Dante Pesciallo ha salutato i suoi sudditi per l'ultima volta. Ora il Rabadan è alla ricerca, non facile, di un nuovo sovrano
BELLINZONA - Nove anni. Dal 2002 al 2013. Quella di ieri sera per Dante Pesciallo è stata l'ultima chiusura in veste di sovrano. Inevitabile il toto-re per individuare il successore. Ma sostituire Re Dantun non sarà facile. Ciò che sempre ha colpito dell'ormai ex sovrano è la sua estrema disponibilità, quel sorriso spontaneo regalato a tutti nonostante i mille impegni che obbligano re Rabadan ad essere onnipresente. Se il carnevale è profondamente cambiato la sua presenza ha sempre ricordato la gioia autentica dell'originario spirito della festa. Il suo regno è stato fortemente marcato dalla sua figura imponente e la simpatia contagiosa. Qualche anno fa, quando i giornalisti ormai non chiamavano più il sovrano con il suo nome ufficiale, ovvero Re Rabadan, ma Re Dantun qualcuno del comitato tentò invano di mettere i puntini sule i.
Non sarà facile, si diceva, incoronare un nuovo re. Perché se il carnevale è divertimento, organizzare quello più importante del cantone è quasi un mestiere. Con un budget milionario, problemi crescenti come quello della sicurezza, degli spazi, i trasporti, il Rabadan deve tenere conto anche delle sensibilità della piazza. Il sovrano è quello che ci deve mettere la faccia e possibilmente deve farlo con un gran sorriso e una condizione fisica da maratoneta. Ma il comitato del Rabadan può contare su un aspetto fondametale: una monarchia per definizione si sceglie i sovrani all'interno delle mura di un castello e non deve organizzare elezioni popolari. Vi immaginereste, di questi tempi, una campagna elettorale per eleggere Re Rabadan?
ItaCa