CRONACA
Da Morbio con amore: nasce l’app che protegge i cani dai bocconi avvelenati
L'idea di Pietro Petrocchi: "L'obiettivo è fare qualcosa di bello e soprattutto utile. Ci tengo che sia uno strumento serio"

MORBIO INFERIORE – “Avrò iniziato almeno cinquanta progetti nella mia vita. Tutti mollati a metà. Ma stavolta no. Stavolta è diverso. È nato qualcosa di potente, di vero. Un’onda d’amore che mi dà la forza di non mollare”. Dietro a queste parole c’è Pietro Petrocchi, classe 1986, sviluppatore con il cuore grande e la testa sempre in movimento. Nato ad Ascoli Piceno, oggi vive a Morbio Inferiore, dove ha lanciato un’app che potrebbe letteralmente salvare la vita ai nostri amici a quattro zampe. Il nome? Amico Fido.

L’idea è semplice, ma potentissima: segnalare – grazie alla community – le zone dove qualche vigliacco lascia bocconi avvelenati. Un gesto infimo che, purtroppo, continua a essere una piaga in molti paesi.  “Ho sempre avuto cani. Ora ho un bernese di 50 chili. Ma da quando ho scoperto questo fenomeno, esco col terrore”, racconta a StartupItalia.

Petrocchi non è uno che improvvisa. È uno che ci mette anima e cuore in ogni progetto. Da ragazzino si è dedicato al computer e all'informatica da autodidatta. Prima i siti, poi il lavoro tra Bologna, Milano, Modena. Fino alla Svizzera. “Facevo il frontaliere. Gli stipendi? Certo, erano il motivo principale. Ma poi mi sono innamorato di questo territorio. E della sua semplicità: qui la burocrazia non esiste”. Ma torniamo ad Amico Fido. “A 22 anni avevo già provato a sviluppare un portale con questo scopo. Poi la vita, il lavoro, altri progetti. Ma dentro di me sapevo che dovevo tornarci”.

E quando lo ha fatto, è successo qualcosa. Oltre 20mila download in pochi mesi. Più di 4mila utenti verificati. Una community attivissima, che segnala, condivide, mappa negozi, aree cani, cliniche veterinarie. E, soprattutto, zone pericolose.

“L’obiettivo? Fare qualcosa di bello. E soprattutto utile” L’app è disponibile in tutto il mondo, ma viene usata soprattutto in Italia, Svizzera, Francia, Spagna e Irlanda. E ha una funzione che merita attenzione: “Passeggiata sicura”. Si attiva il GPS, che continua a monitorare anche se chiudi l’app. E ti avvisa, in tempo reale, di pericoli sul percorso: vetri rotti, bocconi sospetti, segnalazioni di altri utenti. Pietro modera tutto. Ogni contenuto. “Ci tengo che sia uno strumento serio, non un contenitore di allarmi infondati”.

E oggi sogna di farlo diventare il suo lavoro a tempo pieno. Per ora, lo manda avanti di notte. Letteralmente. “Il sogno? Lasciare un’impronta. Non per forza qualcosa di clamoroso. Ma qualcosa che aiuti davvero. E che parta da ciò che so fare: l’informatica. E da ciò che amo: gli animali”.

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