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16.06.2017 - 15:170
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Nuovo deposito di scorie nucleari a Ispra, il gruppo PLR interroga il Governo: "Il Consiglio di Stato o il Dipartimento del territorio o la Regio Insubrica sono stati informati dalle autorità italiane o europee di questo progetto? Ci sono garanzie per la

Il caso del nuovo centro di raccolta di scorie nucleari di Ispra, ha fatto scattare un’interrogazione parlamentare firmata dai deputati Sebastiano Gaffuri e Nicola Pini a nome del gruppo PLR

BELLINZONA – Il caso del nuovo centro di raccolta di scorie nucleari di Ispra (leggi qui), ha fatto scattare un’interrogazione parlamentare firmata dai deputati Sebastiano Gaffuri e Nicola Pini a nome del gruppo PLR.

“È di questi giorni la notizia dell'apertura di un nuovo sito per il deposito di scorie nucleari ad Ispra, in provincia di Varese – scrivono i deputati -. Il Comune di Ispra è noto soprattutto per essere la sede del Centro Comune di Ricerca (Joint Research Centre, JRC), un’istituzione che fa capo alla Commissione europea e che si occupa in prevalenza di elaborare studi sulla sicurezza nucleare, ma non solo. Dal 1999 infatti è in corso un programma di disattivazione e gestione dei rifiuti del JRC con lo scopo di eliminare gli impianti nucleari all'arresto.

A questo proposito recentemente è stato presentato alla stampa l'Interim storage facility (Isf). Questo deposito (sembrerebbe il secondo più grande d'Europa), costruito nel 2013, dal mese di settembre accoglierà 12-13 mila metri cubi di residui radioattivi provenienti, secondo i responsabili JRC, dalle attività di ricerca del passato e dalle attività di disattivazione e smantellamento delle strutture locali.

Sempre secondo i responsabili del JRC, citati dalla stampa, nel nuovo deposito verrebbero stoccati temporaneamente i rifiuti radioattivi del sito di Ispra, nell'attesa entro il 2030, di essere trasferiti al deposito nazionale non appena questo sarà disponibile.

Tuttavia nonostante queste rassicurazioni diversi amministratori locali hanno il timore che in questo sito possano transitare scorie provenienti da altre strutture europee e a questo proposito è stata depositata recentemente un'interrogazione in Consiglio regionale.

Per il Canton Ticino non vi sarebbe motivo di allarmarsi se non fosse che Ispra è un comune affacciato sulle rive lombarde del lago Maggiore ad una cinquantina di chilometri in linea d'aria da Locarno e Stabio. Per questo motivo poniamo le seguenti domande al Consiglio di Stato:

1. Il Consiglio di Stato o il Dipartimento del territorio o la Regio Insubrica sono stati informati dalle autorità italiane (o europee) di questo importante progetto?

2. Se sì, ritiene il Consiglio di Stato che vi siano sufficienti garanzie per la sicurezza della popolazione e del territorio ticinesi?

3. Se no, ritiene il Consiglio di Stato di dover richiedere informazioni supplementari direttamente o per il tramite della Regio Insubrica o della Confederazione, alfine di avere sufficienti garanzie per la sicurezza della popolazione e del territorio ticinesi?”


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