LUGANO – “Quando una persona che non ha fatto nulla in politica si permette di fare affermazioni denigratorie merita solo di essere lasciata a casa. La supponenza e l'arroganza non hanno limiti”.
Molti si sono chiesti a chi fosse rivolta questa durissima frase apparsa ieri sul profilo Facebook dell’ex sindaco di Lugano, Giorgio Giudici. Poi, lo stesso giudici, intervenendo nei commenti al suo post ha precisato: “Mi riferisco a un ingegnere donna”. Quindi: la municipale di Lugano Cristina Zanini Barzaghi.
Per inquadrare la sfuriata di Giudici occorre fare un passo indietro di qualche giorno e tornare alla puntata di Falò andata in onda giovedì scorso, dedicata al discusso tema dell’arredo urbano.
Giudici, intervistato nella sua doppia veste di architetto ed ex sindaco, non è stato tenero: ha rivolto critiche piuttosto severe al progetto provvisorio messo in atto dal Municipio, in particolare dal Dicastero diretto da Zanini Barzaghi. Secondo Giudici, invece di introdurre elementi come le zattere, i cassoni e le aiuole che costellano alcune vie del centro, sarebbe stato meglio non far nulla.
“Non si può mettere un arredo sull’asfalto – ha detto – l’arredo urbano deve far parte di un cambiamento strutturale, che ridisegni in modo preciso le pavimentazioni”.
Insomma, un progetto frutto di improvvisazione e senza un criterio, secondo l’ex sindaco. Zanini Barzaghi, che si trovava in studio a Comano, gli ha risposto per le rime: “In trent’anni l’ex sindaco non ha fatto nulla per il territorio e per il verde della città di Lugano”. Frase pesante. Che ha suscitato l’ira di Giudici e il suo sfogo su Facebook: “Merita solo di essere lasciata a casa”… Pesantuccio, a due mesi dalle elezioni comunali.
emmebi