Questa votazione non è fatta per “dare una lezione” alla RSI: “Oltre all’abolizione del canone vieta i sussidi e chiede la messa all’asta delle concessioni. Il mandato di servizio pubblico sarebbe anch’esso soppresso (…). Lo Stato svolge molti compiti finanziati dalla popolazione con i fondi della comunità, indipendentemente dal fatto che il singolo utilizzi più o meno spesso queste offerte. Paghiamo per l’esercito, l’agricoltura, le scuole, l’acqua e l’elettricità. Il finanziamento di tali compiti è ripartito sulle spalle di tutti. La radiodiffusione pubblica è anch’essa un elemento di base: è importante avere una radio e una televisione che informino in modo indipendente e che diano spazio a voci diverse. Per quanto concerne i modelli a pagamento occorre inoltre sapere che questi funzionano soltanto per lo sport, i film e la pornografia – ma non per l’informazione. E dove i modelli a pagamento prendono piede come nello sport, i prezzi aumentano!”.