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20.01.2014 - 17:120
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Quel vino che matura in Gran Segreto nel cuore del Forte Airolo. Riserva, ma non di guerra

Esce la decima annata nata da un esperimento: affinare nel luogo più a nord del Ticino, a 1'300 metri di quota, un vino prodotto con uve coltivate nel luogo più a sud del cantone

AIROLO - Il concetto è semplice e lo ha spiegato sabato al Forte Airolo Uberto Valsangiacomo: “Questo non è soltanto un vino; è soprattutto un’idea”. Tutto partì infatti da un’idea, da un incontro avvenuto oltre dieci anni fa, quando Valsangiacomo conobbe Urs Caduff, allora comandante della Guardie di fortificazione. Gli disse: “Che bel posto questo per farci una cantina”. E Caduff rispose: “Facciamola”. Così la Vini Valsangiacomo di Mendrisio firmò un contratto d’affitto con l’Esercito per la messa a disposizione di una “cantina militare”.

Il Gran Segreto, un merlot in purezza affinato in un sotterraneo del Forte, dove la temperatura rimane costante per tutto l’anno a 9 gradi, è giunto ora alla sua decima annata. E per festeggiare il traguardo Valsangiacomo ha invitato un po’ di amici a una giornata all’insegna dell’esercito.

Gran Segreto si chiama così perché il vino matura 20 mesi in un locale del Forte ancora sottoposto a segreto militare. Lassù, a 1'330 metri di quota, l’aria è rarefatta, il che rende l’affinamento più lento, dando luogo a un vino molto particolare. Le uve, che provengono da un vigneto di Pedrinate situato all’estremo sud del Ticino, maturano in barrique di secondo passaggio all’estremo nord del Cantone, e danno luogo a un vino morbido ma lungo in bocca, come lo ha definito Valsangiacomo presentando l’annata appena messa in bottiglia.

Si narra, tra l'altro, che nei decenni passati al Forte ci fosse una grande botte che veniva riempita di barbera e che quel barbera avesse un sapore molto particolare. Era una sorta di "riserva di guerra", al contrario del Gran Segreto, che dopo i due anni di affinamento viene messo in commercio.

Prodotto in circa 5'000 bottiglie all'anno, questo rosso ha un fratello bianco, ottenuto con uve Chardonnay coltivate sul San Giorgio. Si chiama “fondo del bosco”, e rimane nel forte a maturare in una sola barrique tra i quattro e i sei mesi. Quindi è un prodotto piuttosto “raro”, che nasce da un esperimento iniziato nel 2004, e limitato a circa 1'500 bottiglie all’anno.
Il prossimo Gran Segreto sarà una grappa riserva: “Stiamo pensando di farla affinare in una piccola botte qui al forte”, ha concluso Valsangiacomo.

emmebi

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