Disponibile il video del nuovo brano di Maxi B: "Ci vuole responsabilità e rispetto. Dietro a ogni persona c'è un vissuto"
MENDRISIO - Si chiama "Anna" il nuovo singolo del rapper Maxi B (da ieri fuori anche il video). Il brano, ispirato a una storia vera, ti travolge dal primo ascolto per la potenza evocativa delle parole, quelle che il rapper ha trasformato in musica per parlare di un tema come la maternità precoce, la solitudine, ma anche della forza nel reagire alle avversità della vita.
Maxi, tornato con “Anna”. Una storia che nasce anni fa e tratta da una storia vera?
"Una storia vera e tutta ticinese. Ma che tratta un argomento così attuale e universale che in molti, da diversi posti mi scrivono di rivedersi in questa storia. Sia dalla parte di Anna, che dalla parte di Marta, la figlia. La responsabilità di una vita quando si è molto giovani può essere un macigno quasi insostenibile, ma anche un punto di forza per crescere".
Un racconto troppo potente per non trasformarlo in musica?
"La chiamerei: deformazione professionale. Quando questa storia mi venne raccontata, dentro mi successe qualcosa. Le rime sono uscite da sole. Molto velocemente. Era come un film (reale) che andava raccontato. Pensa che una persona sui 50 anni, che non ascolta rap, mi ha confessato di adorare la canzone perché molti anni fa ha vissuto le stesse emozioni raccontate nella canzone. Certe storie vanno oltre il genere musicale".
C’è comunque della responsabilità a raccontare una storia che è più frequente di quello che pensiamo?
"Ci vuole responsabilità e soprattutto rispetto. Dietro ad ogni persona c’è un vissuto. Non sempre facile e comodo. La storia di Anna, andava raccontata ma con molto tatto. La tecnica dello storytelling mi ha aiutato molto a non essere scontato e irrispettoso".
Nel brano emerge anche un senso di solitudine e abbandono. Tu che hai modo di parlare anche attraverso la musica ai giovani, quanto pensi che questi sentimenti siano diffusi?
"La solitudine e l’abbandono sono molto diffusi. Non solo tra i più giovani. Ma l’insicurezza e l’ansia sono i sentimenti più diffusi oggi. La velocità con cui fagocitiamo le notizie, le emozioni, finisce per renderci immuni dall’approfondire i rapporti umani. Io con Anna, ho voluto fermare il tempo in una fotografia musicale, perché prima di tutto vengono le persone. Prima dei personaggi e ancor prima della superficialità".
Online anche il video. Ha un impatto visivo molto forte e coerente con la storia che racconta. Come è stato concepito e quanto lavoro di squadra c’è dietro alla realizzazione di un videoclip?
"Non potevo non dare un video a questa canzone. Le immagini danno un ulteriore punto di vista su una storia già molto forte di suo. Il regista Manuel Zaffiro e il produttore Gianni Vacca con il Red Studio Ticino mi hanno proposto una visione metaforica di questa storia. Ho subito apprezzato l’approccio artistico. Al video hanno lavorato molte persone, da molte parti d’Italia e ovviamente dal Ticino. Tutti ragazzi giovani con una grande voglia di emergere. Come l’attrice/modella Gloria Fisichella che ha interpretato Anna in modo magistrale. Ma tutto lo staff ha capito la mia visione e il risultato è davvero eccellente. Ma vi invito a cercarlo su YouTube per farvi una vostra idea". (trovate il video in fondo all'articolo, ndr).
Anna segna il ritorno allo storytelling puro. È una direzione che intendi perseguire in futuro?
"Ho sempre scritto canzoni usando la tecnica dello storytelling, mi piace e lo fanno in pochi. Sicuramente se ci sarà una storia da raccontare userò ancora questo modo di esprimermi, ma non solo questo. Sarebbe riduttivo".