“Tutti noi - prosegue Valenzano nella sua analisi -vogliamo e dobbiamo cercare di farcela da soli, sapendo che in caso contrario lo stato democratico ci aiuterà. Constatare che c’è qualcuno che fa il «furbo», che approfitta di un sistema basato sulla buona fede e sulla fiducia reciproca, è una cosa decisamente irritante. A questi impostori verrebbe da dire: «Hai preso il sussidio, ora prenditi anche l’invalidità»”.
“Si parla di AI - scrive ancora la vicepresidente del PLR sul Corriere - ma questo vale, ahinoi, e sempre più spesso, in altri ambiti pubblici e privati dove si constata una recrudescenza del fenomeno e lo scadimento dei valori di fiducia su cui si basa il nostro vivere comune: malattie inesistenti (con tanto di certificati compiacenti) per procrastinare i termini di disdetta lavorativi, abusi sistematici all’assicurazione disoccupazione (con escamotages di licenziamenti e riassunzioni), piccole e grandi truffe alle assicurazioni per sinistri inesistenti e purtroppo molto altro ancora. Il sistema paese (apparato statale e giustizia) alle nostre latitudini non è preparato a quest’approccio scaltro e truffaldino”.
Per questo, conclude Valenzano Rossi, “è necessario sviluppare una maggiore sensibilità per scovare (subito) il furbetto e dotarsi di strumenti idonei per garantire la stabilità del sistema sociale. Contiamo quindi su leggi che permettano di scovare e punire con la giusta severità e in modo esemplare gli abusi di chi vive sulle spalle dei contribuenti”.