CRONACA
Il caso della bidella pendolare resta avvolto dal mistero. "Lasciatela in pace"
Le Iene, come molti colleghi, hanno provato a cercare le 29enne che dice di fare la pendolare tra Napoli e Milano. La giornalista che ne ha parlato per prima: "Dei suoi abbonamenti ho visto solo gli screenshot. Lasciatela in pace"

 NAPOLI – La vicenda della bidella Giuseppina, che ha raccontato di fare la pendolare tutti i giorni tra Napoli e Milano col treno per lavorare in una scuola meneghina, ha suscitato varie domande. E nemmeno l'intervento della giornalista che per prima ne ha parlato su Il Giorno aiuta a fare chiarezza.

La 29enne aveva spiegato che la sua scelta deriva dal fatto che un appartamento a Milano costerebbe troppo, mentre con 400 euro mensili era in grado di spostarsi. La sua vita sarebbe scandita da risvegli prestissimo, corse alla stazione, lavoro e rientro sul tardi, con una cena consumata in treno.

Una storia che parla di stakanovismo e di difficoltà. Subito però qualcuno ha sollevato dei dubbi: veramente si possono trascorrere tutte quelle ore in treno, sei giorni su sette, senza crollare fisicamente? E lo si può farlo a 400 euro al mese?

Il clamore mediatico ha dapprima, stando alle sue parole, fatto piacere a Giuseppina, che si era sentita lusingata. Ma attorno a lei qualcuno ha iniziato a dichiarare che in realtà il suo racconto è un fake e che dopo qualche giorno di pendolarismo si è data assente. La scuola, dopo che una docente aveva parlato del caso, si è chiusa nel silenzio.

A distanza di qualche giorno, ci ha provato la trasmissione Le Iene. Di Giuseppina nessuna traccia, né alla sede della scuola né alla stazione. Sono state interpellate diverse persone tra allievi e docenti del Boccioni, la sua scuola. E nemmeno queste testimonianze hanno permesso di fare chiarezza, perché qualcuno diceva che in effetti la donna è sempre presente, qualcuno che è assente, altri che il suo pendolarismo non è credibile. Sino alla stoccata di una collega, non è dato sapersi se ironica: “Siamo qui a fare il lavoro al posto di lei, che è partita e non torna più. Non ha voglia di lavorare, sta bene economicamente”.

Anche i tentativi di contattare la giovane sono stati vani. Un’amica ha inoltrato dei messaggi dove la stessa bidella chiedeva il silenzio, sopraffatta da quel che sta accadendo.

Il colpo di scena è stata poi la chiamata, alla redazione, della giornalista che per prima ha raccontato, sul Giorno, la storia. Pure lei ha chiesto di lasciare in pace Giuseppina, provata dagli attacchi. A questo punto, i responsabili le hanno chiesto se ha visto gli abbonamenti del treno della bidella.

“No, mi ha mostrato solo gli screenshot, perché non è più salita a Milano. Ma ha usato degli sconti, lei è under 30 e riservava tempo prima”, ha detto la giornalista, parlando però di 395 per 20 corse con Italo, oltre ad alcune tratte gratuite, e 450 euro per 30 giorni con Trenitalia. Non in ogni caso, viste le cifre, i 400 euro citati da Giuseppina.

E come mai non sarebbe più tornata a Milano? Per la collega, “ha avuto a dicembre un permesso per accompagnare un familiare in ospedale, poi si è ammalata e infine sono arrivate le vacanze di Natale. A dicembre non è mai praticamente salita”.

Dulcis in fundo, gli uffici stampa di Italo e Trenitalia hanno fatto sapere che i loro prezzi minimi sono 650 euro per 10 viaggi e 600 euro. Insomma, cifre diverse… il mistero continua.

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