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02.06.2016 - 13:370
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

La Lega all'attacco della Grande distribuzione: "Cifra d'affari da capogiro e pochi milioni di imposte pagate. Al Ticino soltanto le briciole"

Dieci deputati al Governo: "A nostro giudizio, gli importi relativi al gettito annuale della grande distribuzione sono da considerare irrisori se paragonati al giro d’affari del commercio al dettaglio"

BELLINZONA – Buona parte del gruppo leghista in Gran Consiglio va all’attacco della Grande distribuzione, puntando il dito contro le irrisorie imposte versate in Ticino dai grandi magazzini. 
“La grande distribuzione versa al Cantone Ticino pochi milioni di franchi all’anno di imposta cantonale (a fronte di un giro d’affari di oltre 4 miliardi)”, si legge in un’interrogazione firmata da Giancarlo Seitz e da altri nove deputati. Un atto parlamentare chiaramente legato al voto del prossimo fine settimana sulla tassa di collegamento.
 
“In Ticino – si legge nell’interrogazione -, negli ultimi 25 anni, in nome della necessità di adeguarsi ai tempi e di promuovere attività imprenditoriali votate alla grande distribuzione, si è assistito a stravolgimenti territoriali che hanno inciso in modo significativo sul paesaggio e la vita di migliaia di cittadini (vedi il Pian Scairolo, il Piano di Magadino, il Mendrisiotto, soltanto per fare alcuni esempi). 
 
Successivamente si sono insediati in Ticino nuovi giganti del settore, quali Aldi (dal 2008) e Lidl (dal 2011), con alcune filiali nel Sopraceneri e nel Sottoceneri. A nostro giudizio, gli importi relativi al gettito annuale della grande distribuzione sono da considerare irrisori se paragonati al giro d’affari del commercio al dettaglio in Ticino.
 
A titolo di esempio, portiamo all’attenzione del Consiglio di Stato uno studio dell’Advanced Management Centre dell’USI (studio del 12.2.2015 condotto su mandato dell’Associazione Distributori Ticinesi sulla base di dati del 2013) in cui emerge che il gettito fiscale (imposta cantonale sull’utile) emesso dalla sola grande distribuzione è pari a circa 9,4 milioni di franchi, a fronte di un giro d’affari del commercio al dettaglio in Ticino pari a circa 4 miliardi e 430 milioni di franchi. Aggiungiamo che la sola Migros Ticino ha chiuso il 2015 con una cifra d’affari pari a 490,8 milioni di franchi".
 
I deputati chiedono al Governo:
 
• Considerato che il giro d’affari del commercio al dettaglio in Ticino, nel solo 2013, si attestava a circa 4 miliardi e 430 milioni di franchi, non ritiene il Consiglio di Stato opportuno richiedere alla grande distribuzione una ripartizione d’imposte più equa e proporzionale?
 
• Quanti degli attuali impiegati nella grande distribuzione sono residenti in Ticino ? Qual è la tendenza degli ultimi 5 anni ? Dispongono di posteggi gratuiti sul posto di lavoro?
 
• Considerato il forte aumento del traffico veicolare generato in larga parte dai lavoratori frontalieri impiegati dalla grande distribuzione, così come gli stravolgimenti territoriali che hanno inciso in modo significativo sul paesaggio e la vita di migliaia di cittadini, il Consiglio di Stato ritiene siano stati messi in atto dei progetti concreti per ridurre il problema da parte della grande distribuzione? Se si, quali e con che risultati?
 
• Ritiene il Consiglio di Stato che la qualità di vita sia peggiorata nei comparti dove quotidianamente le strade sono paralizzate? Quali sono stati gli effetti e quali i costi indotti? 
 
• Può il Consiglio di Stato stimare i costi generati dalla grande distribuzione al cittadino? Si pensi al semi svincolo di Mendrisio, oppure alla infrastrutture che servono i grandi centri.
 

 

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