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Cronaca
14.12.2020 - 13:460

Distanti ma vicini! La cena di fine anno al Cardiocentro diventa la cena del Cuore

La tradizionale cena di fine anno si è svolta su Zoom, ma non sono mancati i momenti toccanti. Gratifica da mille franchi per tutti i collaboratori del Cardiocentro

LUGANO – La scelta era tra non fare niente e fare qualcosa di diverso. Oggettivamente non si poteva non fare niente. Perché, per l’Ospedale del Cuore, il 2020 è un anno molto importante, che segna l’integrazione nell’Ente Ospedaliero Cantonale. Così i vertici del Cardiocentro Ticino hanno optato per una “Cena di fine anno virtuale-modello Zoom”, come l’ha definita il Direttore, Massimo Manserra.

Il CCT ha portato a casa dei suoi collaboratori non solo una cena, ma un grande ed emozionante evento. Venerdì sera i collaboratori e i dirigenti dell’Istituto si sono ritrovati sulla piattaforma che in questi mesi di pandemia è diventata per milioni di persone un punto di incontro alternativo agli eventi in presenza: “Zoom”, appunto.

Ma non è stato un semplice scambio di auguri: è stato un vero e proprio evento, con una regia professionale e un piccolo studio creato ad hoc, dal quale Manserra ha pronunciato il suo discorso e ha gestito gli interventi ufficiali. Ogni collaboratore ha ricevuto un piccolo box con la cena preparata da una società locale di Catering, una bottiglia di Champagne e una flûte griffata Cardiocentro. Ma prima del brindisi e del divertimento, garantito dai “Blues Brothers” che hanno animato la serata con musica e allegria, ci sono stati i discorsi ufficiali.

Collegati all’evento c’erano anche il Sindaco di Lugano, Marco Borradori, e una rappresentanza dei vertici dell’Ente Ospedaliero Cantonale. Ha preso la parola per primo il Presidente della Fondazione Cardiocentro, Giorgio Giudici, che ha ricordato le difficoltà e le incertezze iniziali della sfida che ha portato alla nascita del CCT, grazie all’intuizione e alla caparbietà del professor Tiziano Moccetti. Attorno a quest’ultimo, al termine del suo commovente intervento, si sono stretti in un abbraccio “virtuale” tutti i collaboratori dell’Ospedale del Cuore.

La centralità della figura del Prof è stata evocata anche dall’avvocato Giovanni Jelmini, che per l’occasione ha scritto una filastrocca, ripercorrendo in rima una storia segnata da molti ostacoli ma anche da grandi successi, la storia che ha fatto del Cardiocentro Ticino un gioiello nel panorama della sanità ticinese e svizzera. L’obiettivo, condiviso da dirigenti e collaboratori, è quello di mantenere vivo lo spirito che in questi vent’anni ha contraddistinto l’attività dell’Ospedale del Cuore in ogni sua forma. Alla fine di questo anno particolare, che per il Cardiocentro segna un ponte tra passato e futuro, e che è stato segnato dal dramma della pandemia, il Consiglio di Fondazione ha voluto esprimere con un gesto concreto il suo grazie a tutti i collaboratori, che riceveranno, come ha ricordato Giudici, una gratifica straordinaria di mille franchi.

Manserra ha sottolineato la delicatezza del momento dal profilo sanitario, con l’emergenza Covid che si è acuita nelle ultime settimane, e che non lascia tregua a chi lavora nel settore ospedaliero. Il Direttore ha infine ringraziato tutti “per quanto avete fatto e continuate a fare per la cura dei nostri pazienti, in modo composto, senza proclami, con professionalità, passione, encomiabile umanità e grande sacrificio”.

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