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25.02.2014 - 20:370
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Incontro Widmer Schlumpf , il PLR spara a zero: “Occasione persa e Governo incapace”

Dopo l’incontro del Consiglio di Stato con la Consigliera federale Eveline Widmer Schlumpf di questa sera i liberali prendono prontamente posizione criticando duramente l’atteggiamento del Governo

AGNO – “Disdetta dell'accordo sui frontalieri: un'altra occasione persa. Governo incapace di far valere gli interessi del Canton Ticino”. È terminato da poco tempo l’incontro del consiglio di Stato con la consigliera federale Eveline Widmer Schlumpf, che già alla vigilia aveva suscitato le polemiche e le contestazioni dei leghisti (leggi articolo correlato), e le prime reazioni non si fanno attendere: è il PLR con un comunicato dai toni molto duri il primo partito a prendere posizione. 

L’incontro con la ministra delle finanze era, nelle intenzioni dichiarate, la perfetta occasione per far valere le “ragioni” ticinesi in merito all’accordo sui frontalieri chiedendone la disdetta, ma le prime dichiarazioni dopo l’incontro della consigliera federale lasciano intendere un dietrofront sulla proposta da entrambe le parti. Ed è proprio questo che non è piaciuto al PLR, come si evince dal comunicato, firmato dal presidente Rocco Cattaneo, che riportiamo di seguito: 

“Il Partito Liberale Radicale esprime delusione per la dichiarazione odierna della Consigliera Federale Eveline Widmer Schlumpf che nell'incontro con il governo ticinese ha dichiarato che il Consiglio federale non intende in alcun modo disdire l'accordo sui frontalieri del 1974. A fronte di un chiarissimo segnale politico, con l'accettazione dell'iniziativa cantonale del PLR all'unanimità del parlamento, l'atteggiamento di disponibilità del Consiglio di Stato ad altre soluzioni ha creato le premesse per la presa di posizione della Consigliera federale. Il Governo avrebbe dovuto con maggiore fermezza seguire l'indicazione univoca venuta dal Gran Consiglio che ne chiedeva la disdetta.

IL PLR ritiene insoddisfacente che la questione legata all'accordo sui frontalieri si riduca a una mera contrattazione delle percentuali di ristorno che, seppur importanti, non costituiscono il fattore decisivo. Come giustamente rimarcato dal presidente del PLR nazionale Philipp Müller, in un'intervista di ieri sulla NZZ am Sonntag, l'attuale regime con una tassazione estremamente favorevole costituisce una sorta di sovvenzione fiscale all'assunzione di frontalieri che crea un'evidente disparità nel nostro mercato del lavoro.

A fronte di questa situazione il PLR continuerà ad impegnarsi sul piano cantonale e nazionale per persuadere il Consiglio federale a disdire entro il 30 giugno prossimo l'accordo sui frontalieri. Non da ultimo continuando la raccolta di firme in atto per portare la voce dei ticinesi a Berna e dare maggior forza al messaggio lanciato il 29 gennaio dal parlamento cantonale sul quale, in ultima analisi, dovrà esprimersi il parlamento federale.”

red

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