ULTIME NOTIZIE News
Politica e Potere
24.01.2015 - 16:400
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Verdi, patto con i ticinesi e obbiettivo Governo al grido di "Sì che si può". Scambio di endorsement fra Savoia e Zali

L'assemblea ratifica le liste. Il ministro leghista parla ai delegati: "Continuerò per la mia strada magari con Sergio...". Savoia: "In Governo serve qualcuno che continui a chiamare i soldatini per nome". Denti punge Beltraminelli

BELLINZONA – Sono due le immagini chiave per raccontare l'assemblea dei Verdi andata in scena questo pomeriggio a Bellinzona. La prima è la firma da parte dei cinque candidati al Consiglio di Stato del patto con i ticinesi, che prevede una serie di punti su cui i candidati si sono formalmente impegnati in caso di elezione in Governo. La seconda è invece la stretta di mano fra Sergio Savoia e Claudio Zali, dopo reciproco endorsement sul fatto ovviamente che a nessuno dei due dispiacerebbe ritrovarsi insieme al tavolo dell'Esecutivo. Due colpi di scena, specialmente il secondo, di cui certo continueremo a parlare per tutta la campagna.

Il dato politico più importante del congresso ecologista è invece stato da un lato il rinnovamento del partito, incarnato dai volti dei nuovi arrivati, dall'altra la prova di granitica unità dimostrata dai delegati sia nel voto che negli intenti. Non un'obiezione, una critica, una parola di dissenso si è levata dalla sala della biblioteca cantonale. Solo sorrisi, applausi e fiori…quelli consegnati alle deputate uscenti Greta Gysin ed Elena Bacchetta che hanno deciso, causa maternità, di non ripresentarsi per un nuovo mandato.

E dire che nemmeno un anno fa, ad aprile, proprio in questa sala, era andata in scena un assemblea tumultuosa, passata alla storia della cronaca della politica ticinese come "il processo a Savoia". Il coordinatore dovette affrontare il rinnovo della sua presidenza, comunque ottenuto con un certo agio, sotto una pioggia di critiche pesantissime. Ma il film andato in scena oggi, come detto, è stato un altro. Decisamente un altro. All'opposto. Quasi che il partito non fosse lo stesso. 

"Sì che si può"...andare in Governo

E i Verdi andati in scena oggi hanno ribadito con forza, e con un certo ottimismo (scandito ripetutamente dallo slogan "Sì che si può", coniato in risposta diretta al "non si può fare, che troppe volte abbiamo sentito nel corso dell'ultima legislatura"), i loro obbiettivi: potenziare il gruppo in Gran Consiglio ed eleggere il primo Consigliere di Stato della loro storia. L'assemblea si è aperta con la presentazione della lista del Gran Consiglio. Per segnare ancor meglio il rinnovamento del movimento, hanno preso simbolicamente la parola cinque candidati espressione del nuovo corso, certo, ma anche delle radici e della tradizione del partito. Hanno insomma parlato volti "sempreverdi", "nuovi" e di ritorno come il sindaco di Brusino Gianfranco Poli, che ha mandato un videomessaggio. E poi Jessica Bottinelli, Elisabetta Gianella, Nadia Pittà e Claudia Crivelli Barella.  

Dopodiché è toccato a Michela Delcò Petralli presentare la lista per il Governo. La deputata Bellinzonese ha tessuto le lodi del coordinatore Sergio Savoia: "Uno dei pochi politici in Ticino ad avere una visione del futuro e in grado di portare molte innovazioni nella politica cantonale. Sergio ha sfatato molti tabù e per questo si è fatto molti nemici che lo hanno accusato di populismo. Ma se battersi contro il degrado del Territorio e contro il degrado dei salari è essere populisti, allora lo siamo tutti noi". Battuta fulminante,tra tanti elogi, invece, quella che Delcò Petralli ha riservato a Franco Denti: "Quando ho conosciuto Franco mi ha detto che il suo idolo era Che Guevara. E ho subito capito che Franco era troppo per durare a lungo fra gli uregiatt…se si è scoperto che il Ticino ha  pagato 400 milioni di franchi in eccesso di premi di casse malati lo abbiamo scoperto solo grazie a uno studio commissionato da Franco, non certo per merito del DSS".

Patuzzi: "Più armonia nella società"

Quindi parola ai candidati. Maristella Patuzzi, colpita da un febbrone, si è limitata a poche parole: "Si dice che la cultura non si mangia ma cosa sarebbe la nostra vita senza la bellezza della musica, della letteratura, della pittura. Nella musica la componente chiave è l'armonia e io vorrei attraverso il mio impegno in politica contribuire a realizzare concretamente delle proposte che possano portare più armonia in una società sempre più conflittuale. Ce la metterò tutta per non deludere chi avrà fiducia in me!".

Denti: "Nella socialità e nella sanità quattro anni buttati al vento"

Franco Denti ha posto l'accento sui temi a lui cari, sanità e socialità, non lesinando critiche al suo ex Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli: "Veniamo da quattro anni buttati al vento da un  punto di vista della sanità e socialista. Sono stati quattro anni davvero sprecati. In questa legislatura si è solo incasinato di più il sistema sociale e sanitario. Con Michela ci stiamo battendo sul tema della pianificazione ospedaliera affinché prevalga l'interesse dai pazienti davanti a quello dell'Ente ospedaliero o delle cliniche.  Con i Verdi ci siamo conosciuti nel 2009 in piazza quando abbiamo cominciamo a combattere insieme contro gli abusi delle casse malati, con un Governo inerte se non ignorante. Un discorso che dobbiamo portare avanti : ogni cittadino ticinese ha il sacrosanto diritto di pagare dei premi di cassa malati giusti". 

Dopo aver posto l'accento sui problemi del lavoro e sull'urgenza di trovare soluzioni per proteggere i residenti, Denti ha esclamato: "Dobbiamo avere fiducia nel futuro: siamo gli unici che guardano al futuro con ottimismo, con proposte concrete e senza piangerci addosso".  

Le regole di Maggi

"La mia presenza nella lista del Consiglio di Stato in questo momento di grandi cambiamenti - ha detto dal canto suo Francesco Maggi - va senza ombra di dubbio letta come la volontà di tutti noi di ricordarsi sempre e in ogni luogo da dove veniamo e quali sono i nostri obbiettivi. In questi 4 anni ho dovuto lottare come un leone in commissione energie per portar fuori il Fondo energie rinnovabili, malgrado le promesse fatte dai nostri avversari"

Maggi ha quindi detto chiosato: "Prima regola del buon politico: se siete convinti che un'idea è buona, non mollate mai! La seconda regola del buon politico: le buone idee vanno sempre difese, anche quando stanno vincendo". 

Merlo: "Più sicurezza"

Tamara Merlo, dal canto suo, ha messo l'accento sul tema della sicurezza: "In un paese insicuro, non sono i ricchi o le classi dominanti a sentire le conseguenze dell'insicurezza. Ma i meno abbienti, i poveri, le donne, gli anziani. Sono queste le categorie di cittadini  che sono più esposte. A loro dobbiamo dare delle risposte. Non vogliamo un paese che si chiude su se stesso ma vogliamo un paese sicuro. Nel nostro programma abbiamo inserito una serie di proposte semplici, fattibili e razionali su questo tema, così come abbiamo cercato di fare per tutti gli altri temi". 

Savoia: "Prima le persone, poi la collegialità"

Infine, Sergio Savoia. "Sono figlio di gente semplice. Come diceva Benigni: ringrazio i miei genitori per avermi fatto nascere povero in una famiglia di lavoratori. Perché così so di cosa parlo quando parlo di gente che non arriva a fine mese. In questo paese molte persone hanno difficoltà simili a quelle che ho conosciuto io nell’infanzia e nell’adolescenza. Per loro io lavorerò opponendomi con con determinazione a ogni taglio che miri a ridurre la rete di protezione sociale. Sono stato vittima di ingiustizie flagranti e sono grato. Perché così so di cosa parlo quando parlo di licenziamenti e disoccupazione e della disperazione di svegliarsi ogni giorno senza sapere cosa fare delle proprie mani. Una situazione nella quale vivono molti nostri concittadini. Troppi nostri concittadini". 

"A questi cittadini – ha aggiunto Savoia - non si può raccontare, come fanno i partiti storici, la favoletta dello sviluppo economico e della crescita luminosa. I partiti storici hanno sceltoci rappresentare ormai solo lobby, che siano economiche o sindacali, cambia poco. Le persone che escono dalle statistiche non gli interessano molto. Forse perché non votano; forse perché non supportano la tavoletta che il mercato ci sta rendendo tutti più ricchi". 

"So di cosa parlo – ha concluso Savoia . quando parlo di distruzione delle basi della vita, stupro del territorio, devastazione della biodiversità. Per questo non accetterò altre scelte contro l’ambiente. Basta con le nuove strade, basta con il cemento, basta con le energie che distruggono il clima, no al raddoppio del S. Gottardo.

Savoia ha infine sottolineato che lui non rinuncerà mai agli impegni presi con il partito e con gli elettori, a causa della collegialità. "Prima vengono le persone e poi la collegialità", ha chiarito.

E a sorpresa arriva Zali

E mentre i candidati svolgevano i loro interventi, nella sala della biblioteca di Bellinzona ha fatto capolino Claudio Zali. Il ministro leghisa si è seduto in prima fila ad ascoltare. E ha incassato l'endorsement di Savoia: "Spero che nel prossimo Governo ci sia ancora qualcuno che continui a chiamare i soldatini con il loro nome. Spero Claudio che tu continuerai a svolgere l'ottimo lavoro che stai facendo con un Verde accanto per aiutarti a farlo meglio".

Endorsement ricambiato da Zali quando è stato invitato a fare un saluto all'assemblea. Un fatto del tutto inedito nella storia recente della politica cantonale, l'intervento di un ministro al congresso di un altro partito. "Non avrei preclusioni – ha detto Zali - ad avere un ideologo verde come Sergio in Governo che mi aiuti a fare meglio il mio lavoro... Ma cosa ci faccio qui? Io sono un politico poco politico ed essendo stato catapultato in Governo a causa di una situazione tragica, mi sono dovuto inventare come personalità politica". Zali, ripetutamente applaudito dalla sala, ha poi parlato dei temi ambientali: "Mi pongo il problema di quel che lascerò ai miei figli. Nessuno può più dire di non voler proteggere l'ambiente per ignoranza. Chi oggi non fa la cosa che andrebbe fatta in ambito ambientale lo fa perché è in tensione con gli interessi dell'economia. Deciderò sempre con la testa e con il mio cuore: farò quello che mi lasceranno fare, questo è il mio programma politico. Ma occorre avere il coraggio di fare la cosa giusta. E credo oggi di poterlo rivendicare questo coraggio davanti a voi. Il coraggio di dire di "no" agli interessi economici. Continuerò a farlo anche in futuro magari con Sergio nello stesso consesso, anche perché io non sarò candidato al Gran Consiglio…". 

Il patto con i ticinesi

La prima parte dell'assemblea si è conclusa con la firma da parte dei cinque candidati al Governo del patto con i ticinesi. Tra gli impegni presi dai candidati qualora fossero eletti in Governo, il voto al favore del blocco dei ristorni, l'opposizione a qualunque taglio lineare nel sociale e qualsiasi risparmio nella scuola e sul trasporto pubblico, il "no" all'aumento delle imposte per le persone fisiche, la rinuncia al vitalizio che oggi percepiscono i Consiglieri di Stato. 

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Tags
sergio
savoia
zali
stato
governo
candidati
assemblea
endorsement
partito
denti
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved