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15.09.2014 - 13:480
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Per i medici ticinesi è allarme rosso: "Ora la libera scelta del medico è in pericolo!"

Il presidente Franco Denti preoccupato per l'approvazione di una mozione UDC al Nazionale: "E se passa il "no" alla cassa malati pubblica la metteranno in atto di sicuro. Peccato che tutti i deputati ticinesi tranne Carobbio l'abbiano votata"

BELLINZONA - L'Ordine dei medici del Canton Ticino lancia l'allarme rosso. Il presidente Franco Denti lo dice chiaro e tondo: ora la libertà della scelta del medico da parte dei pazienti è seriamente in pericolo. Ora? Perché cosa è successo? È successo che settimana scorsa il Consiglio Nazionale, contro il parere del Consiglio Federale, ha approvato una mozione del deputato dell'UDC Jürg Stahl.

L'atto parlamentare chiede di rinunciare alla moratoria delle autorizzazioni a esercitare a carico dell'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie e di sottoporre al Parlamento le modifiche di legge necessarie per introdurre la libertà di contrarre a partire da una determinata densità di medici. Più precisamente: "Invece di conferire maggiori competenze ai cantoni - si legge nel testo della mozione approvata dalla Camera bassa - il Consiglio federale dovrebbe introdurre la libertà di contrarre. Questa libertà dovrebbe però essere applicata soltanto se in un cantone il numero dei medici praticanti è superiore a quello necessario per garantire l'assistenza sanitaria di base della popolazione. Dopo aver sentito i medici e gli assicuratori, il Consiglio federale dovrebbe definire per ogni gruppo di specialisti un numero di riferimento per 1000 abitanti valido per tutta la Svizzera". Ottenuto il via libera del Nazionale ora la palla passa agli Stati. E se anche il Senato dirà sì, il Consiglio Federale dovrà eseguire. 

Dottor Denti, cosa ne pensa?
"È la fine della libera scelta del medico da parte del paziente! Una decina di anni fa i medici hanno detto a chiare lettere che vogliono mantenere questo principio. La nostra posizione non è cambiata: non vogliame che siano le casse malati a decidere con quale medico e con quale ospedale-clinica lavorare. Questa scelta spetta solo al cittadino. Siamo passati da ben tre votazioni nazionali nelle quali gli assicurari hanno tentato di togliere questo diritto. Malgrado il popolo svizzero abbia sempre detto di "no",  gli assicuratori attraverso il loro portaborse in Parlamento non hanno evidentemente mollato la presa. E guarda caso proprio in prossimità di una votazione federale, quella sulla cassa malati pubblica su cui i sondaggi danno in vantaggio i "no", alla chetichella è stata fatta passare questa mozione abilmente mascherata. Personalmente sono dispiaciuto che tutti i Consiglieri Nazionali ticinesi tranne Marina Carobbio l'abbiano votata. Forse non si sono forse resi conto che così facendo danno tutto il potere economico agli assicuratori, mettendo di fatto fine alla libera scelta dei pazienti".  

Par di capire che questa decisione del Consiglio Nazionale rafforza le sue convinzioni a favore del sì alla Cassa malati unica e pubblica 
"È un altro elemento che mi convince a votare sì. Se prevalesse il "no", come pare, sicuramente questa misura verrà accettata. Senza dubbio".

Come Ordine dei Medici intendete ora dare battaglia?
"Sicuramente l'Ordine del Canton Ticino si batterà sempre per la difesa della libera scelta del medico.  A questo proposito abbiamo già inoltrato sia al Consiglio Federale che al DSS le nostre osservazioni in merito al progetto di pianificazione della medicina ambulatoriale preparato dalla Confederazione. Progetto che è molto più articolato e prevede la delega ai Cantoni di pianificare la medicina ambulatoriale, la conoscenza di una delle tre lingue nazionale tra cui quella del posto dove si esercita e un periodo di formazione negli ospedali svizzeri riconosciuti. Credo che così facendo si lavora sulla qualità del futuro medico e, soprattutto in un Paese dove esistono 26 sistemi sanitari diversi, si mantiene l'autonomia cantonale per pianificare non solo ospedali e cliniche, ma anche il bisogno di medici sul territorio. È insomma una proposta più equa e di qualità rispetto a questa mozione veteroassicuratoiva....".

Infine una domanda sulla cronaca cantonale. Lei è stato tra i più fermi oppositori del taglio dei sussidi bocciato qualche mese fa in votazione popolare. Oggi il Consiglio di Stato ha fatto una nuova proposta: che ne pensa?
"
Finalmente la si finisce con i tagli lineari! È una proposta che raccoglie una parte importante di quanto avevo proposto due anni fa senza trovare molto ascolto e soprattutto garantisce una copertura efficace per i redditi bassi , offre la possibilità di un aumento per quelli medio bassi, mentre diminuisce per i redditi medio alti. È un piccolo passo nella giusta direzione. Sarà però compito del Parlamento fissare il reddito massimo con cui poi si articolerà tutta la riforma".

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