Nadir Guglielmoni, il legale dell'Associazione che gestisce la scuola, presenterà un'istanza al Tribunale amministrativo cantonale contro la decisione del Consiglio di Stato
DINO – Ma non finisce qui. Quella della Montessori di Dino sembrava una vicenda conclusa, almeno sul piano scolastico, dopo la notizia della decisione del Governo di chiudere la scuola, attraverso la revoca dell’autorizzazione cantonale a esercitare come istituto non parificato. Questa la motivazione fornita dal Consiglio di Stato in una nota stampa: “Non sono più ottemperati i criteri stabiliti dalla Legge della scuola per il rilascio dell’autorizzazione all’apertura e all’esercizio, in particolare per quanto riguarda l’organizzazione generale, la direzione e il personale insegnante”.
E invece...storia chiusa? Neanche per sogno. Il legale dell’Associazione che gestisce la scuola, Nadir Guglielmoni, inoltrerà un ricorso al Tribunale amministrativo contro la decisione del Governo.
Secondo Guglielmoni, prima di adottare una misura così drastica, il Cantone avrebbe dovuto informare i responsabili della scuola delle presunte carenze riscontrate, cosa che invece non è mai stata fatta.
Avrebbe inoltre dovute, sostiene l’avvocato, assegnare alla direzione della scuola Montessori un termine per adeguarsi alle normative eventualmente violate.
Questa vertenza si svolge in maniera parallela all’inchiesta penale che ha coinvolto la dirigente scolastica (o promotrice della scuola come lei si definisce) e una docente.