Il giovane aveva detto di odiare tutto il mondo e chiesto di "non incolparmi per l'ingrato compito che sono chiamato a compiere", facendo intervenire la Polizia. Ora si trova in una clinica psichiatrica
VIGANELLO - Ieri le minacce di un allievo hanno portato a un intervento della Polizia al campus della SUPSI. Il giovane, poco meno che 30enne, adesso è ricoverato in una clinica psichiatrica.
“Mi sembra di essere in Corea del Nord. Vengono usate tecniche illegali e immorali. Farò rimpiangere a tutti di aver scelto questa scuola. Odio tutti nel mondo, compreso me”, aveva scritto, aggiungendo delle minacce esplicite. “Non incolpatemi per l’ingrato compito che sono chiamato a compiere”. La Polizia era intervenuta e lo aveva arrestato.
Nelle ore successive si è disposto il suo ricovero.
Stando alla RSI, non aveva delle armi con sè e non ne possederebbe neppure. L'ipotesi di reati nei suoi confronti è di minaccia.