CRONACA
Donnarumma è stato ferito alla testa durante la rapina. "Avevo paura per Alessia"
Un gruppo di malviventi ha immobilizzato il custode del palazzo poi ha legato il portiere del PSG e la compagna, che dormivano. Quando lui ha provato a ribellarsi lo hanno picchiato

PARIGI - Ferito alla testa per aver cercato di ribellarsi. Emergono nuovi dettagli sulla rapina choc subita da Gianluigi Donnarumma e dalla fidanzata Alessia nella loro casa di Parigi.

A quanto pare, i malviventi prima di aggredire i due hanno immobilizzato il custode dell'appartamento. Erano circa le 3.10 di notte, il portiere e la donna dormivano. Li hanno legati per poter rubare indisturbati, sotto la minaccia di un'arma. Quando lui ha provato a reagire, è stato ferito alla testa.

I ladri hanno portato via contanti e oggetti preziosi per circa mezzo milione di euro e sono fuggiti. Il tutto è durato una decina di minuti, che sicuramente alle due vittime saranno parsi ore. I due sono riusciti a liberarsi quando già i loro aggressori avevano lasciato la casa e hanno chiesto aiuto in un hotel vicino. Da lì sono state chiamate le forze dell'ordine e un'ambulanza.

"Gianluigi e la sua compagna sono sotto choc per quanto accaduto ma fanno di tutto per attraversare al meglio questa terribile prova", si legge in un comunicato del Team Raiola che segue Donnarumma, "e collaborano con la polizia".

Il calciatore ha ferite leggere, la ragazza è indenne, seppur sotto choc. 

"Trovarsi alle tre di notte gente in casa all'improvviso penso che sia la sensazione peggiore che si possa provare", ha raccontato a TuttoSport il portiere della Nazionale, che però non è potuto scendere nei dettagli dato che ci sono indagini in corso. "La paura è stata tantissima, ma ancora di più era che potesse succedere qualcosa ad Alessia. Io ero impotente, legato, non potevo fare nulla. Poi io non mastico così bene il francese ed è stato difficile spiegare a quelle persone dove stessero tutte le cose. Ed era Alessia, ancora adesso spaventatissima, insieme a loro. Attimi veramente concitati e di profondo terrore, soprattutto paura per lei. Terrore che le potessero fare del male".

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