Numeri mai registrati prima. Ne risente il settore del turismo: a Kitakami cancellate il 70% delle prenotazioni

GIAPPONE – L’allarme orsi in Giappone è reale e spaventa. O meglio, l’orso è diventato una vera e propria emergenza nazionale. Dati alla mano – riferiscono i media locali -, da inizio anno gli attacchi degli orsi hanno causato la morte di 13 persone. Un centinaio, invece, le persone rimaste ferite e gli avvistamenti superano quota 20 mila. Numeri mai registrati prima che hanno spinto il Governo a mobilitare l’esercito nipponico.
Le zone più colpite sono quelle del Nord: Akita, Iwate, Nagano e Hokkaido. Ad Akita, in particolare, la situazione è considerata fuori controllo. Solo negli ultimi mesi sono stati abbattuti oltre mille orsi. Numerosi eventi pubblici sono stati cancellati per motivi di sicurezza. A Sapporo, metropoli da due milioni di abitanti, gli orsi bruni sono stati avvistati anche nei quartieri residenziali. Gli attacchi, quindi, non avvengono solo nelle aree boschive: un turista spagnolo è stato aggredito e ferito sul ciglio della strada a Shirakawa-go. In alcune aree a rischio, le autorità hanno imposto restrizioni in varie zone turistiche. Il Japan Post, inoltre, ha sospeso la consegna della posta in determinate località particolarmente esposte.
Intervistato da un quotidiano locale, il biologo Naoki Ohnishi ha provato a indicare tre motivi che hanno portato all’emergenza. Primo su tutti: “il crollo del numero di cacciatori, passati da mezzo milione a meno di 100 mila”. Ma anche: “lo spopolamento rurale che ha cancellato la zona di separazione tra boschi e villaggi e il cambiamento climatico che ha alterato i cicli delle ghiande e spinto gli animali affamati verso la città”.
“La popolazione di orsi (oltre 54 mila, più del doppio rispetto a trent’anni fa) ha superato la capacità delle montagne di contenerli. In tante aree, gli animali non trovano più cibo e si avvicinano agli insediamenti umani”.
L’escalation di attacchi ha spinto il governo ad autorizzare la polizia a sparare agli orsi, una misura straordinaria in un Paese dove l’uso di armi è rigidamente limitato. Schierato in campo contro l’emergenza orsi, l’esercito sta installando reti e trappole nei luoghi più a rischio. Intanto, il Paese deve imparare a convivere con la paura. Nei villaggi del nord, gli abitanti hanno raccontato di camminare con campanelli o radio accese per “avvertire” gli animali della loro presenza. Gli spray “anti-orso” sono stati presi d’assalto nei negozi.
A risentirne di tutto questo è il settore del turismo. A Kitakami, nella prefettura di Iwate, le cancellazioni di prenotazioni hanno raggiunto il 70% dopo l’attacco mortale di un orso a un dipendente di un ryokan termale.
All’allarme reale, però, si aggiungono una valanga di contenuti falsi diffusi sui social con l’uso dell’intelligenza artificiale. “I video falsi – commenta il direttore del Fact Check Center – alimentano una paura irrazionale che rischia di degenerare”. Gli ultimi giorni di novembre sono tra i più critici con gli orsi che procacciano cibo per il letargo. Poi la situazione potrebbe (almeno temporaneamente) migliorare.