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12.08.2020 - 14:160

Turismo in Ticino, mai così tanti turisti francofoni. Ma la perdita resta...

Lorenzo Pianezzi: "I turisti persi tra marzo e maggio non si possono recuperare"

BELLINZONA – Turisti sì, ma la perdita rimane. Il settore alberghiero ticinese è stato messo a dura prova dalla pandemia di coronavirus. In tutto il 2020 – riferisce l'ATS – è previsto un crollo del giro d'affari di almeno il 25%. A fare la previsione è il presidente della sezione ticinese di Hotelleriesuisse Lorenzo Pianezzi all'agenzia Awp: "I turisti persi – dice – tra marzo e maggio non si possono recuperare".

Non tutto è da buttare

A fronte del forte impatto causato dalla pandemia, non tutto è da buttare. Una nota positiva, infatti, è la durata dei soggiorni in Ticino. Cifre alla mano, la durata media di un pernottamento è salita a 2,5 notti rispetto alle 2 notti degli scorsi anni.

È cambiata anche la clientela negli alberghi ticinesi. Se gli anni scorsi il turista confederato rappresentava il 70%, in questa estate le cifre sono aumentate. Un aumento dovuto all'insolito flusso dei turisti provenienti dai cantoni francofoni. "Non si è mai – continua Pianezzi – sentito parlare così tanto francese come quest'anno".

Il cambio generazionale

"La clientela proveniente dalla Svizzera tedesca e dalla Romandia è molto giovane. A fine estate ci mancheranno i turisti tedeschi e italiani".

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