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13.11.2014 - 09:540
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Da Moreno Colombo a Renzo Galfetti: c'è chi dice no al raddoppio del Gottardo. E non è né dei Verdi né socialista

Presentato questa mattina il Comitato Civico e interpartitico “non di area rosso-verde” che si batte contro il secondo tubo. Ne fanno parte esponenti di area PLR, PPD e leghista. Ecco tutti i nomi e le ragioni della loro opposizione

CHIASSO - Non è mica vero che ad opporsi al raddoppio del Gottardo sono solo i socialisti e i Verdi. Ma ci sono anche liberali, pipidini, leghisti, e via discorrendo. È questo il messaggio che ha voluta lanciare questa mattina il neocostituito Comitato Civico e interpartitico “non di area rosso-verde” contrario al secondo tubo.

Tra i promnotori si segnalano: Benedetto Antonini, Architetto e Urbanista, Prof.al Politecnico di Milano, Sara Beretta Piccoli, Lugano, Consigliera comunale PPD, Claudio Bordogna, Direttore di banca e già Granconsigliere PLR, Moreno Colombo, Sindaco di Chiasso, PLR, Katya Cometta, Rappresententante del PLR e dell’Associazione Liberale Radicale per l’ambiente, Maddalena Ermotti-Lepori, Consigliera comunale PPD a Lugano e già Parlamentare PPD, Renzo Galfetti, Chiasso, avvocato e già parlamentare PPD, Augusto Gallino, Primario di Cardiologia all’Ospedale Regionale di Bellinzona, Claudio Moro, già Sindaco PLR di Chiasso, Matteo Quadranti, Balerna, avvocato e Parlamentare PLR, Giancarlo Seitz, Agno-Lugano, Parlamentare Lega dei Ticinesi, Antoine Turner, economista PLR.

I rappresentanti del Comitato, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Chiasso, hanno espresso severe critiche al progetto di raddoppio.. Rimproverano al Consiglio federale e al Parlamento di non tener conto dei molti, troppi aspetti negativi che un secondo tubo metterebbe in luce per il Ticino in generale e per il Sottoceneri in particolare. Le personalità convenute invitano altri rappresentanti del mondo “non rosso-verde” a manifestare la propria adesione a questo comitato civico prendendo contatto con Renzo Galfetti r.galfetti@bluewin.ch, 079 620 92 80.

Colombo e Moro: "Il futuro di Chiasso dipende dallo spostamento del traffico dalla strada alla rotaia"

Moreno Colombo, sindaco PLR di Chiasso e il suo predecessore Claudio Moro, anche lui PLR, hanno ricordato che tra meno di due anni AlpTransit aprirà i battenti dopo venti anni di lavoro e 24 miliardi di franchi spesi. “La qualità di vita e il futuro economico della regione Mendrisiotto e di Chiasso dipendono anche dalla lungimirante decisione del popolo svizzero di spostare il traffico pesante di transito dalla strada alla ferrovia. Questa decisione verrebbe messa in pericolo con la costruzione di un secondo tubo autostradale. Proprio in questi giorni Berna ha inoltre confermato che non verranno realizzati nuovi terminali per il traffico intermodale in Ticino. Per ovviare alla carenza di infrastrutture, la Svizzera ha però deciso di partecipare al finanziamento del terminale previsto nell’attuale stazione di Milano smistamento, a est della metropoli lombarda. Sono questi i fatti che danno sostanza alla volontà più volte espressa e confermata dal popolo svizzero di trasferire il traffico pesante dalla strada alla ferrovia.”

Ermotti-Lepori: "Non è sensato far concorrenza ad Alptransit"

Maddalena Ermotti-Lepori, consigliera comunale a Lugano e già parlamentare per il PPD ha aggiunto che non è molto sensato far concorrenza alla galleria ferroviaria più lunga del mondo con un progetto stradale parallelo. “Rinunciando al raddoppio del Gottardo la Svizzera invece può dimostrare che è in grado di trasferire sulle rotaie i trasporti dell’UE che attraversano il paese – così come il popolo elvetico chiede già da vent’anni a questa parte,” ha concluso Ermotti-Lepori.

Galfetti: "Il raddoppio una baggianata"

“Con il progetto di un secondo tubo stradale al Gottardo, il Consiglio federale e il Parlamento cercano di ingannare gli svizzeri e i ticinesi,” ha affermato davanti ai media l’avvocato chiassese Renzo Galfetti, già parlamentare per il PPD. Per Galfetti il raddoppio, che citando il settimanale di Blocher Die Weltwoche ha definito “una baggianata”, sarebbe una ulteriore esempio di come le lobby del cemento e dell’autotrasporto mettono i loro interessi finanziari prima della qualità di vita delle cittadine e dei cittadini. E lo fanno aggirando la Costituzione e le leggi con parole mielose tipo “tubo di risanamento senza aumento della capacità”. “Ora le corsie sotto il Gottardo sono due, dopo saranno quattro: non è solo un aumento di capacità, si tratta di un raddoppio vero e proprio,” ha tuonato Galfetti.

Bordogna: "Tra vent'anni..."

Per Claudio Bordogna, direttore di banca e già Granconsigliere PLR, un raddoppio porterebbe al collasso l’asse autostradale nel Sottoceneri e nel Mendrisiotto in particolare. “Nessuno mette in dubbio la buona fede dei politici attuali. Ma una volta costruita la seconda canna, tra vent’anni sarà un gioco da ragazzi raccogliere 100'000 firme e mettere in votazione l’uso di tutte e quattro le corsie. E a quel punto per noi Ticinesi sarà impossibile convincere il resto della Svizzera che abbiamo voluto un secondo tubo ma lo dobbiamo usare solo a metà. Tra vent’anni voteranno persone che ancora non sono nate oggi, come spiegheremo loro che abbiamo speso 3 miliardi di franchi per costruire una galleria che non usiamo?” Bordogna ha concluso: “A quel punto ci scorderemo di spostarci in automobile da Lugano nord in giù: le colonne saranno permanenti!”.

Gallino: "La salute dei ticinesi è a rischio"

Il Dr. Med. Augusto Gallino, Primario di Cardiologia all’Ospedale Regionale di Bellinzona e Katya Cometta, rappresentante del PLR e presidente dell’Associazione Liberale Radicale per l’Ambiente hanno ricordato che nuove strade inducono inesorabilmente a un aumento di traffico, in particolare quello pesante. “La salute delle cittadine e dei cittadini ticinesi, che già ora respirano l’aria peggiore di tutta la Confederazione, sarebbe ulteriormente posta sotto attacco,” ha affermato Gallino ricordando la lettera inviata al Consiglio federale e a tutti i Parlamentari a Berna e firmata da 40 medici ticinesi preoccupati dalle conseguenze su anziani e bambini di un raddoppio, conseguenze suffragate da innumerevoli e autorevoli studi scientifici.

Cometta: "La priorità è Alptransit"

Per Katya Cometta, inoltre, la paura di un eventuale isolamento economico, geografico e dei trasporti del Ticino durante i lavori di risanamento del tunnel è assolutamente ingiustificata: il nostro Cantone non sarà mai stato così ben e velocemente collegato al resto della Svizzera come da quando ci sarà Alptransit. Il suo completamento a sud di Lugano e non il raddoppio del tunnel autostradale deve costituire la priorità della politica dei trasporti. E per ciò che concerne il paventato tracollo per il turismo occorre, semmai, interrogarsi sul perché l’inesorabile calo dei pernottamenti in Ticino sia iniziato l’anno successivo all’apertura del tunnel autostradale del Gottardo, proseguendo da allora fino ad oggi.

Beretta Piccoli: "Le priorità del Ticino sono altre"

Sara Beretta Piccoli, Consigliera comunale di Lugano per il PPD ha esordito dicendo che a volte nel cercare di risolvere dei problemi globali, ci si dimentica che ognuno di noi fa parte dell'insieme, e che nel nostro agire quotidiano condizioniamo volontariamente o involontariamente la globalità. “ della Confederazione vanno investiti dove servono e non dove sono sprecati, soprattutto in un momento in cui la crisi si fa sentire a tutti i livelli, dal cittadino al settore bancario. Le priorità in Ticino sono altre e sono ben note: tutti i progetti, come per esempio il collegamento Bellinzona- Locarno o la situazione nel Malcantone sono però messi in stand-by da Berna per mancanza di fondi. Un raddoppio del Gottardo affosserebbe definitivamente questo e gli altri progetti di alleggerimento del traffico e di mobilità sostenibile negli agglomerati urbani; questi, non vanno visti come punto di arrivo, ma punto di partenza alla risoluzione delle problematiche riguardanti l'agilità I veri problemi di traffico si trovano dentro e attorno alle città e non sull’asse nord-sud. I soldi negli spostamenti, al fine di poter ridare al cittadino un territorio vivibile ed una migliore qualità di vita.” ha concluso Beretta Piccoli.

Seitz: "Pericolo UE"

Giancarlo Seitz, parlamentare per la Lega dei Ticinesi ha ricordato che “La Svizzera corre anche il pericolo di avere problemi giuridici con l’UE. L’accordo bilaterale sui trasporti terrestri si basa infatti sul principio della libera circolazione sulle strade. Non è dunque possibile adottare misure che limitino eccessivamente la circolazione stradale. Noi della Lega siamo da sempre contrari alle imposizioni dell’UE in Svizzera, ma le leggi son leggi e in questo caso avremo parecchie difficoltà a mantenere chiuse le due corsie disponibili ma non utilizzate.”

Antonini: "Un errore tecnico e politico"

Benedetto Antonini, architetto e urbanista, professore al politecnico di Milano, ha esordito dicendo che decidere per la costruzione di un secondo tubo prima di conoscere gli effetti di AlpTransit è tecnicamente e politicamente sbagliato. “Ad ogni buon conto la proposta di compromesso di costruire una galleria a due corsia da usarsi solo con una è risibile! A fronte dell'aumento del traffico pesante e leggero e delle colonne che non mancheranno di formarsi ancora più di oggi, non solo l'Europa, i paesi confinanti dell'asse Nord-Sud, ma il popolo svizzero faranno pressioni insostenibili per un uso di tutta la capacità dell'infrastruttura. E allora tutte le assicurazioni in merito all'inesistenza di effetti negativi sull'autostrada in Ticino svanirebbero come rosina al sole. A maggior ragione poiché nessuno dei politici oggi al fronte con le loro promesse sarà ancora in carica.” Antonini ha poi aggiunto: “D'altronde basti vedere dov'è finita l'applicazione della TTPPP (tassa chilometrica del traffico pesante), o con le tratte di AlpTransit per la circonvallazione di Bellinzona o altre iniziative popolari che non si vogliono applicare per dubitare della tenuta dell'uso a metà di della galleria del San Gottardo eufemisticamente "completata". Gioverebbe lanciare un concorso internazionale per avere le miglior soluzioni tecniche per il risanamento del tubo esistente nel minor tempo possibile, e trovare soluzioni innovative, e non funzionali a creare panico con tempi di chiusura insopportabili.”

Turner: "Nessun danno all'economia con una chiusura temporanea"

Antoine Turner, economista PLR ha affermato che l’economia ticinese non subirebbe danni da una chiusura temporanea se ben preparata con possibilità alternative. Si avanzerebbe anzi finalmente verso una seria implementazione del trasferimento del traffico merci dalla gomma alla rotaia, salvaguardando preziosi posti di lavoro e competenze in Ticino. “Nuovi modelli di trasporto su ferrovia, ad esempio Railvalley, rappresentano un’opportunità unica per il Polo di Competenze Ferroviario promosso, purtroppo solo a parole, dai nostri politici”.

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