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07.01.2014 - 14:180
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Finanze: la matassa non si sbroglia. La Lega si smarca a sorpresa e il PPD la marca stretta

Fumata grigia: ancora nessun accordo fra i partiti del Triciclo. Bignasca: "Pronti a convergere sul freno alla spesa dell'UDC: i liberali hanno fatto i terzomondisti e ora si arrangino". Dadò: "Aspettiamo la Lega per decidere come votare sul preventivo"

BELLINZONA - La matassa non si sbroglia. Fumata grigia al termina dell'attesissima prima riunione dell'anno della Commissione della Gestione. Una riunione che doveva segnare un importante aggiornamento sulla tenuta dell'alleanza tra PLR, Lega e PPD. Alleanza andata in crisi prima di Natale. Il triciclo salta o è pronto a rimettersi in carreggiata? La risposta ancora non c'è. 

Sul tavolo, per contro, è stato messo un altro carico da 11: il colpo di scena questa volta è firmato Lega. Il coordinatore Attilio Bignasca ha infatti a sorpresa annunciato durante la riunione che proporrà ai colonnelli del Movimento, nella riunione in agenda venerdì, di sostenere la proposta dell'UDC, e di masoniana memoria, sul freno alla spesa, smarcandosi di fatto dagli altri due alleati sulla proposta governativa del freno ai disavanzi. La differenza sostanziale tra i due progetti di legge è che quello del Consiglio di Stato prevede l'introduzione di un moltiplicatore cantonale d'imposta, mentre quello democentrista interviene solo sul fronte della spesa. 

Questo nuova legge di disciplina finanziaria è particolarmente importante perché rientra nell'accordo politico che regge il triciclo e che prevede l'approvazione del preventivo, della road map e, per l'appunto, del freno ai disavanzi, durante la sessione di fine gennaio del Gran Consiglio . "I liberali - dichiara Attilio Bignasca - hanno voluto fare i terzomondisti, un po' con la Sadis e un po' contro la Sadis, e adesso si arrangino. Abbiamo fatto compromessi quasi contro natura, come quello sui sussidi delle casse malati, e adesso basta!". 

Bignasca si riferisce alla posizione del PLR che intende inserire nella Costituzione il freno ai disavanzi, il che comporterebbe una votazione popolare obbligatoria. I liberali, in un primo momento, sembravano disponibili a rinunciare alla modifica costituzionale per accordarsi con gli altri due partiti, ma prima di Natale hanno deciso di tenere il punto: quella legge va messa nella Costituzione. Prima dello smarcamento leghista sembrava che si potesse raggiungere un compromesso, come conferma un comunicato della Gestione divulgato nel primo pomeriggio, su  una soluzione  che consenta al Parlamento di esprimersi sia sulla modifica della Costituzione cantonale sia su quella della Legge ordinaria. Ma l'idea di Bignasca di convergere sulla proposta democentrista rimescola le carte, anche se il coordinatore di via Monte Boglia non ci sta a passare per quello che fa saltare il tavolo: "Sono loro che hanno fatto saltare il tavolo. Vogliono far passare l'idea che la Lega ha paura della votazione popolare. Noi a questo gioco non ci stiamo. Avevamo suggerito di evitare la Costituzione, e dunque la votazione popolare obbligatoria, per ragioni di tempo e soldi. Ma se il PLR si impunta che se la votino loro e che si arrangino!".

Altro ruolo chiave nella vicenda è quello del PPD. "Prima di decidere come votare sul preventivo aspettiamo di vedere cosa fa la Lega sul freno ai disavanzi", dichiara sibillino Fiorenzo Dadò. Il capogruppo del PPD ricostruisce la vicenda e chiarisce la posizione del suo gruppo: "PLR e PPD erano d'accordo fin dal principio di mettere nella Costituzione il freno ai disavanzi. Per andare incontro alla Lega abbiamo convenuto che si potesse introdurre il nuovo sistema di controllo finanziario nella legge ordinaria. Perché, va sottolineato, è la Lega che ha paura di far votare il popolo su questo tema".

"Noi - prosegue Dadò - non abbiamo nessun problema a votare il freno al disavanzo nella Costituzione. Ma per rispetto degli accordi presi attendiamo una risposta definitiva dai leghisti entro sabato. Se la Lega non fa saltare il tavolo voteremo come concordato, altrimenti convergeremo con il PLR sulla via costituzionale". 

Decisiva, insomma, sarà la riunione che i colonnelli del Movimento terranno venerdì. La posizione che assumerà via Monte Boglia darà il via al domino degli incastri: o accordo o disaccordo. 

AELLE

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