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14.04.2015 - 08:080
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Clinica Luganese: "In un anno di dubbi e incertezze abbiamo reagito con programmazione e concretezza"

Per Moncucco il 2014 è stato un anno del tutto particolare: tra la nuova pianificazione ospedaliera e il passaggio di proprietà. Ma le attività sanitarie hanno continuato il loro percorso di sviluppo

LUGANO - Per i medici e i collaboratori della Clinica Luganese il 2014 è stato un anno di grandi incertezze e preoccupazioni generate dalla pianificazione ospedaliera da un lato e dalla cessione delle azioni societarie dall’altra. Le due Fondazioni di pubblica utilità “Fondation Assistance Internationale (FAI)” e “Praxedis” - che lo scorso dicembre hanno firmato il contratto di compravendita dei pacchetti azionari della Clinica Luganese SA e della Moncucco SA con la Congregazione delle Suore Infermiere dell’Addolorata - garantiranno anche in futuro il mantenimento dello spirito cristiano, con la presenza della comunità delle Suore, la continuazione del carattere Non Profit della struttura e l’osservanza del contratto collettivo di lavoro e degli impegni presi nel campo della formazione del personale. Malgrado la firma del contratto di compravendita e il pagamento del prezzo pattuito, ad oggi il trapasso di proprietà non ha ancora potuto aver luogo in quanto subordinato all’autorizzazione delle competenti Autorità vaticane. Le due Fondazioni, che detengono la maggioranza nei Consigli di Amministrazione della Clinica Luganese SA e della Moncucco SA, al momento non hanno ancora potuto assumere i compiti previsti in quanto la Congregazione delle Suore Infermiere dell’Addolorata rimane l’azionista unico. Malgrado le vincolanti e restrittive proposte di pianificazione ospedaliera avanzate dal Consiglio di Stato, che contemplano un’eccessiva frammentazione dei mandati di prestazione e l’introduzione di limiti di attività per ogni singola struttura, la Clinica Luganese nel corso del 2014 è stata in grado di mantenere salde le proprie offerte di cura. L’obiettivo primario in questo campo anche per il prossimo futuro resta quello di difendere i poli di eccellenza, spontaneamente profilatisi e ampliatisi nel tempo grazie e soprattutto alla concentrazione di competenze mediche di elevata qualità. La Clinica è infatti consapevole che la qualità delle cure può essere garantita in prima battuta dai medici che si riuniscono al letto del paziente e che, per mezzo di una fitta rete di scambi, sono posti nella condizione di garantire all’ammalato le migliori terapie possibili. Nonostante le difficoltà e le incertezze, la Clinica ha gestito e diretto l’attività 2014 con programmazione e concretezza. Tra le attività sanitarie di punta si possono citare la collaborazione con il servizio di chirurgia toracica del Kantonsspital di San Gallo. L’offerta strutturata, con la presenza regolare in Clinica del PD dr. med. André Dutly, offerta che ricalca il modello già applicato nel campo della chirurgia viscerale con il CHUV e che prevede la presenza regolare in Clinica del Prof. dr. med. Markus Schäfer, permetterà al nutrito e competente gruppo di medici oncologi e pneumologi della nostra struttura di condividere le scelte terapeutiche a vantaggio dei pazienti seguiti dal centro di oncologia. Proprio lo sviluppo dell’attività oncologica – nel 2014 la Clinica Luganese ha fatto registrare nel Cantone, seconda solo all’Ospedale San Giovanni, il maggior numero di pazienti trattati per patologie oncologiche – è una conferma della bontà del progetto di sviluppo, lanciato nel 2009, di un polo oncologico basato sul principio della collaborazione multidisciplinare. Grazie alla presenza sotto lo stesso tetto di tutti gli approcci terapeutici (una chirurgia di punta, un’ottima oncologia medica e una radioterapia di eccellente livello), un reparto per le ospedalizzazioni e un servizio per i trattamenti ambulatoriali, la Clinica può garantire ai propri pazienti una presa a carico a 360 gradi in un unico ambiente di cura a lui conosciuto. Soprattutto per la cura dei tumori del tratto gastrointestinale, dei tumori del distretto testa-collo, dei tumori polmonari e dei tumori urologici la Clinica può vantare elevate competenze sia a livello chirurgico che oncologico. Anche il servizio di urologia della Clinica Luganese, rafforzato nei mesi scorsi grazie all’arrivo di due nuovi medici – il dr. med. Jacopo Robbiani attivo anche presso l’Ospedale San Giovanni di Bellinzona, dove si occupa soprattutto di chirurgia robotica, e il dr. med. Oliver Passera – si conferma per il Sottoceneri, ma non solo, punto di riferimento per i disturbi urologici. Il litotritore a onde d’urto di ultimissima generazione, messo in funzione di recente, permette di trattare ambulatorialmente o nel corso di un breve ricovero i calcoli delle cavità renali diminuendo sensibilmente i disagi e la durata del decorso postoperatorio per i pazienti. Per quanto riguarda l’attività del servizio di Cure intense, il 2014 è stato un anno di grandi cambiamenti che ha visto, da una parte, l’introduzione di una gestione medico-infermieristica improntata sulle nuove raccomandazioni della Società svizzera di medicina intensiva (SSMI) e, dall’altra, il trasloco nei nuovi e moderni spazi appositamente edificati. Con l’entrata nei nuovi locali, le Cure intermedie si sono trasformate in Cure intense, ottenendo, grazie a un importante potenziamento dell’organico, la costituzione di un team medico e infermieristico dedicato che garantisce la supervisione continua dei pazienti accolti nel nuovo reparto. In questo campo la Clinica si prefigge di ottenere nel corso dei prossimi mesi il riconoscimento da parte della Società svizzera di medicina intensiva (SSMI) di sei letti di cure intense, diventando così l’unica struttura privata del Cantone con un’offerta in grado di rispettare tutti i criteri di qualità fissati in molti cantoni svizzeri quali condizioni indispensabili per continuare a svolgere attività somatiche acute in urgenza. La Clinica, oltre ad aver proseguito gli sviluppi in ambito sanitario, ha investito per garantire la qualità e l’economicità delle prestazioni offerte, criteri che il Parlamento federale ha voluto inserire nella Legge federale sulle assicurazioni malattia (LAMal) quali condizioni minime di accesso per l’attribuzione di mandati di prestazione assegnati mediante pianificazione ospedaliera. Altri elementi fondamentali, sui quali è importante investire in modo costante e che hanno permesso di raggiungere positivi e validi risultati, sono la formazione dei collaboratori e la volontà di posizionare al centro del processo di cura il paziente. Il tutto con un’oculata gestione delle risorse finanziarie, così come testimoniato da tariffe e costi di gestione, tra i più concorrenziali di tutta la Svizzera.
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