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28.03.2016 - 15:560
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

La Pasqua, questa sconosciuta... Il desolante panorama del turismo ticinese sul web. Siti standardizzati, senza emozioni, senza racconti e senza sogni. E campanilismo a gogo

Il turista bisogna guidarlo, raccontargli delle storie, fargli vivere emozioni, farlo sognare. E se si crede nel web, bisogna cambiare radicalmente politica

di Marco Bazzi

La Pasqua segna la ripresa della stagione turistica e quando si riparte bisognerebbe farlo bene e con convinzione. Soprattutto se non si è nelle condizioni di aspettare che i turisti cadano dal cielo… Quest’anno abbiamo avuto dalla nostra anche il bel tempo (a parte la pioggia di Pasquetta) e c’erano tutte le premesse per giocarsela bene.

Però, dando un’occhiata ai siti internet delle varie organizzazioni turistiche, da Locarno-Ascona a Lugano, da Bellinzona a Mendrisio, passando per TicinoTurismo, non si trova nulla che possa orientare e stimolare il visitatore (quello che ha già deciso di passare qualche giorno in Ticino e quello che ci sta ancora pensando). E che magari non ci viene a Pasqua per via del traffico ma ci potrebbe venire nei prossimi week end…

Tipo, una lettera di benvenuto, con suggerimenti e consigli, il racconto di cosa offre il nostro territorio in questi giorni e in queste settimane, con un po’ di emozione… Qualcosa che faccia venir voglia alla gente di venirci, in Ticino…

Hanno riaperto i grotti, è tempo di capretto, c’è ancora neve e abbiamo splendidi sentieri - accessibili a chiunque abbia un minimo di allenamento – che si possono percorrere con le ciaspole. Costa tanto fare una piccola guida on line? Mettiamo qualche bella foto dei laghi visti dall’alto delle montagne, che i paesaggi sono incantevoli! E poi ci sono i paesini da sogno nelle valli… le funivie che portano a Cardada, al Tamaro, al San Salvatore… Ci sono i battelli… A Mendrisio c’erano le processioni storiche…
E se il tempo è inclemente, ci sono decine di chiese da urlo da visitare, ci sono i centri balneari, terme, saune, musei… Ma santo cielo, raccontiamo ‘sto benedetto territorio a chi pensa di venirci a passare qualche giorno!

Invece nulla. Informazione standardizzata e frammentata. Campanilismo “a gogo” ed emozioni e creatività: zero! Desolante! Da rimanere allibiti! Il “turismo 2.0” è assolutamente inesistente.

Nei vari siti si trova solo uno scarno elenco di eventi più o meno prossimi e articoli generici buttati lì alla rinfusa, che vanno bene dalla primavera all’autunno. Sul sito di Locarno non c’è nemmeno la segnalazione (o se c'è non si vede) che in questi giorni ad Ascona ha aperto una mostra dedicata a un grandissimo artista come Marcel Duchamp. Però c’è il lancio degli Eventi letterari al Monte Verità, che di turisti (è notorio) ne attirano a frotte…

Ma allora a cosa serve avere dei siti internet? Così, statici e istituzionali non hanno assolutamente senso. Costano soldi e basta. Alla promozione web o ci si crede o non ci si crede. Se ci si crede bisogna farla bene. Se non ci si crede si vada avanti coi depliant.

In realtà ci vorrebbe un sito unico di riferimento con tutte le informazioni relative al Ticino, perché non è possibile che su quello di Lugano non si parli della mostra di Mimmo Rotella a Locarno e su quello di Locarno (ma a dire il vero nemmeno su quello del Mendrisiotto) non si parli delle processioni storiche di Mendrisio! E che sui siti delle altre regioni non si parli della Pasqua in Città, che è l’evento organizzato a Lugano.
Bisogna smetterla di ragionare a compartimenti stagni e con il campanile piantato in testa: tipo il turista lo voglio tutto per me e non gli dico cosa succede a trenta chilometri da qui! Oggi la gente si muove, si sposta, magari passa il venerdì a Mendrisio, il sabato a Lugano e la domenica a Locarno. Il Ticino è grande come un quartiere di Milano…

Invece di continuare a piangersi addosso e a lamentarsi che il turismo va male, sarebbe ora che chi ha in mano le sorti di uno dei nostri pilastri economici si ponga seriamente qualche domanda sui motivi per cui questo accade, al di là del franco forte. E anche su che cosa ha prodotto la nuova organizzazione degli enti a livello regionale, dove ognuno ragiona per sé e cura il proprio orticello in un cantone che a percorrerlo da un capo all’altro ci si mette un’oretta o poco più. Non intendiamo fare polemica, ma criticare, in modo costruttivo, un’altra occasione perduta.

È possibile che con tutta la gente che lavora nei vari enti turistici e che si occupa di marketing, eccetera, a nessuno sia venuta l’idea di pubblicare una breve guida comune destinata ai turisti, con un po’ di idee e di consigli su cosa fare, dove andare e così via per Pasqua?

Il turista bisogna guidarlo, bisogna raccontargli delle storie, fargli vivere delle emozioni, farlo sognare. Nella guida pasquale ci avremmo messo tante foto, e in primo piano la gastronomia (la tradizione del capretto), la riapertura dei grotti, i ristoranti, stellati e non stellati, le rassegne in corso, un articolo sui vini d’eccellenza, suggerimenti sulle mostre da vedere (da Rotella a Locarno a Duchamp ad Ascona, passando per il LAC) o sulle cantine da visitare… Inoltre, ogni sito dovrebbe rimandare a quelli di altre categorie professionali che hanno a che fare con il turismo: ticinowine, ticinoatavola, eccetera.

Bisogna valorizzare anche le iniziative private, come il più grande evento gastronomico ticinese, che è Sapori Ticino, che partirà in maggio e porterà nel nostro cantone alcuni tra i più grandi chef del mondo. Invece nemmeno di questo evento si trova traccia sui siti turistici… Davvero desolante.

Ma andiamo avanti così. Ci stiamo facendo male da soli.

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