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17.06.2014 - 18:110
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

PLR, ecco i candidati per il Consiglio di Stato. Cattaneo: "Una lista di persone e non di nomi". Assente Laura Sadis

Confermati i nomi rivelati sabato da liberatv: Mauro Antonni, Alex Farinelli, Natalia Ferrara Micocci, Nicola Pini e Christian Vitta. GUARDA LE FOTO

LUGANO - Capannone di Pregassona stracolmo questa sera per il comitato cantonale del PLR. Una partecipazione quasi da congresso. Certo, sul piatto c'era una pietanza prelibata: la lista per il Consiglio di Stato. Dieci mesi prima dell'appuntamento con le cantonali del 2015, il partito di Rocco Cattaneo ha deciso di scoprire le sue carte.

Assente scusata la ministra Laura Sadis, che non si ricandida. E non è un segreto che tra la ministra e il presidente ci siano state negli ultimi mesi parecchie tensioni.

"Dobbiamo uscire dal marasma che sta vivendo il Ticino e portare ottimismo - ha detto il presidente Cattaneo -. Siamo oggi l'unica forza politica che può portare persone nuove in Consiglio di Stato. Laura ha preso la sua decisione, e ha fatto fatica a prenderla così in fretta. Ma la ringrazio per il suo impegno e per quello che ha dato al Ticino e al partito". A questo punto Cattaneo ha chiesto alla sala un applauso per la consigiera di stato.

"Sono, quelle che vi presentiamo questa sera, persone alle quali affideremo nei prossimi mesi il compito di portare tra la gente il nostro senso di responsabilità, di presenza civile, i nostri valori di libertà - ha aggiunto il presidente parlando dei cinque candidati -. Mettiamo stasera le ali a queste persone".

Il discorso di Michele Morisoli

Alla fase di preselezione, ha spiegato il "commissario cerca", Michele Morisoli, hanno partecipato circa 300 persone. "In sei mesi - ha spiegato - ho svolto una consultazione molto ampia, incontrando una a una oltre cento persone provenienti da tutto il Cantone e che rappresentano le varie sensibilità che rappresentano la forza del nostro partito. Nel valutare le candidature non ho accettato veti incrociati e ho chiesto a tutti la disponibilità a fare squadra. Nelle ultime settimane siamo giunti a una decisione definitiva sulla lista, sempre condivisa con ognuno. Si tratta di una lista di cambiamento, composta da persone che incarnano la volontà di cambiamento. Un gruppo fuori dagli schemi, dinamiche e piene di futuro che hanno deciso di andare finalmente oltre le battglie intestine che tanto male hanno fatto al nostro partito. Persone e non nomi. Sono persone che si batteranno con rispetto per il partito liberale radicale scritto senza trattino. Persone intelligenti, non solo cinque candidati. Persone che credono nell'unità di intenti. Nei prossimi mesi vivremo una grande opportunità e queste cinque persone ne sono consapevoli. Diamo la possibilità agli elettori di svoltare verso il progresso, di dare al Ticino un PLR più forte e un Governo migliore".

I cinque candidati

A questo punto Morisoli ha presentato i candidati in ordine alfabetico, iniziando da Mauro Antonini, dal 2008 comandante delle Guardie di confine. Classe 1964, abita a Cademario. "Mai mi sarei immaginato nel corso della mia vita di poter forse contribuire a rendere il Ticino sempre più a misura d'uomo e migliore per la nostra gente - ha detto Antonini -. Ho sempre ritenuto che servire la Patria è un dovere e un onore. Mi ritengo un patriota e penso che il patriottismo vada coltivato e trasmesso alle generazioni future. Patriottimo, ma non scivinismo".

Il secondo candidato a salire sul palco è stato Alex Farinelli, segretario del PLR dal 2010. "Dobbiamo uscire da logiche consolidate che il Paese ci ha dimostrato da tempo di non gradire - ha detto -. Se non siamo disponibili a cambiare e a ridare fiducia al Partito avremo davanti un lungo declino. Il Ticino è come una barca che naviga in acque difficili e al timone non c'è proprio nessuno. Siamo in balia di una Repubblica che ha fatto dell'esagerazione il suo credo, dove spesso le cose importanti vengono dimenticate. Di errori il PLR ne ha fatti, e succederanno ancora, perchè chi lavora sbaglia, ma l'errore più grande sarebbe fermarsi nella rassegnazione che nulla può cambiare. Un errore che non possiamo a non dobbiamo permetterci. La soluzione semplicistica e la scienza infusa non fanno parte del nostro DNA. Dobbiamo tornare a fissare delle priorità dicendo di no anche a costo di perdere qualche voto, e sono convinto che se lo facciamo la maggioranza dei ticinesi sarà ancora disposta a credere alla politica e al nostro partito".

È poi toccato alla procuratrice pubblica Natalia Ferrara Micocci, classe 1982: "C'è questa sera un'attesa da Mondiali - ha detto parlando alla sala -. E io ho l'emozione di chi tira i calci di rigore. È il Ticino che deve riprendersi il suo futuro. Occorrono competenza, prospettive e anche un po' di coraggio. Da un decennio in Ticino la paura ha sostituito la fiducia. Da destra e da sinistra oggi si risponde ai fatti con le paure. Ma di soluzioni neanche l'ombra. Peccato che la Lega invece di rafforzare questo Cantone l'abbia isolato e diviso. Il PLR vuole dare al Ticno un futuro migliore e moderno. Ma dobbiamo muoverci, perchè la Svizzera non ci aspetta. È una questione di persone, non di personalismi. Dobbiamo riuscire a fare squadra. Oggi con questa lista il PLR dice: ripartiamo, guardiamo al futuro. E non guardiamoci alle spalle. Ci ho pensato a lungo e alla fine ho preso una decisione molto importante per me e la mia professione. Ho già comunicato al Procurarore generale la mia scelta. Adesso tocca a noi e al Ticino, e noi lo convinceremo".

Dopo Micocci, il quarto candidato, il vicepresidente del PLR Nicola Pini, classe 1984, già collaboratore del DFE e attualmente impiegato all'Associazione industrie ticinesi, che ha strappato alla sala un grande applauso.Ha detto: "Quando c'è da combattere non mi tiro indietro mai. Sarebbe poco liberale e anche poco coerente. Da anni ribadisco che la battaglia di aprile è fondamentale e decisiva e che la vittoria si potrà raggiungere solo grazie a tutti. Assistiamo a troppo cose brutte... Brontolii, immobilismo, sterilità politica, mancaza di idee, voltafaccia... E nella gente sentiamo la paura del presente e del futuro. Ma al futuro bisogna guardare con realismo, entusiasmo e coraggio. Per questo tutti pensiamo che oggi dobbiamo svoltare e abbandonare il pessimismo. Dobbiamo riaffermare con forza i valori che sono alla base di uno stato liberale, di democrazia, di etica, di solidarietà. Dobbiamo scendere in piazza per dialogare con i cittadini. Dobbiamo dire ai ticinesi che non è sempre colpa degli altri, ma che sta a noi e solo a noi prendere in mano le redini del nostro futuro. Siamo un cantone pieno di risolrse che la politica ha il dovere di trasformare in opportunità. Dobbiamo avere coraggio anche quando questo è fuori moda, farla finita con isterismi e falsità. Dobbiamo farlo con il sorriso con il coraggio di convincere e anche di sognare".

Tocca adesso al deputato Christian Vitta, classe 1972. "I ticinesi vogliono vedere fatti concreti dopo un quadrienno di proclami e di inconcludenza. Non è questo il Ticino che vogliamo e che i ticinesi meritano. Dobbiamo dare concrete risposte alle sfide tecnologiche, economiche, culturali e politiche che ci aspettano nei prossimi anni. Dovremo garantire sbocchi professionali ai giovani. Ma le sfide sono molte, dalla mobilità al risanamento dei compiti dello Stato. Spetta a noi tutti togliere il Ticino dalle sabbie mobili in cui si trova, anche a costo di prendere sul corto termine decisioni impopolari. È finito il tempo delle false speranze, è finito il tempo della ricreazione. Dobbiamo mirare a un Ticino del pensare e del progredire, che ha fiducia nei propri mezzi. Vogliamo portare avanti il sogno di avere un Ticino migliore". Alla fine, Vitta ha citato una frase di Giovanni Falcone: "Quando le cose sono così non è detto che debbano restare così...".

La lista è stata approvata con un applauso dalla sala. E per ora finisce qui.

emmebi

 

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