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13.03.2018 - 15:040
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"Rimborsopoli", Zali contro-piccona Noseda: "Un'inchiesta condotta in modo teatrale, con tanto di perquisizione a sorpresa a Palazzo. Imbarazzante l’interrogatorio in contemporanea di tre ministri"

Il ministro rispondendo a un atto parlamentare di Pronzini pettina il procuratore generale: "La responsabilità della gestione del caso ricade su chi ha condotto l’inchiesta, ha concluso, e non certo sul Governo che l’inchiesta l’ha subita"

BELLINZONA - Il ministro Claudio Zali, rispondendo oggi a un atto parlamentare del deputato Matteo Pronzini sul caso “Rimborsopoli” non ha usato mezzi termini nei confronti del procuratore generale John Noseda.

Nei giorni scorsi, firmando il secondo decreto d’abbandono per il reato di abuso di autorità ipotizzato contro ignoti, Noseda, aveva picconato la politica, Governo e Parlamento per la gestione del caso, mettendo in luce che alcuni documenti non erano stati trasmessi alla Procura (leggi qui).

Una sorta di decreto d’accusa politico, insomma, quello del PG. E oggi Zali si è tolto qualche sassolino dalla scarpa anche a nome dei suoi colleghi.
 
Ha definita l’inchiesta penale sul caso dei rimborsi spesa un unicum nella storia del Cantone, parlando di “teatralità” nella gestione del dossier, “con un primo abbandono e una seconda inchiesta che non poteva finire che nello stesso modo”.

Zali ha poi definito “imbarazzante l’interrogatorio in contemporanea di tre ministri da parte di altrettanti procuratore pubblici”, con tanto di perquisizioni a sorpresa a Palazzo delle Orsoline. La responsabilità della gestione del caso ricade su chi ha condotto l’inchiesta, ha concluso, e non certo sul Governo che l’inchiesta l’ha subita.
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