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Coronavirus
27.08.2020 - 17:150

L'occupazione femminile diminuisce con la crisi, diversi deputati si preoccupano

Sono di diversi partiti, la prima firmataria è Gina La Mantia e hanno voluto chiedere informazioni al Governo in merito ai posti di lavoro persi dalle donne nel secondo trimestre dell'anno

BELLINZONA – Una crisi, quella legata al Coronavirus, che sta pesando sulle spalle delle donne. Infatti il calo di occupazione è legato quasi completamente al mercato femminile, un dato che non è passato inosservato e che ha allarmato diversi deputati di PS, Più Donne, Verdi e PPD (Gina La Mantia, Laura Riget, Anna Biscossa, Raoul Ghisletta, Henrik Bang, Nicola Corti, Maddalena Ermotti Lepori, Tamara Merlo, Maristella Patuzzi, Claudia Crivelli Barella).

“Che il peso della crisi dovuta al coronavirus fosse in gran parte sulle spalle delle donne, lo si è percepito già molto presto: erano le donne in prima linea a far andare avanti le attività fondamentali durante il periodo del confinamento, ed erano maggiormente le donne a dover continuare il lavoro di cura retribuito e non retribuito, spesso in condizioni difficoltose, mettendo a rischio la propria salute”, si legge nel testo.

“Erano anche molte donne impiegate nei supermercati e negozi di alimentari che si dovevano esporre alla clientela, e molte madri che da un giorno all’altro si sono ritrovate a dover gestire i figli a casa, sorvegliare le loro lezioni a distanza, lavorando a contempo loro stesse in modalità telelavoro. In questa crisi, le donne quindi hanno svolto - e svolgono tuttora - lavori fondamentali per la società tutta”, proseguono, ricordando come le donne guadagnino comunque il 20% meno degli uomini.

“Viste le premesse, è chiaro che i recenti dati dell’Ufficio federale di statistica non possono che farci sussultare: il calo dell’occupazione in Ticino legato al coronavirus, più marcato in Ticino rispetto al resto della Svizzera, è tutto a carico delle donne. Assistiamo a un aumento della disoccupazione femminile nel secondo trimestre 2020 del 6,6% rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre per gli uomini non c’è nessun aumento: uno scarto fra i generi molto elevato nel nostro Cantone, del tutto assente a livello nazionale”, osservano, per poi chiedere al Consiglio di Stato:

“1.  In quali settori economici è calata l’occupazione in Ticino nel secondo trimestre del 2020?

2. Come e con quali strumenti e tempistiche intende attivarsi il Consiglio di Stato per migliorare l’accesso al mercato del lavoro, le condizioni di lavoro e i salari delle donne nel nostro Cantone?

3. Come intende il Consiglio di Stato coinvolgere i Comuni, che oggi procedono in ordine sparso, nel processo di far progredire la parità di genere in Ticino?”.

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