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Politica e Potere
17.10.2016 - 10:390
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Circonvallazione Agno-Bioggio, la polemica divampa. Zali vuol cambiare il tracciato: “Non vi è nulla di male nel riconoscere che a 20 anni di distanza può esistere una soluzione migliore". E Bruschetti si arrabbia: “Al motto di ‘l’Etat c’est moi!’ progett

Scintille tra il ministro e il presidente della Commissione regionale dei trasporti

LUGANO - Claudio Zali ha detto la sua sul Mattino di ieri sulla circonvallazione di Agno e Bioggio. Ma la polemica continua. “Non vi è nulla di male nel riconoscere che a 20 anni di distanza può esistere una soluzione migliore rispetto a quella di un compromesso di cui nel frattempo si è perso di vista il senso alla luce delle mutate circostanze”, ha detto il ministro leghista replicando alle critiche avanzate settimana scorsa dalla Conferenza dei sindaci del Malcantone. Critiche legate all’ipotesi, ventilata dal Dipartimento del Territorio, di ritardare ulteriormente la realizzazione della circonvallazione.

“L’esame dipartimentale ha evidenziato delle criticità: il tracciato prevede un doppio attraversamento del fiume Vedeggio e lo sventramento della frazione Mulini di Bioggio, è più lungo di ben 700 metri di un possibile tracciato più diretto, con evidenti implicazioni negative di ordine ambientale, paesaggistico e anche finanziario, dato che costa circa 20 milioni di franchi in più (su circa 133 milioni di spesa complessiva) rispetto a un percorso più diretto”, ha spiegato Zali, indicando due possibilità: la prima, “che sento invocare a gran voce da chi è stato parte attiva nel creare questa situazione – Commissione regionale dei trasporti del Luganese (CRTL) in testa – è quella di ignorare i problemi, perseverare nella soluzione di compromesso e costruire la strada così come progettata”, mentre l’alternativa “è quella di accettare, senza polemiche e in uno spirito unicamente costruttivo, che nel lungo tempo trascorso dall’inizio di questo progetto le circostanze sono cambiate”. Non è l’intero tracciato della circonvallazione ad essere messo in discussione, ha concluso il ministro, ma solo la sua parte centrale”.

A Zali risponde oggi sul Corriere del Ticino il presidente della Commissione trasporti, Giovanni Bruschetti. “Alle preoccupazioni di un’intera Regione (il Luganese tutto e non solo il Malcantone), il direttore del Dipartimento del Territorio ha deciso di rispondere affidandosi alle colonne del Mattino della domenica. Claudio Zali espone così la situazione del progetto della circonvallazione Agno-Bioggio, segnalandolo al vaglio di ulteriori verifiche dipartimentali enunciate sommariamente e a mezzo stampa. Questo, dopo tre anni di totale silenzio, senza nessun preavviso né al Gran Consiglio (che ha concesso un credito di 135 milioni), né alla Commissione regionale dei trasporti e ai suoi 47 Comuni (che per il Piano dei trasporti del Luganese e la circonvallazione erogano oltre 10 milioni l’anno).

A giustificazione di tale modo di procedere si motiva che il risultato dell’attuale progetto è purtroppo un‘insoddisfacente compromesso’ che occorre riattualizzare ai nuovi e sopraggiunti cambiamenti territoriali ora individuati dal Dipartimento. Solo ora sembrano così emergere elementi mai evidenziati finora, tali da porsi la domanda su cosa abbia mai fatto nel frattempo il Dipartimento del territorio in tutti questi vent’anni ed oltre di gestazione del progetto. È infatti il Dipartimento del territorio, con i suoi tecnici diretti dai differenti direttori che in questi anni si sono succeduti alla sua testa, che ha progettato la circonvallazione Agno-Bioggio, assumendosene le responsabilità di conduzione nei confronti e nel rispetto degli altri Enti interessati.

Tra questi anche la Commissione regionale dei trasporti ed i suoi 47 Comuni che, attorno al progetto allestito dal Dipartimento e dai suoi tecnici, ha svolto l’importante compito di ricerca del consenso politico’.

Bruschetti chiede che quindi “senza ulteriori e pericolosi indugi, si abbia quindi a chiaramente comunicare quando ci sarà il primo colpo di ruspa: tutti, e da tre anni ormai, vogliamo sapere semplicemente questo! Ma fino a lì, e per poter continuare a lavorare insieme costruttivamente nell’interesse di un’intera Regione, maggior informazione, rispetto e considerazione sarebbero opportuni”. E conclude tirando una stoccata a Zali: “Al motto di ‘l’Etat c’est moi!’ progetti di simile portata potevano essere condotti solo ai tempi del Re Sole”.

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