Questionario Liberatv, la candidata PLR al Governo: “Schengen? Chi vuole uscirne si rende conto che tutti i richiedenti l’asilo respinti dai Paesi dell’area si riverserebbero in Svizzera? E per i permessi B basta applicare la legge”
Qual è il migliore e il peggiore provvedimento realizzato dal Governo negli ultimi 4 anni?
“Il migliore: il compromesso per il risanamento della Cassa pensione dello Stato, anche se si doveva osare di più. Il peggiore: il dipartimentalismo. Il Governo è poco compatto, ancor meno collegiale e non riesce a darsi priorità comuni”.
Il Parlamento è stato migliore o peggiore dell'Esecutivo nell'ultima legislatura?
“Parlamento e Governo sono poteri distinti ma sistemi legati. Un Governo deve anche riuscire a “costruire” maggioranze, un parlamento a dare all’esecutivo le leggi necessarie per governare bene. È evidente che ci sono stati problemi su entrambi i versanti”.
Una misura di risparmio che metterebbe subito in atto se fosse eletto.
“Non facciamo a gara a chi trova la spesa più ridicola da tagliare, lavoriamo sodo con lo spirito che portò alla riforma del lago d’Orta (nota bene del 1991) per risanare le finanze e, finalmente, ridisegnare l’Amministrazione”.
Schengen: favorevole o contrario a una sospensione o addirittura all'uscita dalla Svizzera da questo accordo?
“Ma chi vuole uscirne si rende conto che tutti i richiedenti l’asilo respinti dai Paesi dell’area Schengen si riverserebbero in Svizzera? E siamo pronti a rinunciare alla cooperazione e alle banche dati delle polizie europee? Malgrado i problemi non mi sembra affatto una buona idea”.
Con quale sistema eleggerebbe i magistrati?
“Con uno migliore dell’attuale. Prendiamo il Ministero Pubblico, oltre Magistrati di valore, richiede una gestione ottimizzata. Serve un concorso, un vero esame, una selezione professionalizzata. Oggi ha più potere il Parlamento del Procuratore Generale e ogni elezione è una polemica”.
Favorevole o contrario alla tassa di collegamento per i centri commerciali?
“Sono contraria a qualsiasi nuova tassa finché non sarà implementato un piano serio di risanamento delle finanze. D’altra parte, lo stesso Ministro Zali ha sospeso questa iniziativa, adducendo quale motivazione il franco forte. Anche se l’avvicinarsi delle elezioni sembra un argomento più credibile”.
Sostiene o combatte il referendum lanciato da giovani liberali e UDC contro l'aumento delle imposte di circolazione per finanziare gli ecoincentivi?
“L’ho sostenuto e lo sostengo tuttora, e mi auguro che i cittadini diano un segnale al Governo (sia al DT che al DI). Per finanziare la gestione corrente e anche gli investimenti non si possono sempre e sistematicamente aumentare tasse e imposte come fatto negli ultimi anni”.
Favorevole o contrario all'abolizione dei livelli nella scuola media?
“Contraria. Suggerisco però di leggere i libri del ticinese Norberto Bottani, uno dei maggiori esperti mondiali di temi educativi, convinto della necessità di riformare i sistemi attuali, e poi fare una riflessione complessiva sulla politica scolastica. Senza preconcetti ma con mente libera”.
Sussidi e assistenza: i permessi B andrebbero esclusi?
“Basta applicare la legge, che non permette la presenza durevole di stranieri incapaci di sostentarsi. Naturalmente, la legge vuole anche il rispetto della proporzionalità: la giustizia ha in mano una bilancia, non un martello”.
Firmerebbe l'accordo tra Svizzera e Italia, così come impostato tra i due Paesi?
“Quello che fino a ieri chiamavamo “patrimonio off-shore” sembra ormai diventato una “refurtiva”. Ma non possiamo stare senza un accordo e chi alza la voce e dice “fermi tutti” non si rende conto delle conseguenze per i nostri intermediari finanziari”.
Come giudica la proposta del Consiglio Federale per l'applicazione del voto del 9 febbraio?
“Temo che, per il Ticino, potrebbe far crescere il numero dei frontalieri. Non è certo l’inserimento nei contingenti. Oggi siamo a quota circa 65'000, ora dei contingenti, sempre se ci saranno, di quanto saranno ancora cresciuti? Sarà come per le case secondarie, corsa all’acquisto prima del voto”.
Sarebbe pronto a mettere a repentaglio i bilaterali pur di implementare il voto del 9 febbraio?
“Una virtù Svizzera è quella di ragionare passo passo, l’implementazione del voto è in corso. Servono meno proclami, più trattative e più furbizia. L’alternativa ai bilaterali cos’è? Una Svizzera “off-shore”? Non scherziamo, piuttosto ricordiamoci che 1 franco su 2 deriva dall’export”.
Qual è il partito, a parte il suo, a cui si sente più vicino e perché?
“Non mi posiziono per rapporto ai partiti, mi interessano i temi e le persone. I contenuti, non i contenitori”.
Qual è il partito che avverte più come avversario e perché?
“Come ho detto, misuro distanze e vicinanze in altro modo che con il metro partitico. Diciamo che, di sicuro, ovunque ci siano maschilisti, xenofobi o prepotenti mi sento lontanissima”.
Il politico di un altro partito che stima di più?
“Marina Masoni. Non è di un altro partito ma è un esempio unico di uscita di scena signorile, senza invasioni di campo a posteriori ma anche senza cambio di casacca. Pare incredibile di questi tempi, dove molti se ne vanno sbattendo la porta e rientrano da – un’altra – finestra”.
Una cosa che ha imparato durante questa campagna elettorale?
“Quanto nuove e vecchie modalità comunicative convivano. Facebook e comizi, twitter e santini, porta a porta e radiotelevisione, giornali e siti web. Ma anche il bisogno delle persone di conoscere davvero chi chiede loro il voto”.
Quanto spenderà per la sua campagna elettorale?
“I conti li farò alla fine, anzi, la mia Sezione li farà. A Stabio cercano di aiutarmi con un conto dedicato alla campagna. Cerco di essere presente, anche con iniziative nuove, sempre senza sprecare e dando ossigeno a imprese locali (grafico, tipografia, catering, ecc.)”.
L'errore della sua vita che non rifarebbe più?
“L’errore più grande è quello che non ci rende migliori, quello che non ci insegna nulla. Ho carattere aperto e generoso, alle volte chi mi sta vicino tende ad agganciarsi a peso morto. Tendo ad occuparmi di tutti prima che di me stessa, perciò capita di rimanere delusi e feriti”.
E il sogno nel cassetto?
“Mi piacerebbe scrivere. In questo periodo di campagna ho pubblicato molto, ma, un giorno, mi piacerebbe scrivere un vero e proprio libro: “La parola ferisce, convince, placa”.