CORONAVIRUS
Franscella: "La politica non si è affatto fermata. Ecco perchè abbiamo rinviato la seduta"
Si è parlato in conferenza stampa della collavorazione fra Governo, Gran Consiglio e Deputazione ticinese. Carobbio: "Eravamo pronti a presentare atti parlamentari per gli indipendenti"

BELLINZONA - Assieme a Christian Vitta, oggi, in conferenza stampa si sono presentati Marina Carobbio, Presidente della Deputazione ticinese a Berna, Claudio Franscella, presidente del Gran Consiglio, oltre a Giorgio Merlani collegato via Skype.

Vitta: "Dovremo continuare a collaborare a tutti i livelli"

"Stabilità e unità sono i valori che ho potuto sentire presenti. Siatene fieri e orgoglioso".

“Fondamentale la collaborazione ai vari livelli istituzionali e con questa conferenza stampa lo vogliamo rendere evidente. Ringraziamo la Deputazione ticinese alle Camere, con cui abbiamo mantenuto un dialogo costante e cospicuo, permettendoci di avere le misure ancor più restrittive da Berna, come unico Cantone con le finestre di crisi. Sono sicuro che con Marina Carobbio e la deputazione riusciremo a ben collaborare anche nelle prossime settimane. La stessa collaborazione è avvenuta anche col Parlamento, in particolare grazie a Franscella, sempre presente e disponibile: abbiamo avuto più riunioni con l’UP per tenerlo aggiornato sull’evoluzione. Nella settimana di tensione con Berna il Gran Consiglio è stato importante, determinante. E ottenere quelle finestre di crisi sono state fondamentali per reggere nel periodo della crisi più acuta. Grazie, Gran Consiglio, dell’appoggio”.

"Questa crisi non si esaurisce ora ma avrà effetti a lungo termine. Procediamo passo dopo passo, con allentamenti mirati e in caso di necessità rimettendo misure restrittive. Servirà anche tener d'occhio la fase post crisi, per ritrovare nel nostro Cantone la stabilità, lo dobbiamo a noi, al nostro tessuto economico, ai nostri lavoratori, ma soprattutto alle future generazioni, per far trovar loro terreno fertile per far crescere il nostro paese. Nel rilancio saranno fondamentali spirito di squadra, condivisione e collaborazione, continuiamo a alimentare questi valori, capacità di dialogo, collaborando come fatto in queste settimane, coi diversi livelli istituzionali".

Carobbio: "Maggior riconoscimento per alcune professioni"

"Grazie alla popolazione ticinese, avete affrontato con grande forza e coraggio questa difficile situazione che ha modificato modo di vivere e abitudini. Dietro i numeri del contagio ci sono persone malate o decedute, che magari conosciamo. Grazie a chi è al fronte, ringraziamento che vale la pena ripetere. Abbiamo riscoperto alcune professioni: il paese non funziona senza chi lavora nella sanità, nella pulizia, della logistica, dell'alimentazione. In alcuni casi non sono riconosciuti come dovrebbero, non sono retribuiti come meriterebbero e sono svolti spesso da donne, Andranno rivalutati politicamente, è un tema del dopo crisi che dovremo affrontare a ogni livello. Grazie anche al Governo Ticinese, al Medico Cantonale e allo Stato Maggiore Cantonale, che hanno dovuto prendere decisioni in un momento complicato. Grazie Vitta di averci coinvolto, in modo da portare avanti con più forza il bene del Cantone".

"È una crisi globale che evidenza la necessità di una risposta solidale e globale. Ci sono paesi più colpiti, come il nostro Cantone, che per primo ha adottato misure straordinarie e che ancora ha misure più restrittive del resto della Svizzera. Le valutazioni hanno permesso di chiedere a Berna la finestra di crisi, per poter interrompere le attività non indispensabili: siamo l’unico Cantone ad avere avuto quella possibilità. Ottenerla non è stato evidente. Per poter affrontare con gli strumenti adeguati una pandemia, in uno stato di necessità, si trasferiscono delle competenze, come dice una legge varate dalle Camere Federali e votate dal popolo svizzero. Per il Ticino si trattava di far passare l’impostazione che per l’epidemia la situazione ticinese necessitava condizioni eccezionali. Lo sforzo, possiamo dirlo, è stato molto importante, lo vediamo nei contagi e nella tenuta del sistema sanitario”.

"Il 9 marzo io e Chiesa abbiamo incontrato Berset, due giorni dopo l'intera deputazione ha incontrato una delegazione del Consiglio Federale, poi ci sono stati contatti personali tra i membri della deputazione e alcuni Ministri o dipendenti dell'Amministrazione federale per rendere attenti alla situazione ticinese. I contatti sono continuati anche dopo l'interruzione delle sedute alle Camere. È stato un lavoro di squadra che ha superato gli steccati politici, che ha fatto anche ottenere in modo retroattivo le parti economiche toccate dalle misure cantonali. Abbiamo portato avanti richieste specifiche per settori e categorie professionali particolarmente toccati, nelle commissioni competenti. Eravamo pronti a inoltrare atti parlamentari se non fossero arrivate risposte soddisfacenti, pensiamo gli indipendenti colpiti in modo indiretto. Se non avessero ricevuto delle risposte e un riconoscimento dei loro bisogni, come deputazione, dopo aver discusso col Governo, avremmo fatto proposte a livello Commissionale e poi alle Camere: fortunatamente, non ce ne è stato bisogno".

"Le Commissioni dell'Assemblea federale, sono tornate a riunirsi dal 6 aprile, per discutere misure per affrontare l'emergenza sanitaria e economica. Culmineranno nella seduta straordinaria tenuta tra il 4 e l'8 maggio, l'obiettivo deve essere di discutere e portare avanti le misure affinchè la crisi sanitaria non sfoci in una gravissima crisi economica e sociale. Prima di essa ci incontreremo col Governo ticinese il 29 aprile, ma sono certa che la collaborazione continuerà nelle prossime settimane e i prossimi mesi se servissero altre misure a livello sanitario o economico. Ci sono ancora questioni aperte che spero verranno affrontate nelle Commissioni e nella sessione straordinaria che ci vedranno coinvolti, ossia la necessità di affrontare il tema dei costi delle strutture sanitarie e come si rifletteranno i costi delle pandemia sugli assicurati".

"Da questa crisi usciremo diversi, spero anche più solidali. Ne uscirà diversa anche la politica ticinese, che è rimasta unita. Ma affrontare la crisi non deve interrompere la discussione politica, devono esserci opinioni diverse. Ci si dovrà preparare se ci saranno nuovi contagi, imparando da quanto fatto e analizzando anche criticamente quanto fatto e quanto no. È stato possibile trovare delle soluzioni adeguate alle crisi locali. In situazioni difficili ci deve e può essere una risposta differenziata: per me il sistema federalista esce rafforzato".

Franscella: "Ecco perchè abbiamo rinviato la seduta parlamentare"

"I contatti col Governo sono stati da subito continue. Vorrei fare un bilancio dell'attività parlamentare che pur senza sedute plenarie non si è mai fermato. Il segretario del Gran Consiglio è stato attivo con la presenza in sede quotidiana, con lui almeno una segretaria. Le commissioni che avevano messaggi impellenti da portare avanti hanno lavorato via email e hanno implementato sistemi di smart working. Ho avuto personalmente contatti coi presidenti delle Commissioni che mi hanno spiegato che i lavori sono continuati, seppur con una scelta di priorità. Si è approfondita la discussione, così come la stesura di alcuni rapporti, privilegiando i più importanti o che possono essere di aiuto in questo momento. L'UP si è riunito tramite videoconferenze in un mese e mezzo sei volte, di solito si trova una volta al mese. Quattro delle sedute erano aperti ai presidenti e ai rappresentanti dei partiti presenti in Parlamento. Tutte le informazioni inerenti le misure d'urgenza sono circolate con regolarità nei gremi preposti e condivise con le due istituzioni. Il 24 marzo, come UP, a nome del Parlamento, abbiamo preso posizione ufficiale col Consiglio Federale".

"Il nostro obiettivo a lungo termine, con un gruppo di lavoro, è aiutare imprenditori e lavoratori, cercando di sostenere organizzazioni sindacali, lavoratori, imprenditori. La vigilanza sull'Esecutivo è continuato, seppur con modi diversi dal solito. Mi preme sottolineare lo sforzo, e per questo ringrazio tutti i deputati e le deputate e i partiti. Mai come ora il Paese ha bisogno di unione e non di disunione. La popolazione è già disorientata, deve avere una politica decisa e coesa, mi auguro che anche nei prossimi mesi si lavori così, ciascuno con le proprie visioni, ma con l'obiettivo di mirare al bene comune, lasciando da parte inutili polemiche. Prendere decisioni in una situazione complessa e in continua evoluzione non è facile, richiede un grande senso di responsabilità e di vedere i vari scenari. Grazie al Governo, al Medico Cantonale, al SMMC, che ci hanno supportato".

"Vorrei spiegare le motivazioni del posticipo della prossima sessione parlamentare, che ha destato qualche perplessità o che è sembrato in controtendenza con le misure in corso. L'UP ha preso la decisione dopo aver sentito Merlani, che sconsiglia ancora, visto la situazione sanitaria ancora precaria per quella data, assembramenti importanti, tenuto conto dei pochi e non urgenti messaggi all'ordine del giorno. Abbiamo pensato che i costi per mantenere le distanze e le norme e con risultati che sarebbero scaturiti da una riunione con contenuti non impellenti fossero poco sensati. La seduta ordinaria si terrà venti giorni dopo, lì potremo avere all'ordine del giorno anche rapporti importanti per il paese al momento, come quello sul finanziamento dei trasporti pubblici. Le commissioni parlamentari sono operative da oggi, possono lavorare fisicamente a Bellinzona in aule adattate alla situazione. Esse sono composte da diciassette deputati, le distanze saranno mantenute e si porteranno avanti i temi della seduta che si svolgerà nelle date in cui riprenderanno anche i Consigli Comunali. Gli atti parlamentari vengono comunque inoltrati in modo che si possano preparare le risposte. Questi sono i motivi per cui abbiamo deciso, tenendo conto di tutti gli scenari, il posticipo al 25 maggio. Stiamo valutando di destinare una parte di quella seduta extra-muros a un'informazione dettagliata e a uno scambio di veduta sulla situazione sanitaria. La politica non è stata intaccata o interrotta, come ha voluto far credere qualcuno, ma solo adattata a una situazione mai affrontata".

"Il Governo può disporre di spese eccezionali per affrontare quel che succede, deve solo informarci e esporre i motivi per cui si è operata la procedura d'urgenza entro tre mesi, per cui ne parleremo nelle prossime sedute".

"Ringrazio tutti i cittadini che ci stanno aiutando, a chi è in prima linea, non solo i sanitari, penso alla cassiere, alla polizia, agli autisti di bus, ai taxisti. Prima di questo stop come presidente ho potuto conoscere bene il nostro Cantone e sono rimasto colpito da quanto siamo pronti a metterci a disposizione uno per l'altro: abbiamo un grande potenziale umano e sono sicuro che grazie a quelle prerogative riusciremo tutti insieme a superare il momento".

Vitta: "Dovremo far spendere a chilometro zero"

"L'intervista di Camponovo? Con il settore sanitario abbiamo avuto sempre un'ottima collaborazione, la cosa prioritaria era riuscire a curare tutti e grazie anche alla professionalità del sanitario e alle misure prese in maniera puntuale sul picco siamo riusciti a reggere e a far fronte all'emergenza. Dobbiamo essere consapevoli che non è finita la convivenza con questo virus, non bisogna adagiarsi, teniamo alta la guardia e tutti i comportamenti importanti".

"Siamo certi che ci saranno ticinesi che aspetteranno a spendere, non sapendo come si evolverà la situazione. Dovremo far sì di proteggere le occupazioni e che la popolazione spenda a chilometri zero".

Carobbio: "Politica importante per il dopo crisi sanitaria acuta"

"Non abbiamo ancora discusso di misure comuni per mantenere potere di acquisto e salvare i redditi, ne parleremo sicuramente nella prossima seduta. Il Consiglio Federale ha varato diverse misure, grazie al lavoro fatto anche dal Parlamento federale, c'è stata una pressione da parte delle commissioni per prendere decisioni in settore che sino ad allora non erano stati toccati, come indipendenti che hanno comunque potuto lavorare o interinali, che ora hanno un'idennità perdita di guadagno. Ma ce ne sono altri. Per esempio, i premi di cassa malati e gli affitti sono tra le voci fondamentali per le economie domestiche, ne parleremo nella sessione straordinaria e anche nei prossimi mesi, quando le problematiche portate dal virus si presenteranno. Siamo anche intervenuti come Parlamento su alcuni settori, su cui il Governo non ha deciso, penso alle strutture di accoglimento dei bambini come asili nidi, importanti per quando si riapriranno i posti di lavoro. Siamo in democrazia e il confronto su come affrontare tutto è importante. Ci sono stati poi dei Cantoni che hanno fatto delle proposte, tante, il Ticino sta lavorando come detto a un tavolo di crisi per dare delle risposte. Dopo la fase dovuta alla crisi sanitaria acuta il lavoro politico deve continuare perchè ci sono visioni diverse. Come deputazione ne parleremo".

Vitta: "Sul regime che varrà a partire da settimana prossima ne parleremo nei prossimi giorni"

Merlani: "175 anziani malati nelle case per anziani"

"Per i decessi, dall'inizio della crisi nelle case per anziani sono stati 129 per Covid e 173 per altri casi negli ultimi mesi. Abbiamo anche 129 pazienti guariti in casa anziani, 27 sono ospedalizzati, gli ospiti residenti positivi sono 175".

"Che i bambini si ammalino raramente era conosciuto, il decorso è generalmente blando, è probabile che facciano decorsi addirittura asintomatici. Le statistiche nostre a livello di laboratorio mostrano bambini positivi al tampone, anche se sono meno sottoposti al tampone, e quando succede la positività è minore: con gli adulti, il 40% dei pazienti strisciati era positivo, ora siamo al 15%, i bambini sono attorno al 10%. Non so se è perchè si ammalano meno o se perchè quando presentano sintomi possono essere determinati da altri sintomi. Non siamo in grado di confermare, con le nostre statistiche, è quanto riguarda il contagio: dobbiamo capire se i bambini con sintomi e persone a contatto si sono ammalate".

"I tamponi effettuati sono circa 100-150 al giorno, con 25-50 positivi. La capacità del Cantone, il laboratorio, può effettuarne oltre 400 al giorno, poi abbiamo anche altre possibilità e possiamo farne di più. Ma fare il test a chi ha solo contatti sociali con i positivi non è fattibile, un domani non li faremo più solo a conferma dei casi severi o a rischio di un decorso difficile. Per capire quanto la patologia circolerà, in futuro lo faremo a tutti coloro che avranno sintomi".

"Il Ticino ha deciso sin dall'inizio, avendo saputo delle problematiche avute in Italia, dove venivano annunciati dei decessi che poi parevano essere in realtà maggiori, abbiamo deciso di segnalare in modo attivo tutti i decessi, facendo diverse ricerche, verificando ogni caso di decesso. Per il resto della Svizzera invece si registrano solo i formulari di decessi, se il medico non fa la dichiarazione in una casa anziani, per esempio, la dichiarazione non arriva. Per questo risultano 191 decessi in Ticino, quelli ufficialmente recensiti, noi invece ne abbiamo recensiti 288. Vuol dire cercare i contatti con ospedali e case per anziani, segnalando che c'è una differenza importante, che noi sappiamo essere presenti ma che non lo sono per la Confederazione".

"Non si può risalire a dove la persona si è infettata. Risulta l'indirizzo di chi si è ammalato, io per esempio risulterei essermi ammalato a casa mia ma probabilmente non è così. Non possiamo riconoscere dove avviene il contagio, cercheremo il contatto attivo coi contagiati per proporre un formulario per capire dove possono aver preso il virus".

"Seconda ondata? Il problema dei posti letto era stato già analizzato nel corso della prima ondata, il sistema sanitario ha fatto con abilità e fantasie straordinarie tutto il fattibile, offrendo una disponibilità di letti inimmaginabile sino a gennaio. Nel frattempo ci si è dotati di alcuni respiratori migliori e alcune migliorie, ma ricordo che la capacità massima è data dal numero di persone a disposizione, da chi sa gestire l'emergenza. Ora si sono ridotti i posti letto disponibili per far sì che ci si possa occupare di altre patologie, in pochi giorni si potrà tornare alla disponibilità massima se ci sarà una seconda ondata, sarà fondamentale di nuovo la partecipazione di tutti. Non escludo che si dovrà passare attraverso fasi di chiusura di alcuni tipi di attività".

"Contagi di ritorno per i frontalieri? Tutti hanno l'interesse a proteggersi indipendentemente dall'essere frontalieri o meno, ora è importante capire chi far riprendere e come farlo nel massimo della sicurezza possibile".

Vitta: "Aiuteremo il turismo"

"Il settore turistico è uno dei più colpiti dalla diffusione del virus. La ripresa dipenderà molto da quanto perdurerà la crisi acuta, finchè il virus ci sarà le persone saranno frenate nel volersi muovere e spostare. Nella prima fase pensiamo al mercato locale, per far sì che almeno gli svizzeri possano soggiornare in Ticino per limitare i danni, per poi essere pronti per attrarre turisti nel nostro Cantone quando tutto ripartità. Stiamo lavorando a misure che accompagnino la fase di rilancio, che sarà fatta a tappe. Per quanto riguarda l'ambito economico, dovremo seguire quanto durerà la fase".

"Sugli affitti ci sono diverse ipotesi. Faremo delle valutazioni nel confronto per il rilancio del paese".

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