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10.03.2014 - 14:310
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Messaggio del Ticino a Berna: "I contingenti per i frontalieri vogliamo fissarli noi"

Il Gran Consiglio approva una risoluzione alle Camere federali presentata dal PPD, che chiede che il Cantone possa gestire in autonomia il flusso dei frontalieri. Votano contro solo i socialisti

BELLINZONA - Il Ticino vuole fissare in autonomia i contingenti per i frontalieri. È questa la richiesta inviata oggi alle Camere Federali, attraverso una risoluzionepresentata dal capogruppo PPD Fiorenzo Dadò, approvata a larga maggioranza dal Gran Consiglio. Una proposta sulla falsariga di quanto già indicato dalle associazioni economiche ticinesi e anche dall'ex Consigliere Federale Christoph Blocher durante la sua visita in Ticino, lo scorso weekend. Ad appoggiare la risoluzione, seppur con qualche distinguo, sono stati i gruppi PPD, PLR, Lega, Verdi e UDC. Contrari i socialisti.

L'iniziativista Dadò ha spiegato come la risoluzione permetta al Ticino di non restare spettatore in un momento decisivo per l'applicazione dell'iniziativa Contro l'immigrazione di massa: "Per il Ticino è chiaro come il sole che dobbiamo risolvere il problema dei frontalieri. E quella che votiamo oggi è una proposta concreta". Dadò ha poi invitato tutti i colleghi ad essere uniti e a ragionare su idee praticabili e condivise, in modo da non illudere le persone sulla risoluzione dei problemi e a non alimentare un clima d'odio che non giova a nessuno.    

Il capogruppo PLR Christian Vitta, portando l'adesione del suo gruppo, pur con un entusiasmo decisamente moderato e con invito a non essere troppo rigidi verso la Confederazione, ha invitato a non limitarsi a questo genere di proposte: "Bisogna essere positivi e sfruttare l'occasione che ci fornisce l'iniziativa. Cominciamo a riattivare gli sforzi attraverso la formazione e il rinserimento professionale per rimettere nel circolo del mercato la nostra forza lavoro. Oppure moltiplichiamo le risorse per permettere alle donne di conciliare la famiglia con il lavoro".  

Decisamente critico il capogruppo della Lega Michele Foletti: "Noi crediamo che troppi atti parlamentari che trattano questo argomento siano rimasti per troppo tempo inevasi. Con i colleghi capigruppo dei Verdi e dell'UDC abbiamo proposto all'Ufficio presidenziale del Gran Consiglio la creazione di una Commissione speciale Libera Circolazione per evadere tutte queste proposte. Ci sono mozioni del 2009 che sono ancora nei cassetti...Purtroppo l'Ufficio presidenziale ci ha detto cortesemente che non se ne parla. Questo significa che il Consiglio di Stato e la maggioranza del Parlamento non vogliono affrontare questi problemi. Problemi che dovremmo risolverli noi quando possiamo. Non so se voteremo questa iniziativa. Questo Gran Consiglio dovrebbe affrontare prima i problemi che può risolvere e poi andare a Berna a chiedere". Alla fine, dopo una riunione lampo del gruppo, la Lega ha deciso a maggioranza di appoggiare la risoluzione.  

Decisamente contrario il gruppo del PS. "È evidente - ha spiegato il presidente Saverio Lurati - che la volontà popolare deve essere rispettata. Ma è altrettanto evidente che chi come il PS ha combattuto l'iniziativa, non può e non vuole essere corresponsabile di una risoluzione che moltiplicherebbe i danni per i lavoratori, se accettata a livello federale. Mettere la volpe a guardia del pollaio non farà che aumentare le disparità salariali...", ha chiosato Lurati facendo riferimento al fatto che analoga proposta è stata formulata dalle associazioni economiche.

Favorevoli i Verdi che, tuttavia, con l'intervento di Michela Delcò Petralli hanno voluto mettere i puntini sulle "i": "Quando siamo d'accordo con le proposte noi le sosteniamo, indipendentemente da chi le formula. E oggi ve ne diamo ennesima dimostrazione appoggiando l'iniziativa del PPD. L'importante per noi è che le forze politiche non cessino di far sentire la voce del Ticino. Dobbiamo riuscire ad anticipare i tempi formulando delle proposte a Berna anche sui contingenti. La richiesta dello Statuto Speciale da noi presentata andava proprio in questa direzione, peccato che il Parlamento si sia inutilmente  diviso…La libera circolazione ci ha dimostrato per l'ennesima volta sulla nostra pelle che il mercato non può regolarsi da solo. La politica deve dunque riprendere in mano le redini della situazione. Mettere i contingenti non significa chiudersi su sé stessi. Se i contingenti sono fatti bene, possono aiutare a ritrovare un equilibrio tra domanda e offerta. E migliorare le condizioni di lavoro per tutti i lavoratori. Rivendicare lo status quo come fatto da alcune associazione economiche ticinesi significa invece fare i furbi e aggirare la volontà popolare. Noi dunque appoggiamo questa iniziativa a patto che serva per cambiare le cose e non per lasciarle come sono".

Via libera anche dal Gruppo UDC, attraverso il deputato Eros Mellni che ha definito accattivante la proposta del PPD.

Nel corso del dibattito è intervenuto anche il presidente del Consiglio di Stato Paolo Beltraminelli: "È molto importante che il Ticino sia attivo in questo frangente perché c'è grande confusione sull'applicazione dell'iniziativa, sentiamo di tutto e di più. Dobbiamo mantenere alta la volontà di essere partecipi. Questa iniziativa può essere un segnale importante. Noi non siamo presenti nei gremi che dovranno decidere come applicare l'iniziativa. Ma il Consiglio di Stato intende adoperarsi in ogni modo affinché la volontà espressa dai ticinesi il 9 febbraio venga tenuta in debito conto. Per questo è stato formato un gruppo di lavoro, coordinato da me e dal collega Claudio Zali, in collaborazione con l'associazione Tripartita, per lavorare in questa direzione. Il primo incontro lo avremo già venerdì". 

 

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