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05.07.2014 - 12:070
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Piano aggregazioni, Gobbi: “Esito inatteso e incoraggiante per il Ticino del futuro”

Il ministro delle Istituzioni commenta con ottimismo i risultati della consultazione del progetto cantonale, anche se i tempi si allungano ed è necessaria “una revisione critica di taluni comprensori”

BELLINZONA – “Il 60% dei Comuni condivide gli orientamenti proposti dal Governo sul Piano cantonale delle aggregazioni (PCA). È questo l’inatteso e incoraggiante esito della prima fase della consultazione conclusasi lo scorso maggio che era incentrata sugli indirizzi della politica aggregativa. Inatteso poiché le svariate prese di posizione apparse sui media lasciavano presagire ben altro.” Norman Gobbi, direttore del dipartimento delle istituzioni, commenta così, sulle portale online del Giornale del Popolo, l’esito della prima fase di consultazione del Piano cantonale delle aggregazioni (PCA). 

Secondo quanto scrive il ministro leghista la quasi totalità dei Comuni ticinesi, le associazioni di Comuni, i partiti politici cantonali rappresentanti in Gran Consiglio nonché molteplici organizzazioni ed enti rappresentanti la società civile si sono pronunciati, per la maggior parte, “in favore di un Ticino più forte ed equilibrato e al passo con i tempi, che potrà contare su Comuni funzionali e funzionanti, finanziariamente solidi, territorialmente coerenti nonché più progettuali.”

Il riordino istituzionale

Il Piano cantonale delle aggregazioni, stando a quanto scrive il Consigliere di Stato, vuole essere un elemento di riordino istituzionale. “Un primo tassello – continua lo scritto – di una più ampia riforma istituzionale che implicherà anche la riorganizzazione dei compiti e dei flussi finanziari tra il Cantone e i Comuni prevista a partire dal 2020. Necessità, questa, che è stata confermata anche dalla prima consultazione sul PCA, dalla quale è altresì emersa l’indicazione di proseguire il processo di aggregazione dei Comuni, prevedendo tuttavia altre tempistiche rispetto a quelle auspicate nella proposta del Governo, così come una revisione critica di taluni comprensori.”

“La cittadinanza – scrive ancora Gobbi – dovrà trarre benefici da questa riforma che permetterà al nostro Cantone di porsi in maniera attiva e concorrenziale nelle nuove dinamiche territoriali ed economiche.”

“Il lavoro verso il Ticino del futuro è dunque appena iniziato. Il sostegno dimostrato in questa prima fase della consultazione costituisce quindi le fondamenta per costruire la nuova casa istituzionale dei Ticinesi” conclude il ministro delle Istituzioni. 


red

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