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14.11.2016 - 18:370
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Tassa sul sacco. Bignasca sulla mediazione proposta da Borradori: "Felice della sua apertura sul moltiplicatore". E fissa i paletti per abbandonare la via referendaria

Il deputato, che guida il fronte referendista all'interno della Lega, disponibile a un negoziato ma a precise condizioni: "A Lugano giù le imposte già nel 2017 e con una chiara maggioranza in Municipio e in Consiglio Comunale, altrimenti andiamo fino in fondo. Intanto raccogliamo le firme (e siamo partiti molto bene)"

LUGANO - "Sono felice dell'apertura di Marco Borradori". Boris Bignasca, che guida il fronte referendista all'interno della Lega contro la tassa sul sacco, ha apprezzato le dichiarazioni che il sindaco di Lugano ha rilasciato ieri a Liberatv, prospettando l'ipotesi di una leggera diminuzione del moltiplicatore per compensare l'introduzione del balzello cantonale sui rifiuti (leggi articolo correlato) . Il deputato leghista, che è anche capogruppo nel Legislativo della Città, appare disponibile a sedersi al tavolo di  mediazione offerto da Borradori, a patto che vengano rispettati un paio di paletti irrinunciabili. 

 

"Tenendo conto che la tassa sul sacco è poco sociale - premette Bignasca - le dichiarazioni di Borradori sono il primo segnale di apertura che arriva sia dal Municipio di Lugano, in materia di diminuzione della pressione fiscale. La accolgo quindi molto favorevolmente. Ma alle aperture del sindaco dovranno seguirne altre da parte del Governo cantonale, ovviamente supportate dai fatti. Penso ad esempio alla riforma 3 delle imprese, che non dovrà essere omeopatica e dovrà proporre sgravi sostanziali per le PMI, diciamo dal 9 al 6%, anche per compensare la tassa di collegamento. E oltre a questo l'aumento delle stime immobiliari dovrà essere compensato con un intervento sull'aliquota sulla sostanza" 

 

Ma restiamo a Lugano: se l'apertura di Borradori si concretizzasse sareste pronti a fare un passo indietro sul referendum? "Visto che non credo agli unicorni che volano - risponde Bignasca - intanto le firme le raccogliamo. E siamo partiti molto bene.  L'apertura del sindaco dimostra che il lancio del referendum ha fatto scattare il click giusto. Le nostre condizioni minime per abbondare la via referendaria sono due: che la diminuzioni del moltiplicatore entri nel preventivo 2017 e che ci sia una chiara maggioranza favorevole in Municipio e in Consiglio Comunale, altrimenti andiamo fino in fondo". 

 

Sul piano cantonale il deputato leghista annuncia che "la lotta contro la pressione fiscale sul ceto medio è appena iniziata". E quanto alle risorse finanziare per sostenerla, Bignasca ribadisce la ricetta che aveva già esposto in sede di manovra finanziaria: "Tagliare la spesa sugli asillanti che ha raggiunto 40 milioni, tagliare l'assistenza ai permessi B, che insieme ai sussidi ha toccato quota 30, e cominciare a diminuire le spese sul personale dell'amministrazione cantonale che ha superato il miliardo". 

 

Quanto alle possibili lacerazioni all'interno della Lega tra l'ala istituzionale e l'ala barricadiera - paventate anche da Borradori - Bignasca è sintetico e risoluto nella risposta:  "Io cerco di fare gli interessi dei cittadini seguendo il programma della Lega, se altri fanno cose diverse anche per questioni ragionevoli, sono loro che devono dare delle spiegazioni".  


RED


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