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Politica e Potere
16.12.2014 - 17:580
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Un Gran Consiglio fuori dal Mondo: tre giorni per approvare un preventivo! E Zali tenta l'ultima mediazione sulla tassa sui parcheggi (ma butta male...)

Dopo due pomeriggi di dibattito il voto slitta ancora a mercoledì. Il ministro leghista propone di abbassare da 1,50 a un franco il nuovo balzello: freddezza da PPD e PLR

BELLINZONA – Ci vorrà ancora tempo. Il voto sul preventivo 2015 arriverà solo domani pomeriggio. Due giorni di dibattito in Gran Consiglio non sono stati infatti sufficienti per arrivare al dunque e neppure andarci vicino. Se lunedì pomeriggio i gruppi parlamentari hanno affrontato il dibattito di entrata in materia, oggi l'intero pomeriggio è stato dedicato all'analisi dei singoli dipartimenti (neppure tutti, perché il DI era già stato fatto ieri sera e il DFE è slittato a domani). 

Vi è da chiedersi se sia normale che per discutere un documento pur importante come il Preventivo (ma di un Cantone di 300'000 abitanti non degli Stati Uniti!), il Gran Consiglio impieghi tre giorni. La nostra modesta risposta è no: la politica cantonale dovrebbe finalmente mettere a freno a una certa autoreferenzialità e un bavaglio al protagonismo di alcuni deputati che approfittano del dibattito sulle previsioni finanziarie per disquisire su tutto lo scibile umano a caccia di una citazione mediatica. Di fatto trasformando il Parlamento in un Parlatoio. Ma vabbé, così vanno le cose dentro quell'acquario a Palazzo delle Orsoline, specie quando si avvicinano le elezioni. Per fortuna fuori il Mondo gira diversamente: ha altre priorità e un altro pragmatismo nell'affrontare i problemi.

Ma al di là di quanto si dicuteva in aula, invetabilmente, tutta l'attenzione era concentrata sul succo della questione: ce la farà il preventivo ad essere approvato? La risposta ancora non c'è. Come sappiamo tutta si gioca sulla tassa sui parcheggi per aziende e centri commerciali proposta da Claudio Zali. PPD e PLR la vorrebbero stralciare dal preventivo, mentre l'asse Lega-PS-Verdi la vuole votare con tutto il pacchetto. L'UDC, per contro, mira a respingere l'intero preventivo. Nessuno come detti ha i numero. 

Il Consigliere di Stato leghista, nel primo pomeriggio, ha tentato l'ultima mediazione. Zali ha infatti incontrato i capigruppo proponendo di far scendere da 1,50 a 1 franco per parcheggio il balzello, bloccandolo per una prova di due anni. Il compromesso porterebbe a una contrazione da 12 milioni a 8/9 milioni il gettito della nuova tassa. Il Direttore del Dipartimento del Territorio ha pure stralciato la possibilità per i comuni di poter aggiungere altri 50 centesimi.   

Ma i primi segnali provenienti da PPD e PLR non sono positivi. Il punto, infatti, secondo i partiti di centro non è tanto quanto si intende far pagare quanto piuttosto la destinazione dei proventi e l'iter con cui è stato proposto il nuovo balzello senza la consultazione degli attori economici interessati.

Vedremo se tra notte e mattina le posizioni si ammorbidiranno e si giungerà al compromesso ma, come detto, l'aria non è delle migliori: butta male.  

Zali nel frattempo, nel corso del dibattito in aula sul suo Dipartimento, non ha voluto tornare sulla tassa nonostante le numerose sollecitazioni provenienti da vari deputati. Il ministro del Territorio ha promesso un intervento dettagliato per domani quando si dovrà prendere la decisione definitiva.  

Ma citiamo comunque alcuni degli interventi ascoltati in aula, come antipasto del dibattito di domani. Il coordinatore della Lega Attilio Bignasca ha affermato che "in queste settimane abbiamo sentito parlare dei problemi del traffico nel Mendrisiotto, come se il basso Malcantone fosse la riserva verde del Ticino. Fino a 4 o 5 anni fa abitavo nel Malcantone e le colonne duravano dalle 2-3 ore al mattino e alla sera. Adesso grazie all'incremento dei frontalieri e all'assalto dei padroncini e dei distaccati, che hanno orari differenti rispetto ai frontalieri, il basso Malcantone è soffocato dal traffico dalle 7 del mattino alle 19.00. E contrariamente al Mendrisiotto ha un solo asse viario. Spero che la tassa di collegamento possa tener conto di questi problemi e ridurre i veicoli che rendono impossibile la vita a chi abita nel Malcantone". 

 

Il deputato PPD Lorenzo Jelmini, riferendosi in particolare all'aeroporto di Lugano e all'aumento delle tariffe Arcobaleno, ha affermato che "il Dipartimento del Territorio si distingue per un insufficiente disponibilità al dialogo. L'apprezzato dinamismo di Zali non esiste quando si tratta di condividere informazioni".

Della tassa sui parcheggi hanno parlato il socialista Henrik Bang e la verfde Michela Delcò Petralli: "Senza questa tassa bisognerà rivedere il trasporto pubblico in Ticino. I cittadini del Luganese e del Mendrisiotto si aspettano un messaggio chiaro. Se le infinite code non danno fastidio ai partiti che si oppongono alla tassa che lo si dica chiaramente,  altrimenti che portino delle soluzioni alternative". 

"La tassa di collegamento – ha detto dal canto suo Delcò Petralli - Codifica un concetto essenziale: il traffico privato su gomma crea un costo che è collettivo e che si traduce in una spesa pubblica per le infrastrutture, oltre che sanitaria e ambientale, ma anche per l'economia dovuta al rallentamento degli spostamenti. Le nostre strade sono collassate. Chi si oppone alla tassa o agli ecoincentivi o è completamente ignorante o è in malafede. Le associazioni di categoria si oppongono solo quando sono chiamate alla cassa.Va bene che lo Stato spenda e spanda per i collegamenti stradali che favoriscono i grandi generatori di traffico ma non bisogna chiedergli un franco quando si tratta di finanziare il costo sociale che provocano. Siamo sempre al solito discorso che è applicato anche nel mondo del lavoro: privatizzare i profitti, collettivizzare le perdite".

Nettamente contrario alla tassa il deputato PLR Rinaldo Gobbi: "Questa misura ha avuto un iter singolare, per usare un eufemismo. Quello che le associazioni economiche contestato è soprattutto il fatto che non corrisponde ad un adeguamento dei trasporti pubblici. È una tassa di collegamento senza collegamento. Voler forzare la mano oggi significherebbe far saltar il dialogo".

AELLE

 

 

 

 

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