di Fiorenzo Dadò (editoriale di Popolo e Libertà) *
Il nostro è un Paese che funziona e, se ci guardiamo attorno, possiamo ritenerci fortunati ad abitare in Svizzera. Tuttavia, anche da noi i problemi non mancano, a partire dall’aumento vertiginoso del costo della vita che sta mettendo in difficoltà molta gente, fino alle finanze degli enti pubblici che iniziano a dare qualche segnale negativo.
l Centro è un partito vicino alle esigenze della popolazione ed è responsabile; per noi la priorità in questo momento è diminuire i costi in eccesso cercando di lasciare qualche franco in più nelle tasche dei cittadini che ne hanno bisogno. Per questo motivo, quando si tratta del denaro pubblico, non prendiamo le decisioni alla leggera ma secondo il principio delle priorità e del buonsenso.
I soldi, le priorità e gli sfizi
Recentemente il Gran Consiglio ha evaso alcuni dossier che hanno fatto molto discutere, in particolare per gli importi considerevoli. Una maggioranza dei partiti, votando questi messaggi milionari, ha quindi indicato delle priorità. Per altri che non li hanno votati, queste priorità sono invece spese eccessive, regali a chi non necessita o sfizi.
Dapprima è stato approvato un credito di duecento milioni di franchi per il risanamento delle strade. Questo credito negli ultimi anni è aumentato, in particolare a causa dell’utilizzo dell’asfalto fonoassorbente, che costa di più. In seguito, è stato approvato il preventivo del Cantone il cui deficit è lievitato da 95,7 a 130,8 milioni di franchi, dato che è stata tolta la misura sul personale e quella sui sussidi ai premi di cassa malati. Per contro nessun ulteriore risparmio è andato a sostituire queste misure. Per il risanamento dei conti tra qualche mese la strada si è fatta ancora più in salita. Infine, il Parlamento ha dato luce verde all’acquisto del Palazzo “Botta” a Lugano. Un edificio imponente per i magistrati. L’investimento previsto per tutto il progetto che riguarda la Magistratura a Lugano si aggira tra i 250 e i 300 milioni di franchi, spesi nel mattone. Restano per contro irrisolti gravi problemi quali l’organizzazione, l’efficienza e il numero di effettivi insufficiente, per i quali ci vorranno ulteriori milioni.
Prima di questi crediti, una maggioranza del Gran Consiglio aveva approvato la riforma fiscale, che di fatto andrà soprattutto a diminuire le imposte ai benestanti. Alcuni di questi oggetti sono stati sottoposti a referendum e la popolazione avrà la possibilità di esprimersi liberamente. Su questi oggetti noi ci esprimeremo a tempo debito.
La conflittualità e il danno all’economia
È sotto gli occhi di tutti come la conflittualità in Ticino sia in crescendo. Referendum, scioperi e piazze piene di manifestanti; addirittura un ex consigliere di Stato che presenta ricorso al Tribunale federale contro il Preventivo appena votato dal Parlamento. Tutto questo guazzabuglio è figlio della politica schizofrenica che va avanti da un po’. Da un lato si taglia un po’ dappertutto per risanare le finanze e nel contempo si spendono centinaia di milioni aggiungendo sgravi fiscali per i benestanti. Questa situazione, senza direzione né timone, se dovesse continuare (come temiamo), non farà altro che rallentare le riforme e recare danno anche all’economia, in quanto non si è mai visto progredire un Paese se monta la conflittualità sociale.
* presidente Il Centro