Il revisore oggi dovrebbe presentarsi in pretura con i libri contabili. La speranza è che il giudice conceda la moratoria concordataria. Ma anche questa è solo un'ipotesi
BELLINZONA - A un passo dal fallimento. Oggi per l'Associazione Calcio Bellinzona potrebbe essere il giorno della consegna dei bilanci in pretura. L'ACB a quel punto sarà nelle mani di un giudice. Ma in questa storia, complice i lunghi e incomprensibili silenzi del presidente Gabriele Giulini, la società non fa filtrare nulla se non notizie che in apparenza possono sembrare positive, ma in realtà valgono poco.
Come quella inviata ieri in una nota stampa nella quale si legge che: “L’Associazione Calcio Bellinzona conferma di aver completato la necessaria documentazione così come richiesto dalla Swiss Football League (SFL) nei tempi previsti per l’ottenimento della licenza per il campionato 2013-2014. In relazione alla situazione societaria ed ai suoi potenziali sviluppi, si informa che non è possibile pronunciarsi prima del prossimo 15 aprile”. In sintesi vuol dire che hanno inviato dei documenti per mettersi in riga dal profilo delle necessità sportive, ma la pretura rappresenta il diritto civile e in questo caso l'ACB Società Anonima ha le ore contate.
Se Giulini non parla, e quando lo fa è per dire che bisogna aspettare ancora un po', i giornalisti fanno il loro mestiere e raccolgono le informazioni per capire che aria tira. Come rivelato da Fuorigioco News, il revisore Claudio Fontana dovrebbe portare i libri contabili in pretura. La decisione è arrivata dopo un incontro all'Hotel Unione alla quale hanno partecipato oltre a Gabriele Giulini e i suoi collaboratori, gli ex presidenti Luca Zorzi, Carlo Delcò e Andrea Rege Colet, così come i rappresentanti del club dei 100.
L'esito della riunione è stato disastroso. Sembra che Giulini sia stato messo con le spalle al muro e la fiducia che alcuni riponevano in lui si sia sciolta come neve al sole. La situazione illustrata dal patron granata è apparsa ancora più disperata. Logico quindi procedere con il fallimento nella speranza che il giudice conceda una moratoria concordataria per poter bloccare i debiti e non aggiungerne di altri. Se la moratoria concordataria è una via, l'altra è il fallimento punto e basta e addio ai 109 anni di storia granata.