RANCATE – Ha fatto parecchio discutere la vicenda del venditore ambulante (vedi articoli suggeriti) di una ditta con sede a Rancate che nei giorni scorsi a Locarno è stato ‘messo al bando’ dalla Assofide di Locarno.
La storia ve l’abbiamo già raccontata: la società immobiliare ha affisso all’entrata dei condomini che amministra un avviso agli inquilini, consigliandoli di “chiamare la polizia per i necessari accertamenti. Questa ditta non ha nessun diritto e nessuna autorizzazione da parte nostra di entrare nei vostri appartamenti”.
“Lavoriamo nella piena legalità. E lo facciamo in moltissimi Paesi”, aveva spiegato il titolare della Pr1me al Corriere del Ticino precisando che il venditore in questione “dispone di un regolare permesso di lavoro rilasciato dal Cantone e valido 5 anni”. Come spiegato al quotidiano, il venditore propone una stuoia dai poteri curativi. A chi accusa la ditta di voler truffare i cittadini, il titolare della società di Rancate ha chiarito che si tratta di una “manipolazione dei fatti”.
Sulla vicenda, però, vogliono vederci chiaro gli inquirenti che nella serata di venerdì, su ordine del Ministero pubblico, hanno apposto i sigilli allo stabile della società di via Pinacoteca Züst a Rancate. Nessuna persona è stata arrestata, ma le indagini da parte delle autorità proseguono. Da chiarire, in particolar modo, le eventuali responsabilità del titolare e del venditore. Sotto la lente anche l'apparecchio, un presunto rilevatore di onde elettromagnetiche, utilizzato dal venditore per effettuare verifiche negli appartamenti nei quali si recava.