di Karin Valenzano Rossi (da Opinione Liberale) *
Il tema è di quelli davvero insidiosi. La strada per poter garantire un futuro all’aeroporto di Lugano Agno sembra davvero sempre più irta di ostacoli. L’Urocc non c’entra, troppo comodo e deresponsabilizzante prendersela con il fato o la sfortuna. Bisogna rimboccarsi le maniche e agire, in fretta, prima che stallo e inazione la facciano da padrone, suonando un definitivo requiem per lo scalo luganese.
L’aeroporto deve finalmente definire una nuova strategia, evitando di farsi abbindolare da facili e immediate soluzioni, spendibili magari facilmente con i media ma fragili perché non inserite in una strategia di ampio respiro. È necessario un lavoro serio, senza preclusioni di principio, che apra la mente valutando ogni scenario possibile, intavolando discussioni e costruendo possibili sinergie con gli attori più disparati, dalle compagnie aeree ai privati, passando per altri aeroporti regionali nazionali e forsanche inter nazionali. Per poter fare ciò, il CdA di LASA e gli addetti ai lavori incaricati da quest’ultimo devono poter concentrare le loro energie sui nodi da sciogliere e non già sulle sterili polemiche fomentate dai più, detrattori e non dell’aeroporto, e alle continue inevitabili sollecitazioni mediatiche.
Questa dinamica perversa, che si è subito creata intorno al tema aeroporto fin dal licenziamento del noto messaggio municipale sulla richiesta di credito per gli hangar e l’esproprio dei terreni nel comparto, ha avvelenato il dibattito e tolto la necessaria serenità agli organi di LASA per poter definire, davvero, una strategia degna di tale definizione.
Mi viene spontanea una proposta: perché non provare a lasciare lavorare il CdA di LASA per qualche mese senza accanimento mediatico?
* capogruppo in Consiglio comunale e vicepresidente PLR