“Sono contrario - spiega Borradori - perché si finirebbe col buttar via il bambino con l’acqua sporca. La RSI la possiamo senz’altro criticare su alcune scelte, possiamo giudicare inopportuni certi atteggiamenti, possiamo anche ritenere utile la messa in discussione provocata da questa campagna sul canone, ma non credo proprio che la soluzione per correggere queste situazioni sia quella di chiudere l’azienda”.
“Quanto produce la RSI nel suo complesso – sia in termini culturali sia per i posti di lavoro che garantisce, molti dei quali relativi a persone domiciliate a Lugano e nella regione – è un valore che una minoranza all’interno del sistema elvetico farebbe bene a conservare, pur senza per questo rinunciare a critiche puntuali”, chiosa il discorso il sindaco di Lugano.
Come accaduto all’interno dell’UDC, che ha lasciato libertà di voto ai propri iscritti, la No Billag non fa l’unanimità neppure all’interno della Lega. E se il Mattino è in prima linea nella battaglia a favore dell’iniziativa, sarà interessante capire quale indicazione di voto arriverà da parte del Movimento quando, secondo tradizione, sul foglio leghista saranno pubblicate le schede con le relative crocette….