la scena con il cellulare, mentre un’altra – al momento in cui viene ripresa – si copre il volto con il velo.

 

Bianchetti scrive un commento ironico sotto la foto: “LVGA multikulti”. E il suo collega socialista in Consiglio comunale replica: “C’è chi prega verso la Mecca e chi verso... Agno Airport! Multikult versus Multiariafritta!”.

 

Oggi su La Regione, Bianchetti spiega: “Sono rispettoso di tutte le religioni, ma mi chiedo: cosa avrebbe pensato un musulmano praticante, se entrando in una nostra chiesa avesse trovato qualcuno intento a pregare e altri che gli facevano foto o video?”. Insomma, l’avvocato luganese sospetta che il filmato sia stato girato dalla donna islamica “con l’intento di prendersi beffa delle nostre norme contro la legge sulla dissimulazione per il volto”.

 

Intanto… Intanto oggi, 11 settembre, il ‘Guastafeste’ Giorgio Ghiringhelli, informa che “nel diciassettesimo anniversario dell’attentato terroristico alle Torri Gemelle di New York,  ho inoltrato al Gran Consiglio una petizione con la quale chiedo di introdurre nella legge sull’ordine pubblico la proibizione di recitare in pubblico  le preghiere che , con particolare riferimento a quelle islamiche, contengono messaggi di odio e di discriminazione verso i fedeli di altre religioni e che in tal modo violano le norme del Codice penale (art. 261)”.

 

Inoltre, spiega Ghiringhelli, “le preghiere dei musulmani in pubblico, molto diffuse in altri Paesi europei in cui la colonizzazione islamica è più avanzata (come la Francia , l’Inghilterra, il Belgio, la Svezia, l’Olanda, la Germania ma anche l’Italia ed altri Paesi) , fanno parte di una ben precisa strategia messa in atto dagli islamisti per conquistare l’Europa : una strategia che consiste nell’ “islamizzare l’ambiente” (ad esempio anche facendo circolare le donne velate e diffondendo il velo islamico nelle scuole) in modo da abituare grandi e piccini a vivere in un ambiente musulmano, dove i bambini crescendo possano diventare più facilmente musulmani credendosi nativi di questi valori”.

 

 

 

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