BELLINZONA - Il traffico sarà senza dubbio uno dei temi forti della prossima campagna elettorale. Un problema che attanaglia ormai quasi tutte le strade del Cantone, con alcune zone che sono da tempo al collasso. Tra queste c’è sicuramente il Sottoceneri, da Lugano in giù, che all’inizio e alla fine di ogni giornata lavorativa trabocca di veicoli.
“Serve una terza corsia dinamica”, è questa la proposta lanciata stamane sul Corriere del Ticino da Michele Rossi. Una soluzione ponte, spiega il candidato al Governo del PPD, in attesa della terza corsia vera e propria, che la Confederazione si è impegnata a realizzare per il 2040.
“Nell’attesa di questo intervento risolutore, possiamo fare qualcosa? - scrive Rossi - Sì, perché limitarsi ad aspettare significa accettare che le colonne odierne continuino a complicarci la vita per i prossimi 21 anni (che sono circa 7.600 giorni!). Forse, nell’attesa, una terza corsia autostradale la possiamo ricavare dalle strutture già esistenti. Una gestione dinamica delle corsie è infatti già prassi consolidata in Svizzera. Mi riferisco ad esempio all’uso delle corsie di emergenza nelle ore di punta nella Svizzera romanda, tra Morges e Ecublens”.
“Sappiamo però - aggiunge il candidato pipidino - che a sud di Lugano questo sistema non può essere applicato «tel quel», poiché nelle gallerie manca la corsia di emergenza. Ma perché non sviluppare ulteriormente il concetto di «corsia dinamica» senza limitarsi a quella di emergenza? Noi oggi disponiamo infatti di due corsie autostradali carrabili verso nord e due verso sud. Al mattino i problemi li abbiamo in una direzione, alla sera nell’altra. Possiamo quindi immaginarci, con alcuni accorgimenti tecnici limitati, di dedicare tre corsie alla direzione momentaneamente sovraccarica e lasciarne una sola alla direzione inversa (dove il traffico è fortunatamente limitato). Ciò permetterebbe di disporre di tre corsie al momento opportuno laddove necessario, alternando mattino e sera”.
“Certo - conclude Rossi il suo intervento sul CdT - i dettagli della proposta vanno accuratamente approfonditi. Ed è proprio in tale ottica che andrebbe creata una discussione strutturata (task force, tavola rotonda, gruppo di lavoro) sul tema con l’autorità federale, l’USTRA (competente per la gestione delle autostrade) e con la partecipazione di tutti gli attori ed enti cantonali interessati, per studiare l’idea e altre eventuali varianti possibili. Sarebbe un modo di aspettare il 2040 in modo dinamico, pragmatico e costruttivo, per il bene immediato dei cittadini che sono oggi costretti a convivere con questo grave problema”.