ULTIME NOTIZIE Pane e Vino
Pane e Vino
13.09.2014 - 11:480
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

MasterChef alla ticinese: ecco che rapporto hanno i politici con la cucina. E cosa pensano dell'econogastronomia

Da Gobbi a Regazzi, da Savoia a Cereghetti, da Schnellmann a Rückert, da Cassis a Jelmini: i politici alle prese con i fornelli. Prima parte

LUGANO - Che rapporti avete con la cucina? Vi dilettate ai fornelli o lasciare fare ad altri? Se siete un po’ chef, qual è la vostra specialità? E il vostro piatto preferito? Qual é vostro ristorante o grotto del cuore? C’è un vino ticinese che amate più di altri? Se sì, quale? Ritenete che l’enogastronomia sia ancora poco considerata dalla politica? Sono le domande che il portale viedelgusto.ch ha posto ad alcuni politici, cantonali, comunali e federali. Hanno risposto tutti senza tirarsi indietro. E siccome le risposte sono tante, dividiamo questo articolo in due parti. Ecco la prima.

Leggi l'intero articolo, con le specialità, i vini e i ristoranti preferiti su viedelgusto.ch

http://www.viedelgusto.ch/articoli/2014/9/13/i-politici-cosa-cuciniamo-cosa-mangiamo-e-beviamo-e-per-lenogastronomia-dobbiamo-fare-di-pu

Norman Gobbi, ministro

“Io e la cucina? Praticamente fratelli”

Ottimo, amo il cibo e tutto ciò che ruota intorno ad esso: convivialità, famiglia, calore e amici, ricordi, sapori e profumi del nostro territorio. Oggi il modello alimentare globalizzato ci permette di provare gusti diversi in ogni momento e luogo, rischiando però di perdere la nostra peculiarità e identità. Il nostro patrimonio agroalimentare, unito a una maggiore consapevolezza del valore del cibo, deve diventare il punto di partenza per rivalutare la cucina locale, intesa come sintesi e integrazione tra tradizione, creatività e innovazione. Fortunatamente la cultura gastronomica ticinese continua ad avere un ruolo importante grazie a tanti capaci e curiosi chef di casa nostra che sperimentano sempre nuove ricette, rimanendo comunque legati ai valori del territorio.
La cucina è arte, storia, tradizione che si evolve con i tempi e va adeguata ai gusti e alle esigenze attuali, ma non deve dimenticare le proprie radici.

“Per l’enogastronomia la politica potrebbe fare di più”

Negli ultimi tempi anche la politica si sta rendendo conto che il cibo è espressione di cultura, di aggregazione, di dialogo, strumento di comunicazione, è dunque un bene materiale su cui convergono molteplici interessi. Ma potrebbe fare molto di più. Il cibo è un linguaggio universale che coinvolge economia, produzione, storia, turismo, medicina e dietetica. Cibo e agricoltura, sicurezza alimentare ed ambiente, sono settori che potrebbero dialogare maggiormente per una concreta tutela e promozione del nostro ricco territorio.
Educare al valore del cibo significa operare un cambiamento culturale nel rapporto con lo stesso, valorizzare la conoscenza delle tradizioni alimentari come elementi culturali ed etnici. Il cibo va considerato in tutte le sue forme, non solo in quella oggettiva, ma attraverso gli aspetti sociali e relazionali del preparare, offrire, condividere e consumare. Il cibo è innanzitutto piacere, ma è caratterizzato da una forte polivalenza: bisogno primario, messaggio di pace, ma anche arma di offesa economica, materia di studio interdisciplinare, mezzo di cura e causa di malattie. Per questi motivi dovremmo discuterne tutti insieme a un tavolo in un clima conviviale.

Lorenzo Jelmini, deputato

“Io chef? Ma va…”

Ho una grande fortuna, io! Mia moglie non solo è brava anche in cucina ma ha pure la passione di rinnovare le sue conoscenze e spesso propone piatti nuovi e interessanti. Impossibile competere con lei! E così le mie conoscenze ai fornelli sono rimaste quelle dell'università quando solo la necessità (e la fame) mi obbligavano a cucinare... Ciò non mi ha impedito di sviluppare la passione per il cibo e per il mangiare bene, anzi. Trovo importante curare il momento dei pasti, soprattutto in famiglia o in compagnia, perché è un’occasione per prendersi del tempo e godere sia del cibo sia della presenza degli altri. Il condividere una cena con gli amici non ha prezzo (per tutto il resto c’è mastercard...). 

“La politica non trascura l’enogastronomia”

Non penso, anche perché diversi colleghi apprezzano come me i prodotti dell’enogastronomia e sono sicuro che all'occasione la politica sappia sostenere questo importante ambito.

Ignazio Cassis, consigliere nazionale

“In cucina lascio fare ad altri”

Lascio volentieri fare agli altri, in particolare a mia moglie che è cuoca provetta!Mi si dice però che il mio risotto allo zafferano è particolarmente buono.
 
“La politica può fare di più”

Si, in generale l'attenzione politica alla cucina sana e gustosa e all'educazione del gusto potrebbe essere maggiore. Perciò m'impegno quale Presidente di Fourchette verte Ticino e sono vicino sia a Gastroticino sia a Hotelleriesuisse Ticino, che nel 2012 mi ha premiato come il rappresentante politico alle Camere federali che ha maggiormente sostenuto gli interessi del settore alberghiero e turistico.

Fabio Regazzi, consigliere nazionale

“Buongustaio e buon grigliatore”

Mi ritengo un buongustaio, soprattutto della nostra cucina tradizionale. Tuttavia non farò come gran parte dei politici che si vantano di essere dei grandi chef in cucina… Me la cavo benino: ho imparato negli anni di studente a Zurigo, durante i quali sono stato costretto ad arrangiarmi. Poi ho affinato una certa competenza nelle grigliate, che preparo in montagna.

“Per noi politici l’enogastronomia conta”

Non ho mai avuto l’impressione che la politica ignori l’importanze dell’enogastronomia, anzi. Come per altri temi della vita, la discussione davanti a un buon piatto accompagnato da un buon vino rilassa e ci invita a condividere non solo i piaceri della tavola ma anche quello dello scambio di idee. Non da ultimo noi politici abbiamo ritmi di vita incalzanti che ci impongono di ritagliare lo spazio per una discussione durante il pranzo, l’unica spiaggia di tempo rimasta. Una piccola consolazione, in una giornata costellata da riunioni.

Amanda Rückert, deputata

“Amo la cucina ma non la pratico”

Mangio un po' di tutto e non mi tiro indietro se si tratta di sperimentare nuovi gusti, però in tutta onestà ammetto che non ho mai imparato a cucinare assolutamente nulla e che il mio frigo è costantemente vuoto. Preferisco farmi viziare da altri e sono un ospite ideale (solo non datemi i molluschi, i carciofi, i peperoni e le interiora), ma se organizzo io preferisco andare al ristorante.

“Noi politici dobbiamo sostenere l’enogastronomia”

La viticultura, l'agricoltura e l'allevamento sono tre attività alla base dell'enogastronomia, ancora praticate in Ticino e verso le quali la politica deve avere sempre un occhio di riguardo e attenzione. Vanno aiutate e sostenute per mantenerle attive ed evitare che vadano scemando con anche evidente perdita di qualità dei nostri prodotti... Chi si dedica a questa attività merita tutto il rispetto e il sostegno da parte della politica, che deve creare le basi affinché queste attività possono essere esercitate e non ostacolate. Inoltre alla politica spetta anche secondo me vedere come correre ai ripari e aiutare quando ci sono problemi climatici, ad esempio, oltre che vigilare (visto che comunque è sempre la politica che emana le varie nome di pianificazione) affinché queste attività non vengano ostacolate in questo senso...

Bruno Cereghetti, deputato

“Con la cucina? Un rapporto pessimo”

Pessimo. Lascio fare tutto e di più a coloro che se ne intendono. Però una cosa mi riesce bene: il filet tartare che avevo visto preparare in un ristorante (che oggi non c’è più) come piaceva a Remo Rossi. Poi ho tentato anch’io e dopo un po’ sono riuscito nell’intento.E mi riesce bene anche la griglia estiva. Ma tutto lì.

“Da parte della politica un’attenzione in più non guasterebbe”
 
L’enogastronomia è uno dei pilastri di una regione, con effetti sia interni che di richiamo esterno. Un’attenzione in più anche dalla parte politica non guasterebbe, soprattutto con messaggi di promovimento della qualità vera.
 
Fabio Schnellmann, deputato

“I fornelli per me sono l’ultima spiaggia” 

Purtroppo, devo ammetterlo, non ho un rapporto particolare con la cucina. Amo certamente mangiare ma in modo semplice. Mi diletto ai fornelli quale...ultima spiaggia, ossia quando nessuno è disposto a farlo per me... Però faccio bene la pasta
  
“La politica può e deve fare di più”

L'enogastronomia è anche turismo ed il turismo deve interessare alla politica. Come diceva l'amico Dany Stauffacher, un turista trascorre almeno 5-6 ore al giorno (colazione-pranzo e cena) a tavola; ecco che con solo questi dati si capisce l'importanza del settore. La prima domanda che ci si sente porre al rientro da una vacanza in un paese straniero qual è? Quasi sempre come hai mangiato. Ecco che quindi la politica deve e può fare di più. Il settore merita dunque di essere rappresentato anche a livello politico.

Sergio Savoia, coordinatore Verdi

“Adoro la cucina anche se non sono uno chef”

Ho un rapporto molto intenso con la cucina (anche troppo se penso al giro-vita). Mi piace cucinare ma non sono certo uno chef. Mi rilassa ed è un'attività che coniuga manualità e cultura, piacere e storia. Insomma, nella cucina c'è veramente l'anima di un popolo e la propria storia individuale. Pensiamo alle ricette che ci hanno insegnato le nostre mamme per esempio. Ci sarà sempre quel piatto che anche a 90 anni ci farà venire le lacrime agli occhi perché intimamente legato con ricordi dolcissimi di infanzia...

“La politica deve puntare su una nuova cultura del cibo”

Dipende cosa si intende. Nel nostro paese puntare su una cultura nuova del cibo collegato con il territorio, dove si persegue la qualità, stagionalità e km zero penso sia fondamentale: sono risorse e conoscenze che, se sostenute attivamente, possono diventare un atout forte per il territorio. Buttare soldi invece nella cucina pre-cucinata e riscaldata di certi ristoranti, o nel turismo massificato e banale cui fanno riferimento mi sembrerebbe uno spreco enorme di risorse.

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Tags
politici
cibo
cucina
politica
rapporto
chef
cultura
territorio
attività
bene
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved