I due Gran Consiglieri partono dal nuovo accordo raggiunto sul documento previsionale da PLR, PPD e Lega, dopo la bocciatura avvenuta in dicembre. Un accordo che prevede la presentazione da parte del Consiglio di Stato di un novo pacchetto di risparmi di 20 milioni entro il 30 di aprile.
Ma Morisoli e Pamini non vogliono che questi milioni diventino parole al vento. I due deputati intendono inchiodare alla promessa sia il Consiglio di Stato che il Gran Consiglio. Da qui la loro proposta di emendamento, che recita: "Nel caso che al 30 aprile 2017 il Governo non avesse ancora presentato alla Commissione della Gestione il nuovo pacchetto di risanamento, lo stipendio mensile dei cinque Consiglieri di Stato sarà trattenuto fino alla presentazione e consegna di tali misure alla Commissione della Gestione".
Ma i due deputati non si limitano a puntare al borsello dei ministri. Infatti, aggiungono: "A partire dal 30 aprile 2017 fino alla presentazione e alla messa all’ordine del giorno del Gran Consiglio da parte della Commissione della Gestione, delle misure, le indennità di presenza di tutti i membri della Commissione della Gestione sono trattenute".
Infine, una precisazione importante. Secondo Pamini e Morisoli il nuovo pacchetto di risparmi dovrà seguire una linea precisa: "Il risanamento finanziario di 20 milioni, dovrà avvenire esclusivamente attraverso misure di riduzione di spesa che dovranno avere incidenza già sul 2017. I 20 milioni di risanamento non dovranno contenere nessun aumento di imposte o di tasse".