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29.05.2017 - 19:080
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Lugano, siluro del PS contro il Municipio e il sindaco, Marco Borradori va alla contraerea e replica a tutto, dal contratto con Gabbani alle accuse "pretestuose" di scarsa trasparenza e di inerzia. E dice: "Sul food and beverage al LAC non c'erano alterna

Il sindaco di Lugano sul contratto Gabbani: "Un concorso era già stato fatto con esito negativo, nel 2012, le successive trattative non avevano portato a esiti favorevoli. Inoltre l’attività dal profilo del bar e della mescita, era una sfida abbastanza rischiosa proprio viste le incognite sul futuro del LAC. Aggiungo che la ditta Gabbani è gestita da una famiglia che negli anni ha dimostrato di saper operare sul territorio con dinamicità e competenza"

LUGANO – Il sindaco di Lugano, Marco Borradori, non ci sta, e replica punto su punto alle accuse del gruppo socialista in Consiglio comunale. Un siluro lanciato contro l’intero Municipio, ma in particolare contro di lui (leggi qui).

La miccia è stata la risposta all’interrogazione del PS sul contratto firmato tra la Città e la ditta Gabbani per la gestione del ‘food and beverage’ del LAC, che in base alle condizioni stipulate, calcolate sulla cifra d’affari, non ha portato nel primo anno di gestione al pagamento di alcun affitto da parte della ditta (leggi qui).

Va detto, per inquadrare correttamente il tema, che stiamo parlando di una caffetteria di 50 metri quadrati, aperta tutti i giorni eccetto il lunedì, dalle 10 del mattino alle 18,30, secondo gli orari del Museo, con prolungamento fino alle 20,30 il giovedì sera. Oltre a questa struttura c’è il bar del mezzanino, di circa 30 metri quadrati, che apre solo mezz’ora prima degli spettacoli e mezz’ora durante la pausa, in media quattro volte a settimana. C’è poi il bar esterno, che si affaccia sulla piazza del LAC, ma che si può usare solo nella bella stagione. C’è infine il servizio di catering, gestito sempre dalla Gabbani, che prevede un riversamento degli utili alla Città (50'000 franchi nel primo anno di gestione), e facendo parte del contratto può considerarsi una quota di affitto.

Borradori fa una premessa: “Le critiche del gruppo socialista meritano una risposta divisa in due parti ben distinte. La prima è la questione del ‘food and beverage’ del Lac che merita una risposta più circostanziata. Il resto è contorno. Dico anche che è normale che il sindaco e il segretario comunale firmino le decisioni di un Municipio, anche quelle prese a maggioranza o all’unanimità, e di competenza di altri colleghi. Questo non per non assumermi responsabilità, ma per chiarire come stanno le cose”.

Sulla questione ‘food and beverage’ il gruppo ha ragione a sollevare delle perplessità, spiega il sindaco, entrando in argomento. “Ma è facile oggi guardare indietro e dire si è sbagliato tutto. Col senno di poi siamo tutti maestri. Invece, per capire come stanno le cose, bisogna tornare al 2011/2012, quando il Municipio di allora si trovava di fronte a un LAC in costruzione, il cui progetto non aveva previsto spazi dedicati alla ristorazione”.

All’inizio del 2012 il Municipio decise dunque di aprire un concorso pubblico, spiega Borradori, che all’epoca era ancora ministro. Concorsero due esercenti, ma il concorso venne annullato perché non avevano i requisiti di idoneità. Venne così incaricata l’allora general manager del LAC di fare un sondaggio tra gli esercenti luganesi per vedere se c’era interesse a gestire quegli spazi. Calma piatta...

Nel 2014, continua il sindaco, “si fecero avanti con me, Giovanna Masoni e Michele Foletti i Gabbani. Dissero di essere pronti ad assumersi il rischio di gestire il servizio. Abbiamo così avviato trattative, prima su larga scala, e poi giuridiche, con i rispettivi legali, e siamo giunti a siglare l’accordo che oggi viene contestato. All’inizio del 2015 nel rapporto dei nostri servizi che accompagnava il contratto abbiamo scritto a futura memoria: siamo consapevoli del fatto che la locazione andrebbe assegnata con un concorso pubblico e che la sottoscrizione del presente contratto potrebbe prestarsi a delle critiche”.

Però non c’erano alternative: un concorso era già stato fatto con esito negativo, nel 2012, le successive trattative non avevano portato a esiti favorevoli, la ‘piazza’ non reagiva, perché c’era timore e incertezza sul futuro del LAC, inoltre l’attività, in particolare dal profilo del bar e della mescita, era una sfida abbastanza rischiosa proprio viste le incognite sul futuro del LAC…

“A ciò aggiungo – prosegue il sindaco - che la ditta Gabbani è gestita da una famiglia che negli anni ha dimostrato di saper operare sul territorio con dinamicità e competenza. Oggi possiamo dire che abbiamo un LAC che funziona, un’offerta di caffetteria, ristorazione e catering apprezzata, e possiamo anche dire che senza la soluzione trovata due anni fa non avremmo nulla in quest’ultimo settore. In ogni caso l’anno prossimo scadrà il contratto e potremo rivalutare le condizioni. Aggiungo che quel contratto è stato frutto di una lunga negoziazione, durata un anno, e che il nostro primo obiettivo era mettere a disposizione il servizio al pubblico. Se c’è stato un errore di fondo, è stato quello di non prevedere uno spazio per la ristorazione in fase di progettazione”.

Il resto della lettera dei socialisti, aggiunge Borradori, “mi sembra invece frutto di un gioco politico, direi quasi elettoralistico, fatto di affermazioni pretestuose, cosa che non può sfuggire alla dirigenza del PS. Si parla di mancanza di trasparenza o toni sprezzanti da parte del Municipio. Mi chiedo quali e quando… Comunque, a quasi ogni punto critico ci sarebbe una spiegazione. Quando il PS parla ad esempio delle assunzioni dei direttori abbiamo già risposto in modo molto preciso in sede di interrogazione, e per tutelare la sfera privata degli interessati, non abbiamo indicato i nomi, ma abbiamo detto che se gli interroganti o i consiglieri comunali lo volessero potrebbero andare alle risorse umane a consultare i fascicoli. Me nessuno si è fatto vivo fino ad oggi. Questo è solo un esempio. Ne cito altri… Sulla politica dei quartieri i socialisti sanno che stiamo mettendoci l’anima e importanti risorse affinché i contatti tra centro e quartieri periferici migliorino, sui trasporti pubblici a sud di Lugano abbiamo investito oltre mezzo milione, mi pare con piena soddisfazione di chi ne beneficia. E tra poche settimane daremo avvio al progetto per potenziare il trasporto in zona collinare e verso Gandria”.

È chiaro, conclude il sindaco di Lugano, “che ci piacerebbe fare tutto subito, ma dobbiamo confrontarci con la situazione finanziaria ancora relativamente fragile. E poi come si fa a parlare di inerzia da parte di un Municipio che in pochi mesi ha varato il messaggio, di cui si parla da anni, per il polo turistico e alberghiero al Campo Marzio, che ha varato e fatto approvare in Consiglio comunale il messaggio per l’acquisto dello stabile Mizar, con tutte le attività ad altissimo valore aggiunto che lì si svolgeranno, che sta dando tutte le risposte sul polo sportivo e degli eventi, che sta lavorando con la massima intensità sul comparto della stazione?”.

Marco Bazzi

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