CRONACA
Ubaldo, il netturbino col vizio dello stupro
Potrebbero essere quattro le vittime dell’uomo arrestato nei giorni scorsi. Le avrebbe violentate usando un farmaco narcolettico

ROMA - Potrebbero essere quattro le vittime di Ubaldo Manuali, il netturbino di Fiano Romano arrestato nei giorni scorsi. Il 59enne è accusato di aver stuprato tre donne e di aver poi diffuso i video dei rapporti sessuali nelle chat degli amici. Ma nel suo cellulare sono state trovate le foto di un’altra donna, ancora non identificata.

Anche lei avrebbe subito la violenza del Keanu Reeves (ndr. celebre attore americano) di Fiano Romano, come lo chiamavano scherzosamente i suoi colleghi. Un uomo senza scrupoli che, dopo aver drogato le donne adescate sui social (aveva ben sei profili), le filmava.

“Ho avuto un trauma infantile. Ho sofferto da bambino”. Così si sarebbe difeso Manuali di fronte agli inquirenti, senza per ora entrare nel dettaglio delle contestazioni. L’arresto è scattato dopo la denuncia di una vittima nel gennaio scorso.

“Ci siamo conosciuti su Facebook e abbiamo iniziato a parlare – ha raccontato la donna -. Una sera l’ho invitato a casa mia e si è presentato con una bottiglia di vino e di prosecco. Io non ci volevo andare a letto. Ma poi non ricordo cosa sia successo e il giorno dopo mi sono svegliata stordita”.

Un controllo in ospedale ha stabilito che la donna era positiva alle benzodiazepine. A somministrargliele sarebbe stato proprio Manuali, come emerso poi nelle indagini della Procura. Anche in altri due casi la strategia dell’uomo era sempre la stessa: sciogliere nell’alcool una dose potentissima di Alprazolam, un farmaco narcolettico che gli era stato prescritto per lenire il dolore dopo un incidente al ginocchio.

Una delle vittime di violenza aveva incontrato Manuali al bar per un aperitivo e la mattina dopo si era ritrovata nuda nel suo letto. “Io quel giorno avevo una visita ginecologica, quindi non avevo alcuna intenzione di fare sesso”, ha affermato. Ma il netturbino, alla sua richiesta di spiegazioni, avrebbe inventato una serie di scuse, tipo “ti sei sentita male e sono rimasto accanto a te tutta la notte. Non volevo che stessi sola. Ma se ti avessi stuprata il giorno dopo ti avrei accompagnata dal ginecologo?”.

I media italiani hanno pubblicato alcuni scambi di messaggi tra il netturbino e le sue vittime. Eccoli: "Quanto mi hai fatto bere ieri?", "Forse un po’ hai esagerato". "Dovevi fermarmi", "Ma eri così contenta... eri carica". "Eh... le donne non reggono l’alcol...", "Abbiamo fatto l’amore?", "Sì, lo volevi. Dicevi che era da tanto che non lo facevi...", "Sarà.. mi sembra di essermi addormentata mentre lo stavamo facendo...". 

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