CRONACA
Nicola Pini ai giovani diplomati: “Non vi voglio dire cosa fare, ma voglio dirvi di farlo”
Il deputato è intervenuto in qualità di Presidente di ATST Odec Ticino alla cerimonia di consegna dei diplomi delle Scuole specializzate superiori

LUGANO - “Care e Cari Diplomati, auguri di cuore da tutto il Comitato della nostra associazione. Non vi voglio dire cosa fare, ma voglio dirvi di farlo. Fate ciò che avete in testa. Siate curiosi; siate propositivi; siate innovativi. Non abbiate paura delle idee, del lavoro e del sacrificio. Combattete l’inerzia, combattete l’“abbiamo sempre fatto così”, ma soprattutto usate testa e cuore per applicare e sviluppare ciò che avete imparato”: così ha concluso il Gran Consigliere Nicola Pini il suo discorso in qualità di Presidente di ATST Odec Ticino – l’Associazione svizzera dei diplomati delle scuole specializzate superiori – alla cerimonia di consegna dei diplomi delle Scuole specializzate superiori di abbigliamento e design della moda (Viganello), d’arte applicata (Lugano), di tecnica (Bellinzona e Trevano), in cure infermieristiche (Bellinzona e Lugano), medico-tecnica (Locarno e Lugano) e per educatori dell’infanzia (Mendrisio).

Scuole specializzate superiori che, grazie all’orientamento pratico, svolgono un ruolo di primo piano nel sistema educativo svizzero, garantendo una formazione di livello terziario non accademico e formando tutta una serie di specialisti e dirigenti richiesti dal mercato del lavoro. Rispetto alle scuole universitarie, le Scuole specializzate superiori sono più fortemente orientate al mondo del lavoro, con degli insegnamenti pratici e teorici incentrati sulle competenze e immediatamente utilizzabili nello svolgimento della professione. Un’università del lavoro, insomma, alla quale si può accedere con un Attestato federale di capacità e che apre un futuro professionale in diversi settori: dal sociosanitario (tecnico di radiologia o analisi biomediche, podologo, infermiere, soccorritore, educatore dell’infanzia) al settore industriale, artigianale ed artistico (tecnico in elettrotecnica e in costruzioni meccaniche, tecnico dei sistemi chimico farmaceutico, tecnico in conduzione dei lavori edili o in progettazione, tecnico della moda o dell’abbigliamento, designer in computer animation o in industrial design, web design o design visivo), passando evidentemente dal settore commerciale e dei servizi (informatico, economista aziendale, albergatore, specialista turistico o professionista legato al ramo bancario, fiduciario, assicurativo e della finanza).

 

Nicola Pini nel suo discorso – dopo aver salutato i presenti, fra i quali il Sindaco di Lugano Marco Borradori, il Consigliere di Stato Manuele Bertoli e il Consigliere nazionale e membro del comitato direttivo della conferenza svizzera delle Scuole specializzate superiori Marco Romano – ha inoltre ricordato quelli che sono gli obiettivi di ATST-Odec Ticino, in particolare riunire, sostenere, promuovere studenti e diplomati delle diverse scuole professionali e in particolare delle Scuole specializzate superiori. Ma anche far conoscere maggiormente – a giovani e datori di lavoro – le stesse SSS e la qualità dei loro diplomi; come anche più in generale valorizzare la formazione professionale e promuovere la formazione continua. E questo non solo attraverso l’organizzazione di momenti di incontro e riflessione, la pubblicazione di contributi sui media, le prese di posizione su tematiche importanti per chi ha un diploma SSS, la collaborazione con il Collegio dei direttori delle Scuole specializzate superiori e con la Divisione della formazione professionale, ma anche con la promozione di borse di studio (a 3 studenti all’anno – vincitori del concorso SSStipendium – viene pagata la retta scolastica per un anno) e la premiazione del miglior studente di ogni scuola con un buono per un soggiorno linguistico (in collaborazione con ESL – Soggiorni linguistici). Perché – ha spiegato Nicola Pini nel suo intervento - “di imparare non si smette mai, men che meno in un mondo del lavoro e in una società in rapida e continua evoluzione.  E se da un lato oggi per voi è certo un punto di arrivo, dall’altro è per voi anche un nuovo punto di partenza, con nuove sfide e nuove cose da imparare”. Dall’università del lavoro a quella della vita.

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