"Lo sapevate che le recensioni positive su Tripadvisor si possono comprare un tanto al chilo?". Lady Coratella stronca la "bussola" internazionale della ristorazione. "Un bel giochino che rende un sacco di soldi e la dice lunga sull'attendibilità della gu

ROMA - La critica gastronomica del portale Dagospia lancia un’invettiva contro Tripadvisor, che ha ormai soppiantando le guide gastronomiche ed è la bussola privilegiata in tutto il mondo per chi cerca un ristorante e cerca di capire come mangerà.

Lady Coratella, così si firma la giornalista, smaschera i meccanismi che regolano le recensioni su Tripadvisor in un articolo al vetriolo.

“Lo sapevate che Tripadvisor è pilotato? Che le recensioni positive si possono comperare un tanto al chilo? (…) - scrive -. Ebbene amici ristoratori, cari voi che fate un mazzo bestiale per pagare i mutui e versare i contributi in un paese che fa di tutto per mettervi in ginocchio, sappiate che da oggi potete compensare con il tariffario di Tripadvisor. Un piccolo investimento per comprare recensioni positive garantite. Guardate questo link
www.recensionitripadvisor.it

Il ristoratore viene contattato via mail da un sales manager che vende schede del colosso meglio indicizzato rispetto a qualsiasi sito di ristorazione. Gli si fa notare quanto siano bruttine le recensioni al suo locale e come, pagando, sia possibile riposizionarle su un livello che renda più appetibile e attraente quel ristorante.

A questo punto è legittimo pensare, vista la serietà di questa critica de’ noantri, che anche nelle recensioni negative possa esserci lo zampino dell’azienda stimolata a commercializzare mazzi di schede positive per compensare.

Un bel giochino che vale un sacco di soldi e spiega in pochi passaggi il grado di attendibilità delle recensioni su Tripadvisor. La pubblicità negativa di questo sito, ovvero le recensioni del popolo incazzato – perché i critici gastronomici, quei pochi rimasti, non scrivono su Tripadvisor - possono mettere in ginocchio attività, famiglie, persone anziane che hanno passato tutta la vita in sala o piegate sui bollitori (…).

Tripadvisor sposta migliaia di clienti, traghetta un numero impressionante di coperti da un esercizio di ristorazione all’altro e spesso con morti e feriti. Il sistema è quello che vi ho appena descritto, ma va avanti da anni, con disinvoltura ed enorme successo di pubblico, senza che qualcuno se ne interessi realmente. Mi sfugge qualcosa”.