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Cronaca
08.04.2021 - 13:030
Aggiornamento: 14:09

Alla ricerca della spiritualità. Da imprenditore a monaco, il cammino di Gabriele Mazzi: "Sogno un mondo migliore. E il cambiamento parte da sé stessi"

Domani, via Zoom, parte l'evento 'Sport e spiritualità', due sfere "che hanno diversi punti in comune. Cambiare si può, basta volerlo"

TICINO/FRANCOFORTE – Gabriele Mazzi ha la voce squillante, radiosa, che mette di buon umore, quando lo raggiungiamo al telefono. Noi in Ticino, lui nei pressi di Francoforte. Basta questo per dire come e quanto la vita di Gabriele, ticinese d’origine, sia cambiata. In Ticino e in Svizzera Gabriele era noto per essere diventato un imprenditore di successo, oltre a uno sportivo dagli ottimi risultati. Ora è diventato monaco induista, vive in un ‘ashram’ vicino a Francoforte e nel monastero ricopre il ruolo di responsabile della manutenzione. Il suo è stato un cammino che alcuni definiscono “estremo”, alla ricerca del benessere, quello interiore. Per lui, invece, diventare monaco è stato un piccolo passo, fatto dopo una ricerca durata trent’anni.

Concetti, riflessioni e pensieri che il monaco Kailashananda Gabriele Mazzi intende offrire a tutti nell’ambito di un appuntamento (gratuito) che si terrà via zoom da venerdì 9 a domenica 11 aprile. L’evento è intitolato “Sport e spiritualità” e con Mazzi ci sarà Luigi Nonella, suo ex allenatore. Le due sfere “hanno diversi punti in comune, anche se a prima vista sembrerebbero inconciliabili”. QUI TUTTI I DETTAGLI

“La nostra missione è quella di far comprendere che tra i due ambiti c’è un legame forte. Nello sport, come nella spiritualità, è la mente a fare la differenza. Cambiare gli schemi mentali permette di beneficiare di performance più elevate. Per raggiungere un traguardo ci vuole dedizione, sacrificio, attitudine, cura dell’alimentazione, cura di sé stessi e del proprio corpo. Rinunce e impegno fanno parte anche della spiritualità. Che cosa mi aspetto? Sono sicuro che uno sportivo riesce a comprendere il cammino che ho intrapreso”.

Doveroso, a questo punto, fare un salto indietro e ripercorrere alcune tappe della vita di Mazzi. “Sono stato un imprenditore per 15 anni. Ho sperimentato il successo con i soldi e i suoi benefici, ma mi sono reso conto che i soldi non davano la felicità. Diventai schiavo del mio successo. Sentivo che mancava in me una crescita interiore. Mi ero mai preso del tempo per me, per meditare, per riflettere? No. Con il tempo mi sono messo alla ricerca del mio io. Ad un certo punto, ho deciso di affidarmi a un maestro spirituale. Un concetto che, inizialmente, trovai incoerente con il mio senso e bisogno di libertà estremo. Grazie a lui, ai suoi insegnamenti, ho capito che il nostro corpo ci è stato regalato al momento della nascita e dovremo ridarlo indietro al momento della morte. La vita è un viaggio e siamo sulla terra per fare una crescita. Una crescita che deve portare a essere umani migliori”.

E ancora: “Tutti vorrebbero cambiare. Ipocrisia, rabbia, golosità, avarizia: sono cime difficili da scalare senza una guida esperta che ci conduce in queste vie. Dopo un lungo lavoro, sono riuscito a cambiare alcune di queste qualità negative. Per cambiare il mondo bisogna prima cambiare sé stessi. Come si può pretendere che gli altri cambino se il primo a cambiare non sei tu?". 

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