POLITICA E POTERE
Natalia Ferrara-Miccocci vs Norman Gobbi: il duello continua! La deputata PLR chiede spiegazioni al Governo sulle interviste del ministro
Interrogazione al Consiglio di Stato dopo l'intervista alla NZZ del presidente del Governo: " Ma gli episodi preoccupanti sono tre: in giugno le dichiarazioni sul flusso migratorio, in agosto quelle sulla coesione nazionale, e ieri quelle sull'Italia"

BELLINZONA - Natalia Ferrara Micocci vs Norman Gobbi: un duello cominciato con la scorsa campagna elettorale e che continua oggi nei rispettivi ruoli istituzionali. E oggi si registra una nuova puntata della contesa con un'interrogazione della deputata dal titolo: "Ruolo e dichiarazioni del Ministro Gobbi: se il Presidente rappresenta il Governo, non dovrebbe esporre le posizioni del Consiglio di Stato e non le sue personali?". 

Natalia Ferrara Micocci prende spunto dalle ultime dichiarazioni di Gobbi alla NZZ in merito alla trattativa fiscale tra Svizzera e Italia. Dichiarazione che hanno creato qualche malumore anche in Governo, in considerazione del fatto che il ministro leghista è attualmente anche il presidente del Collegio. Ma la Gran Consigliera, come leggeremo, non si limita all'ultima intervista del Direttore del DI...
 
"Nell’arco degli ultimi 3 mesi - si legge nell'interrogazione - il Consigliere di Stato Norman Gobbi, in particolare in qualità di Presidente del Governo ticinese, si è espresso in più occasioni su temi di interesse pubblico, assumendo posizioni cui la stampa ha dato rilievo nazionale, che, stando alle dichiarazioni – sempre a mezzo stampa – degli altri Consiglieri di Stato, non sarebbero affatto condivise dal Governo. Gli episodi preoccupanti sono almeno tre: in giugno le dichiarazioni sul flusso migratorio, in agosto quelle sulla coesione nazionale, e, proprio ieri, quelle relative alle trattative con l’Italia. Ma andiamo con ordine". 

"Con interrogazione 22 giugno 2015 (71.15) della scrivente e 23 giugno 2015 (73.15) della deputata Lisa Bosia Mirra - scrive ancora Ferrara Micocci - è stata chiesta al Consiglio di Stato una presa di posizione sulle ripetute ed allarmanti dichiarazioni del Consigliere di Stato Norman Gobbi sui temi legati alla migrazione e, in particolare, sulla volontà da lui espressa di chiudere le frontiere. In seguito, nel corso del mese di agosto, e meglio in occasione della giornata degli Ambasciatori nell’ambito del Festival del Film di Locarno (11.08.2015), il Consigliere di Stato, proprio in qualità di Presidente, ha tenuto un discorso ufficiale dinanzi ad altre 200 tra diplomatici e rappresentanti dell’Unione Europea, toccando ancora una volta i temi della migrazione, evocando addirittura la coesione nazionale. Il Ministro, tra le altre cose, ha mosso aspre critiche al Governo federale, definite dalla stampa senza mezzi termini “attacchi”, fino a dire, richiamando il voto ticinese del 9 febbraio 2014: “Quel 68% di cittadini che ha votato “sì” ai contingenti sull’immigrazione è solo la punta di un iceberg di malessere; un malessere che – se non dovesse essere riconosciuto e affrontato da parte dell’amministrazione e dalla politica federale – non potrà che crescere, fino a mettere a rischio la nostra stessa coesione nazionale.” La gravità dell’affermazione è evidente".

"Mai prima - prosegue Ferrara Micocci - era stata assunta dal Governo una simile posizione, espressa dal Ministro Gobbi in occasione di un importante incontro istituzionale, quale è la Conferenza annuale degli Ambasciatori, e, per di più, diffusa ai media su carta intestata del Consiglio di Stato. Il Ministro delle Istituzioni parlava a titolo personale? Del suo partito di riferimento? E, soprattutto, cosa intendeva dire?  Il contrario di coesione nazionale è scissione. È palese che il Ministro Gobbi non possa auspicare una separazione del Ticino dal resto della Svizzera, ma allora perché usare toni tanto duri in astratto, che pregiudicano però concretamente i rapporti con Berna? Da ultimo, ma non meno grave, e sempre problematico nelle relazioni Ticino – Berna e Svizzera – Italia, il proclamo del Ministro Gobbi di interrompere le trattative con l’Italia. Nell’intervista rilasciata ieri alla NZZ, il Presidente del Governo ticinese assume ancora una volta posizioni che non sembrano – per fortuna – condivise dagli altri Ministri, tanto da essere stata richiesta una seduta urgente per affrontare il tema". 

Le domande al Consiglio di Stato

1.    Se le dichiarazioni del Ministro Norman Gobbi qui espresse in maniera succinta sono condivise, e per questo motivo non ancora rettificate formalmente e pubblicamente. 

2.    Se le dichiarazioni del Consigliere di Stato Gobbi hanno oltrepassato il limite della sua libertà di espressione personale per rapporto alla sua funzione istituzionale, ritenuto che è intervenuto pubblicamente in qualità di Presidente del Governo.

3.    Se le dichiarazioni del Ministro Gobbi hanno causato reazioni, anche formali, da parte delle competenti Autorità federali, e, se sì, quali.

La postilla

"Ringrazio per una risposta quanto prima - conclude Ferrara Micocci - sia in considerazione dell’importanza dei temi in discussione, sia richiamato l’art. 98 cpv. 3 della Legge sul Gran Consiglio e i rapporti con il Consiglio di Stato, che sancisce un dovere di risposta del Governo entro 60 giorni, mentre le interrogazioni risalenti a giugno non sono ancora state evase, rendendo indispensabile la presente interrogazione per fare chiarezza sugli episodi passati e, soprattutto, per definire la linea futura della rappresentanza del Governo ticinese da parte del suo Presidente".

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